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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Febbraio 2012
 
   
  “STOCCHIAMO I CUMULI DI NEVE DELLE CITTÀ NEGLI INVASI VUOTI: SI LIBERANO I CENTRI CITTADINI E AL CONTEMPO SI CREA UNA RISERVA DI ACQUA PER L’ESTATE” E’ LA PROPOSTA DELLA AGIA CIA, L’ASSOCIAZIONE DEI GIOVANI IMPRENDITORI DELL’EMILIA ROMAGNA

 
   
   Bologna - “Trasformiamo i cumuli di neve ingombranti nei centri cittadini in una opportunità: stocchiamola nei bacini disponibili al fine di utilizzarla nei periodi siccitosi” . E’ la proposta dell’associazione dei giovani agricoltori Agia – Cia che propone di non disperdere le migliaia di metri cubi di neve delle città romagnole, trasportandola negli invasi o bacini in grado di contenerla. “I comuni e le Province già debbono sostenere delle spese per liberare i centri cittadini afferma Marco Ercolani, presidente dell’Agia – Cia – e in questo lo sforzo pubblico porterebbe vantaggi indiretti all’ambiente grazie all’immagazzinamento di neve che poi libererà acqua preziosa per tutti”. La siccità degli ultimi mesi è stata tale che, nonostante le abbondanti precipitazioni nevose, i bacini non si sono riempiti, ma l’acqua disciolta è trattenuta quasi interamante dai terreni arsi. “Da una parte il comune si libererebbe della neve in eccesso nelle vie urbane, soprattutto dove vi è la presenza di parcheggi, bloccati da enormi cumuli che rallentano l´economia locale e che gravano sul bilancio comunale per le operazioni di sgombero – dice Ercolani - dall´altra gli agricoltori otterrebbero la neve da stoccare anche negli invasi privati da utilizzare per l’estate. Nel dettaglio, Ercolani sottolinea anche che in questo modo si eviterebbe lo spreco di acqua dolce che si perderebbe nei fiumi o per evaporazione, vista la sua natura ghiacciata. “Compattandola – dice - si concentrerebbero i cristalli e cederebbero meno all´atmosfera”. Si rimpinguerebbero quindi le riserve idriche agricole pubbliche e private, evitando di attingere dai fiumi . "Infine - osserva il presidente dei giovani agricoltori emiliano romagnoli - anticiperemmo il rischio di un 2012 siccitoso, visti i bassi livelli idrici nella regione, mettendo in atto un precedente storico di riserva strategica”. Però, termina Ercolani, bisogna fare in fretta “perché la natura deperibile della ‘risorsa’ in questione e le temperature che si innalzano, richiede tempestività nella decisione”. Ufficio stampa Cia Emilia Romagna  
   
 

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