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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Febbraio 2012
 
   
  ORDINE DEL GIORNO PARLAMENTARE SU PESCA CROAZIA IN ALTO ADRIATICO

 
   
  Venezia - “Spero che il Governo intervenga rapidamente per far sì che ci sia al più presto un ‘allineamento’ delle modalità di pesca degli operatori croati, in previsione dell’ingresso del loro Paese nella Comunità, e un immediato rispetto di tutte le disposizioni europee in materia sin dal primo giorno dell’ingresso della Crozia nella Ue, previsto per il luglio 2013. I nostri operatori, costretti da regole molto rigide, oggi soffrono pesantemente di una pesca che si configura come concorrenza sleale”. Lo ha detto 16 febbraio l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato, a margine dell’incontro con il ministro Mario Catania, commentando l’ordine del giorno su questo tema votato ieri dalla Camera, su proposta dei parlamentari Corrado Callegari, Sabina Fabi e Gianluca Forcolin L’ordine del Giorno invita il Governo ad intervenire nelle competenti sedi comunitarie affinché la politica della pesca relativa alla gestione e conservazione degli stock ittici nel bacino Adriatico e in particolare nell’Alto Adriatico, sia pienamente ed efficacemente attuata dalla Croazia a partire dal suo ingresso ufficiale nell’Unione Europea. Il Governo è stato inoltre invitato ad instaurare con il Governo di Zagabria una collaborazione fattiva in materia di ripopolamento e preservazione degli stock ittici nell’Adriatico, “al fine di assicurare l’impegno della Croazia, fin dal corrente anno, a predisporre adeguate misure di contenimento delle attività di pesca durante i periodi di arresto stabiliti nel nostro Paese in applicazione della suddetta normativa comunitaria”. “Sulle due sponde dell’Adriatico operano pescatori che lavorano in una zona sensibile, con caratteristiche uniche in termini di pescato e fondale, ma che lo fanno con modalità oggi troppo diverse: i pescatori italiani – ha ribadito in conclusione Manzato – devono limitare tempi, modi e attrezzature, quelli croati non hanno simili vincoli e questo alla fine provoca pesanti ripercussioni sui nostri mercati, sul prezzo del pescato e sul reddito dei pescatori”.  
   
 

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