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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Febbraio 2012
 
   
  FVG: SU ZONE FRANCHE URBANE

 
   
  Trieste, 23 febbraio 2012 - L´assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino, risponde alle sollecitazioni battute ieri dalle agenzie di stampa, precisando come l´iniziativa assunta in merito alla possibile istituzione di Zone Franche Urbane nel territorio regionale intenda affrontare il tema degli svantaggi socioeconomici che le aree di confine della nostra regione vivono a seguito della concorrenza, essenzialmente di tipo fiscale, da parte delle nazioni confinanti. Le agevolazioni attualmente previste per le Zone Franche Urbane per le piccole e microimprese sono riconducibili a esenzioni da imposte sui redditi, sull´Irap, sugli immobili di proprietà utilizzati per l´esercizio di nuove attività economiche e sul versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente: interventi quindi estremamente concreti e di forte impatto economico per le aziende. Le caratteristiche della Zona Franca Urbana, così come delineate, possono costituire, quindi, una valida risposta alla crisi delle aree confinarie della nostra regione perché intervengono su quegli aspetti che rendono "il fare impresa" più gravoso rispetto a quanto accade in Austria e Slovenia. Le Zone a Burocrazia Zero hanno invece altra finalità, connessa ai meri aspetti procedimentali, e ricadute economiche molto meno incisive rispetto a quelli delle Zone Franche Urbane. Si segnala infatti che l´istituzione di una Zona a Burocrazia Zero, non prevedendo finanziamenti ad hoc, non ha le caratteristiche per costituire una valida alternativa alle agevolazioni fiscali delle Zone Franche Urbane. L´eventuale istituzione di una Zona a Burocrazia Zero, pur potendo avere riflessi positivi, limitati ad alcune materie, nella prima fase di impianto e avvio di una attività, non è in grado di incidere sulle condizioni strutturali che rendono meno concorrenziale il nostro paese rispetto ai confinanti. L´assessore Savino, non esclude che la Regione possa comunque richiedere l´istituzione di Zone a Burocrazia Zero, ma una tale richiesta non potrà che essere aggiuntiva e non certo alternativa rispetto alla costituzione delle Zone Franche Urbane. L´amministrazione Regionale, quindi, dovendo scegliere quale iniziativa portare avanti nei confronti del Governo centrale, preferisce puntare al "bersaglio grosso", quello in grado effettivamente di rovesciare a favore dei nostri territori l´attuale situazione di pesante svantaggio. Puntare sull´istituzione di Zone a Burocrazia Zero, peraltro inizialmente previste per il solo meridione d´Italia e solo recentemente estese al resto della nazione, costituirebbe di fatto una rinuncia in partenza a rivendicare la particolarità della zona di confine e quindi, sostanzialmente, a far valere le ragioni della specialità regionale. Infine, viene messo in evidenza come la richiesta di istituzione di Zone Franche Urbane sia stata sollecitata proprio dagli enti locali esponenziali delle aspirazioni dei rispettivi territori.  
   
 

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