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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Febbraio 2012
 
   
  IL PARLAMENTO EUROPEO CRITICA IL VETO DI RUSSIA E CINA ALLA RISOLUZIONE ONU SULLA SIRIA

 
   
  Strasburgo, 20 febbraio 2012 - Il Parlamento europeo condanna la decisione di Russia e Cina di bloccare, nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la risoluzione sulla Siria. LŽaula chiede alla Russia, principale fornitore di armi del Governo siriano, di fermare i suoi rifornimenti di materiale bellico alla Siria e chiede allŽUe di rispettare a pieno lŽembargo sugli armamenti. In una risoluzione approvata giovedì, il Parlamento condanna lŽescalation della violenza e chiede allŽAlto rappresentante Catherine Ashton di fare tutto il possibile per assicurare lŽadozione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dellŽOnu, lavorando in concerto con Russia e Cina. LŽaula suggerisce che tutti gli Stati membri richiamino i propri ambasciatori accreditati in Siria, congelino i contatti diplomatici con gli ambasciatori siriani nei paesi europei e, allo stesso tempo, sollecita Ashton a rafforzare la capacità umanitaria della delegazione Ue a Damasco. Corridoio umanitario e gruppo di contatto - Il Parlamento chiede maggiori sanzioni contro il regime e sollecita lŽEuropa affinché aumenti il suo supporto politico, tecnico, comunicativo e umanitario allŽopposizione interna. Plaude poi al forte sostegno che la Turchia sta dando alla popolazione della Siria e chiede allŽAlto rappresentante Ashton di iniziare una discussione con Turchia, Lega Araba e opposizione siriana sulle modalità di creazione di un corridoio umanitario ai confini al confine turco-siriano. LŽaula, infatti, ribadisce il suo sostegno agli sforzi della Lega Araba per porre fine alle violenze e promuovere una soluzione politica in Siria. Accoglie con favore il sostegno dellŽAlto rappresentante alla creazione di un gruppo di contatto di "Amici del popolo siriano" e lŽannuncio che Ashton stessa prenderà parte al primo incontro, previsto il prossimo 24 febbraio in Tunisia. Il Parlamento condanna ancora una volta la repressione brutale, manifestando il timore di un attacco mortale finale alla città di Homs, sottoposta a bombardamenti continui e massicci, ed esprime la preoccupazione che la violenza possa riflettersi sul Libano e contagiare poi lŽintera regione. Per questo lŽAula reitera la richiesta al presidente Assad e al suo regime di porre fine alle violenze e farsi da parte per permettere che la transizione democratica possa avere inizio e chiede ancora una volta unŽinchiesta sulle violazioni dei diritti umani da parte del regime che, secondo i parlamentari, potrebbero costituire crimini contro lŽumanità, crimini per i quali i responsabili devono essere chiamati a rispondere.  
   
 

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