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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Febbraio 2012
 
   
  LAVORO: SERVONO 7 ORE A SETTIMANA PER DIRIMERE LE LITI IN UFFICIO NUOVA RICERCA DI ROBERT HALF TRA 1000 MANAGER

 
   
  Milano, 16 febbraio 2012 - Dirigenti e capiufficio spendono 7 ore a settimana, ossia il 18% del proprio tempo, per gestire situazioni conflittuali tra gli impiegati. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dalla società di recruiting specializzato Robert Half, tra 1000 manager di aziende con più di 20 dipendenti. Sono i piccoli dissidi quelli che fanno perdere più tempo: quelli che nascono perché si parla ad alta voce al telefono, per uno scherzo di cattivo gusto o per le lamentele relative a qualcuno che sparisce durante i picchi di lavoro o perché il vicino di scrivania mangia in continuazione lasciando briciole ovunque, o ancora i continui commenti negativi sul futuro dell’azienda o sulla cattiveria dei capi. “Poiché nella maggior parte dei casi si tratta di questioni di poco conto, spesso si tende a sminuire il problema, sperando che prima o poi si risolverà da solo“, commenta Carlo Caporale, Associate Director Robert Half: “in realtà questo può rivelarsi un grave errore, perché si rischia un deterioramento generale del clima in ufficio e una moltiplicazione delle occasioni di conflitto”. Di seguito, i 5 consigli di Robert Half per ridurre la conflittualità in ufficio. 1) Intervenire sulle cause - Non occorre intervenire ogni volta che sorge un problema banale, ma non si possono ignorare le questioni che mettono a rischio l’armonia del gruppo. Per rendere il clima più disteso, è utile dare ascolto ai soggetti coinvolti, per individuare il motivo del conflitto e capire come affrontare i contrasti futuri. 2) Non lasciare che una mela marcia rovini il gruppo - Quando il conflitto è generato da un solo individuo, è bene che il datore di lavoro lo convochi in separata sede per ricordargli che uno dei requisiti fondamentali per svolgere bene il proprio incarico è la capacità di collaborare e il rispetto dei colleghi. 3) Coinvolgere i dipendenti in attività non lavorative - La familiarità tra i dipendenti comporta una maggiore comprensione e tolleranza reciproca: è utile, pertanto, fornire opportunità di interazione in attività non lavorative, come pranzi, eventi o attività di volontariato, che consentono ai dipendenti di conoscersi meglio e favoriscono la collaborazione e il cameratismo. 4) Premiare i comportamenti positivi - Premiare chi contribuisce a creare un ambiente di lavoro favorevole e chi sa fare gioco di squadra dimostra concretamente che il modo di interagire con gli altri è importante quanto le prestazioni di lavoro. 5) Valutare le capacità relazionali in fase di assunzione - E’ importante prestare attenzione alle caratteristiche personali del candidato già durante la fase del colloquio di lavoro: infatti, assumere persone con capacità relazionali positive, che si sposano con la cultura aziendale, riduce il rischio di conflitti futuri. Www.roberthalf.it    
   
 

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