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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Febbraio 2012
 
   
  MILANO (TEATRO SMERALDO): RA.MA INTERNATIONAL PRESENTA MASSIMO RANIERI IN CANTO PERCHÉ NON SO NUOTARE …DA 500 REPLICHE - LO SPETTACOLO CHE RIPERCORRE LA STORIA DEL GRANDE MATTATORE NAPOLETANO

 
   
  Dopo cinque stagioni, e più un milione di spettatori, lo show di Massimo Ranieri continua il suo tour in tutta Italia. Un successo straordinario, tale da dover rinnovare un po’ il titolo: “Canto perché non so nuotare …da 500 repliche”! Nato in occasione dei quaranta anni di attività, lo show è andato ben oltre quella ricorrenza, in scena Ranieri canta balla e recita, interpretando i suoi successi più popolari, accanto a brani dei più grandi cantautori italiani. Nei prossimi appuntamenti lo spettacolo, ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri, si arricchisce di novità: Ranieri interpreta una canzone inedita, che si aggiunge al suo repertorio più amato; “Ho bisogno di te” e “Tutte le mie leggerezze”…e sorrido e poi mi addombro, qualche indugio e poi rivivo sempre al sole…poi mi fermo, ci ripenso,, mi rabbuoio, ma ritorno sempre al sole… Questi sono i versi che più lo rappresentano…! All’orchestra e al balletto di sole donne si uniscono tre formidabili, giovani voci femminili; e non mancherà qualche spettacolare sorpresa nel racconto delle tappe più emozionanti della sua vita, che costituisce il filo conduttore dello show. I costumi sono di Giovanni Ciacci. Le coreografie di Franco Miseria. Il light designer è Maurizio Fabretti. La regia è di Massimo Ranieri. Massimo Ranieri, ovvero “il cantattore” come ama definirsi, e’ nato a Napoli e da bambino cantava lungo i vicoli o nei ristoranti della città. Da scugnizzo a idolo delle ragazzine e delle mamme di tutta Italia il passaggio fu un lampo grazie al successo di “Rose rosse”. Subito dopo Massimo Ranieri debutta sullo schermo con “Metello” (regia di Mauro Bolognini) ed e’ un trionfo. Non ha ancora vent’anni e ha già vinto tutto: due “Cantagiro”, due “Canzonissima”, ma soprattutto ha già venduto più di quattordici milioni di dischi. L’occasione della sua seconda vita artistica arriva da Peppino Patroni Griffi con “Napoli chi resta e chi parte” di Raffaele Viviani, Strehler con “L’anima buona di Sezuan” di Bertold Brecht e Alfredo Giannetti con il film “La sciantosa” accanto ad Anna Magnani. Continua il grande successo internazionale dapprima con “Barnum” e poi, in collaborazione con Maurizio Scaparro, “Varieta” e “Pulcinella”, portate in tournée in tutto il mondo. Garinei lo chiama al Sistina, tempio del musical italiano, per vestire i panni che una volta furono di Domenico Modugno in "Rinaldo in Campo”. Nel 1988 vince il Festival di Sanremo con “Perdere l’amore”, brano che viene successivamente votato “canzone del secolo”. Ancora teatro (“L’isola degli schiavi” regia di Strehler, “La dodicesima notte”, “Il malato immaginario” ed altro), cinema e tv, e poi, sublimando la sua interpretazione tra voce e canto, doppia con successo Quasimodo nel cartone animato “Il gobbo di Notre Dame”. Arrivano poi gli ultimi due musical osannati dalla critica e applauditi dal pubblico: “Hollywood – Ritratto di un divo” (storia d’amore tra Greta Garbo e John Gilbert) e “Il grande campione” che narra il rapporto burrascoso tra il pugile Cerdan ed Edith Piaf. La pubblicazione dell’album “Oggi o dimane” (ottobre 2001) e il ritorno in televisione, su Rai 1, con lo show “Siete tutti invitati (citoronare Calone)” sono occasioni eccellenti per riscoprire l’anima etnica e internazionale della canzone napoletana piu’ ‘classica’. Il successo televisivo e discografico convincono definitivamente Ranieri a ritornare ad esibirsi in concerto come cantante, a venticinque anni dall’ultima tournee. Ai concerti, l’accoglienza del pubblico e’ trionfale tanto che, dopo una parentesi teatrale con “Pulcinella” di Manlio Santanelli per la regia di Maurizio Scaparro (aprile/maggio 2002), il tour riprende, facendo registrare ovunque il tutto esaurito. La collaborazione artistica con Mauro Pagani porta poi ad un ulteriore lavoro di ricerca che da’ origine all’album “Nun e’ acqua” (gennaio 2003). Per il tour che segue, cosi’ come per il precedente, Ranieri allestisce uno spettacolo di ‘impronta’ teatrale, nel quale trovano spazio i successi di un tempo e le canzoni di “Nun e’ acqua”. Sul palco, e’ accompagnato da musicisti e ballerini straordinari che condividono con lui, ogni sera e in ogni angolo d’Italia, il calore e gli applausi del pubblico. Nel 2004 Massimo Ranieri si cimenta per la prima volta nella regia di opere liriche per alcuni dei Teatri più prestigiosi d’Italia, come il San Carlo di Napoli, dove cura la messa in scena dell’”Elisir d’Amore” di Donizetti. Successivamente Massimo Ranieri ritorna al cinema. Claude Lelouche lo chiama ad interpretare uno degli episodi del suo ultimo film “Le genre Humane”. Nell’episodio dal titolo “Les Parisiens” Ranieri recita il ruolo di un artista di strada italiano, ruolo che gli consente di mettere in mostra le sue innumerevoli qualita’ artistiche. L’intensità della recitazione, le qualità canore e l’abilita’ circense sono una rivelazione per i critici cinematografici francesi, che sono letteralmente conquistati da Massimo Ranieri. All’inizio del 2005 Massimo Ranieri e’ nuovamente in sala di registrazione per lavorare all’album “Accussi’ Grande”, ultimo capitolo della trilogia dedicata alla grande canzone napoletana (Sony Music, 6 maggio 2005). Scorrendo l´elenco dei brani in esso contenuti – per citarne solo alcuni, “Dicitincello Vujie” cantata in duetto con Noa, “Catari’”, “La nova gelosia”, “Tu si na cosa grande”, “Lazzarella” - ci si rende subito conto di quanto di meraviglioso sia stato scritto a Napoli negli ultimi tre secoli e soprattutto di quanto ancora ci sia da scoprire. Stili e ambientazioni si sono continuamente modificate negli anni ma univoco e continuo è l´assoluto valore melodico e la ricchezza armonica di un modo di scrivere che ha influenzato la musica popolare di tutto il mondo occidentale . Così, naturalmente, riescono a convivere la voce di Ranieri, quella bellissima e struggente di Noa e quella intensa e primordiale del senegalese Badarà Seck . Così le corde mediterranee e la produzione di Mauro Pagani e Mauro di Domenico si intrecciano senza soluzione di continuità al piano di Stefano Bollani, alle launeddas e al duduk di Gavino Murgia, al sassofono di Stefano di Battista. Il risultato ancora una volta è un’ inaspettata, raffinata rappresentazione di una civiltà musicale senza uguali  
   
 

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