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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Febbraio 2012
 
   
  LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E ALLE VIOLAZIONI DI COPYRIGHT SU INTERNET, ACTA: TUTTO QUELLO CHE AVETE SEMPRE VOLUTO SAPERE

 
   
  Bruxelles, 22 febbraio 2012 - Acta è un accordo commerciale internazionale per la lotta alla contraffazione e alle violazioni di copyright su internet. Finora è stato firmato da 30 paesi nel mondo, ma l´accordo potrà entrare in vigore unicamente se il Parlamento europeo darà il suo consenso. Nei prossimi mesi il Parlamento europeo deciderà se approvare o meno l´accordo. Ma quali gli obiettivi di Acta? Perché ha provocato delle grandi proteste in tutto il mondo? E in che modo il Parlamento europeo farà la sua scelta? Di cosa si occupa Acta? L´obiettivo dell´Accordo commerciale anticontraffazione (Acta) è quello di rinforzare i diritti della proprietà intellettuale a livello internazionale. Molti paesi sono preoccupati per le loro economie a causa delle attività di contraffazione e pirateria informatica. L´organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha stimato che nel 2005 il traffico legato alla contraffazione internazionale ammonta a 200 miliardi di euro, esclusi i prodotti digitali. Su quali prodotti interviene Acta? Tutti i beni contraffatti e la violazione dei copyright su internet. Quali paesi hanno partecipato alla creazione dell´accordo? Acta è stato negoziato dall´Unione europea e i suoi Stati membri, gli Stati Uniti, l´Australia, il Canada, il Giappone, il Messico, il Marocco, la Nuova Zelanda, Singapore, il Sud Corea e la Svizzera. Una volta che l´accordo entrerà in vigore, qualsiasi paese dell´Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) potrà candidarsi per entrare a farne parte. Perché Acta è così contestato? Le critiche mosse contro Acta sono legate al fatto che questo accordo favorirebbe gli interessi delle grandi società a discapito dei diritti dei cittadini. Ed anche l´applicazione di Acta on line sarebbe una minaccia per la privacy dei cittadini e i diritti dell´uomo. Inoltre è stato denunciato il modo poco trasparente in cui sono avvenuti i negoziati: la società civile e i paese in via di sviluppo non sono stati presi in considerazione. Quali sono i paesi che hanno già firmato? All´interno dell´Unione europea tutti gli Stati membri hanno firmato fatta eccezione per Cipro, l´Estonia, la Slovacchia, la Germania e i Paesi Bassi. Fuori dall´Unione europea è stato già firmato dall´Australia, il Canada, il Giappone, il Marocco, la Nuova Zelanda, Singapore, la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Perché il ruolo del Parlamento europeo è così importante? Il Parlamento dovrà approvare Acta prima che l´accordo possa entrare in vigore. Senza il suo consenso, l´accordo non sarà possibile. Il Trattato di Lisbona prevede infatti il diritto di veto per la maggior parte degli accordi internazionali firmati dall´Unione europea. Quali sono le opzioni del Parlamento europeo? Il Parlamento non potrà proporre nessun cambiamento. Dovrà semplicemente approvare o rifiutare l´accordo nella sua integralità. Prima di pronunciarsi il Parlamento può richiedere una valutazione della Corte di giustizia dell´Unione europea sulla compatibilità di Acta rispetto alla legislazione europea. In questo caso Acta non potrebbe entrare in vigore prima della decisione della Corte. E considerato che non ci sono termini legali per dare una risposta, è possibile che il Parlamento sospenda la sua decisione a una data indefinita: ciò non permetterebbe all´accordo di entrare in vigore. Qual è la procedura legislativa del Parlamento europeo? Il Parlamento europeo si è impegnato a lavorare in maniera trasparente e invita i cittadini a informarsi, a consultare i documenti e a seguire i dibattiti in diretta, via internet. I lavori preparatori saranno realizzati dalle commissioni parlamentari. La commissione per il Commercio internazionale è stata incaricata di produrre una raccomandazione per il Parlamento europeo. Il deputato di centro sinistra inglese David Martin è il relatore che si occuperà di redigere il testo sulla posizione del Parlamento europeo. Altri quattro commissioni si esprimeranno su Acta: la commissione per l´Industria, la ricerca e l´energia, la commissione giuridica, la commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni, e la commissione per lo Sviluppo. Le commissioni ascolteranno nei mesi a venire gli attori principali e le parti interessate per poter prendere una decisione cosciente. Molti, se non tutti i dibattiti saranno consultabili in streaming on line sul sito del Parlamento europeo. Anche le raccomandazioni delle commissioni saranno pubbliche e consultabili on line. Il Parlamento prenderà una decisione finale durante una sessione plenaria, che potrà essere seguita in streaming. In che maniera si è pronunciato il Parlamento su Acta nel passato? Fino ad ora il Parlamento ha già votato tre risoluzioni per richiedere di rendere pubblici i documenti relativi ad Acta e per avere maggiore peso durante i negoziati. Una risoluzione l´11 marzo 2009 richiedeva alla Commissione che tutti i documenti relativi ai negoziati su Acta fossero resi pubblici immediatamente; una risoluzione del 10 marzo 2010 rifiutava la segretezza di Acta esprimendo delle preoccupazioni sulla mancanza di trasparenza; una risoluzione del 24 novembre 2010 indica Acta come un passo nella giusta direzione e si appella alla Commissione per confermare che l´accordo non abbia nessun impatto sulle libertà fondamentali e la legislazione esistente. Cosa succederebbe se il Parlamento europeo approvasse l´accordo? Per poter entrare in vigore, Cipro, l´Estonia, la Slovacchia, la Germania e i Paesi Bassi dovranno firmare l´accordo e tutti gli Stati membri dovranno ratificarlo. E in caso di rifiuto? Acta non potrebbe entrare in vigore all´interno dell´Unione europea. Nessun accordo sarebbe possibile senza il consenso del Parlamento europeo. In ogni caso, sei paesi esterni all´Unione potranno ratificare l´accordo che sarebbe valido sul loro territorio. Dove sarà possibile seguire gli ultimi sviluppi su Acta? Questo dossier sarà aggiornato regolarmente. Le riunioni saranno disponibili in streaming sul sito con i link ai documenti ufficiali. Sarà possibile seguire le ultime novità anche sulla pagina Facebook del Parlamento europeo e sui conti Twitter (in 22 lingue).  
   
 

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