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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Febbraio 2012
 
   
  CANONE RAI SUI PC E SMARTPHONE: FORZATURA GIURIDICA IN CONTRASTO CON L’AGENDA DIGITALE

 
   
  Roma, 22 febbraio 2012 - "UnŽassurda forzatura giuridica, ma soprattutto unŽiniziativa fuori dal tempo e in totale contrasto con gli obiettivi dellŽagenda digitale e gli sforzi che si stanno mettendo in atto per rilanciare la crescita del Paese- eŽ il commento rilasciato a margine del Consiglio direttivo di Confindustria Digitale da parte del presidente Stefano Parisi, sul balzello che la Rai vorrebbe imporre a imprese e professionisti per il possesso di Pc, tablet e smartphone. "Innanzitutto va chiarito – continua Parisi - che i Pc non sono stati concepiti per la ricezione di trasmissioni radiotelevisive, ma per innovare lŽorganizzazione del lavoro e la comunicazione. Il fatto che possano ricevere segnali televisivi lo si deve al processo evolutivo del mondo digitale, di cui lo stesso settore radio tv ha fortemente beneficiato per il suo sviluppo. Quindi lŽestensione del canone Rai agli apparati dellŽIct, la pretesa di associarlo alla titolarità di un abbonamento a banda larga, il richiamarsi a una legge del ‘38 per tassare tecnologie del duemila, sono frutto di unŽinterpretazione del tutto arbitraria non supportata da alcun riferimento legislativo. Come settore dellŽIct ci preoccupa di essere oggetto di continui tentativi di aumentare il carico fiscale, giaŽ molto pensante, sui prodotti dellŽinnovazione tecnologica, invece di essere valorizzato come chiave per lo sviluppo e la crescita del Paese. Consideriamo la visione miope e arretrata che affiora da parte di un importante ente pubblico tecnologico come la Rai, un segnale molto negativo e chiediamo che questŽiniziativa, in netta contraddizione con la politica del Governo avviata con il Dl semplificazioni che punta allŽattuazione dellŽagenda digitale in Italia, venga bloccata”.  
   
 

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