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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Febbraio 2012
 
   
  VENETHÈA - APPUNTI PER UN VIAGGIO NEL TEMPO DELLA MITOLOGIA

 
   
  Anita Kravos e Marzia Falcon a Venezia: due stelle del cinema e della danza al progetto dello spettacolo scritto da Antonella Barina ‘Venethea - Appunti per un viaggio nel tempo della mitologia’, regia di Tullio Cardona: nell´ambito del Carnevale di Venezia l´appuntamento è per domenica 19 febbraio e lunedì 20 alle ore 18, nella Sala Refettorio del Telecom Future Center. Un’anticipazione offerta in anteprima al pubblico del Carnevale in forma di conferenza tenuta da curatori del progetto e interpreti, esemplificativa delle diverse fasi dello spettacolo. Kravos, candidata al David di Donatello per ‘Come l’ombra’ di Marina Spada; vincitrice del Premio L.a.r.a. Per ‘Alza la testa’ di Alessandro Angelini con Sergio Castellitto, e Falcon, definita fra le migliori danzatrici classiche, aderiscono al progetto veneziano tornando nella città che le ha formate come artiste. La prima, presso il Teatro L’avogaria, la seconda al Centro Regionale di Danza di Luciana De Fanti, che firma le coreografie. ‘Venethea’, recital a più voci originato dalla ricerca sui miti del materno, chiama a raccolta a Venezia le dee dei diversi continenti, rispondendo al bisogno di una ‘genealogia femminile dell’immaginario’. Una sorta di nuovo Teatro del Mondo, che a Venezia, città simbolo della multiculturalità, invita il pubblico internazionale a seguire un affascinante percorso intellettuale e artistico alla riscoperta delle comuni radici, anche grazie alle scenografie e alle ambientazioni etnogeografiche ed etnomusicali di Nicola Cisternino. Il testo di Antonella Barina si colloca all’interno del progetto drammaturgico per un ‘Teatro del Vedere’ (‘theaomai’, il teatro come comunità di coloro che vedono) che ripercorre, attraverso stanze dedicate a diverse divinità femminili dei diversi continenti, frammenti di mito e fasi differenti della mitologia mondiale. Echidna, Gea, Baubo (area mediterranea), Era/diche (Grecia), Ganga e Kalì (India) Eingana (Australia), Baba Yaga (Europa), Nana (Africa), Coatlique (Messico), Amaterasu (Giappone), Eirishkegal, Istar, Tiamat (Mesopotamia) sono alcune delle figure del divino femminile che compaiono nel testo. Al progetto collaborano inoltre Maria Pia Colonnello, Luciana Castagnaro, Cecilia Song-a Youn. Tenore: Matteo Yeong Hwa Lee. Scenografia: Nicolatta Stacco, Videoproiezioni: Vladimiro Salmaso .  
   
 

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