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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Febbraio 2012
 
   
  VOUCHER DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER ABBATTERE LE RETTE DEI NIDI PER I GENITORI OCCUPATI

 
   
  Bologna, 15 febbraio 2012 - Sono 11.316 i voucher che la Regione Emilia-romagna per l’anno educativo 2012/2013 mette a disposizione dei genitori che lavorano per abbattere le rette dei nidi d’infanzia e aiutarli così a conciliare i tempi di vita e di lavoro. Per il quarto anno consecutivo, in attuazione della legge regionale n. 17/2005, la Regione in collaborazione con i Comuni prevede l’assegnazione di assegni economici a parziale copertura della retta d’iscrizione ai nidi d’infanzia privati autorizzati. A disposizione ci sono oltre 3 milioni e 180 mila euro e ne potranno beneficiare 1.212 famiglie. Il progetto – cofinanziato dal Fondo sociale europeo – si pone come obiettivo quello di aiutare le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano (o quelle con un solo genitore che lavora) nel difficile equilibrio tra esigenze lavorative ed esigenze di cura dei figli più piccoli. “Facilitare l’accesso di bambini e bambine fino a tre anni ai servizi educativi, rimuovendo ostacoli e discriminazioni cui sono soggette in particolar modo le madri che lavorano – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi - costituisce un modo per evitare che la difficoltà ad organizzarsi rispetto ai carichi familiari sia la causa della rinuncia o della perdita dell’occupazione per il genitore”. Per l´anno educativo 2012/2013 la Regione ha approvato l’elenco delle candidature presentate da 23 associazioni di Comuni, sulla base dei posti disponibili nei nidi privati presenti sul loro territorio e in base alla stima della risposta delle famiglie. I posti nido cui accedere grazie a tali assegni, del valore massimo di 250 euro al mese, vengono individuati dai Comuni tramite avvisi pubblici, e appartengono a strutture private autorizzate, con caratteristiche rispondenti ai requisiti richiesti dalla normativa vigente. Si tratta di nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part-time, nidi aziendali e piccoli gruppi educativi, educatrici domiciliari. Le strutture devono garantire un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. Per avere diritto all’assegno le famiglie devono avere due requisiti: la dichiarazione Isee non deve superare i 35 mila euro, ed entrambi i genitori (o uno solo, in caso di famiglie monogenitoriali) devono essere occupati. Per occupati si intende essere lavoratori dipendenti, parasubordinati, autonomi od associati, al momento della domanda e per tutto il periodo in cui si beneficia dell’assegno. Per famiglie monogenitoriali si intendono quelle composte da un unico genitore in quanto: vedovo, nubile/celibe, separato legalmente, divorziato, ma anche separato di fatto perché il coniuge risiede altrove per qualsiasi motivo (emigrazione, detenzione, ecc). L’assegno, che può essere utilizzato unicamente per l’accesso al servizio educativo privato autorizzato individuato dal Comune, è garantito per tutti gli anni di frequenza a condizione che si conservino i requisiti. Per accedere ai posti, le famiglie devono farne richiesta, presentando la documentazione prevista dall’apposito avviso pubblico del Comune. Come già avvenuto per gli anni scolastici 2009-2010, 2010/2011 e 2011/2012, saranno i Comuni a pubblicizzare l’offerta di posti voucher alle famiglie interessate, ad inserirli nei loro bandi pubblici, a ricevere le domande e a costruire le graduatorie, sulla base delle quali la Regione provvederà nei prossimi mesi ad impegnare le risorse finanziarie e a trasferirle alle associazioni di comuni.  
   
 

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