|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Febbraio 2012 |
|
|
  |
|
|
SICILIA: GIUNTA IMPUGNA ALCUNE NORME DEL DECRETO "SALVA ITALIA"
|
|
|
 |
|
|
Palermo, 27 febbraio 2012 - La Giunta regionale siciliana, riunita a Palazzo dŽOrleans sotto la Presidenza di Raffaele Lombardo, ha deliberato di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale svariate norme del Decreto Legge n. 201/2011, conosciuto come decreto "Salva Italia", convertito nella legge n.214/2011. Le disposizioni legislative contestate, anche per lŽassenza di clausole di salvaguardia a tutela delle prerogative proprie della Regione siciliana, comportano, secondo la Giunta regionale, una violazione dello Statuto siciliano, noncheŽ del principio di leale collaborazione fra Stato e Regione. Le norme che saranno impugnate dinanzi al Giudice delle Leggi, tra lŽaltro, comporterebbero una cospicua sottrazione di risorse di spettanza della Regione siciliana o oneri finanziari a carico della stessa Regione in palese violazione delle norme statutarie. Si tratta nello specifico degli art 13, 14, 28 e 48 del decreto "Salva Italia" per violazione degli articoli 36, 37 e 43 dello Statuto siciliano, dellŽart 2 delle norme di attuazione noncheŽ dellŽart. 119 comma 4 e 81 della Costituzione anche in riferimento allŽart. 10 della legge costituzionale 3 del 2001 noncheŽ del principio di leale collaborazione fra Stato e Regione. Fra le norme impugnate cŽeŽ lŽImu (ovvero la nuova versione dellŽIci), la cui applicazione comporterebbe per la Regione siciliana uno squilibrio incompatibile con il bilancio regionale in quanto, da un lato, la normativa statale ignora che lŽintero gettito dellŽIrpef sulla componente immobiliare nel territorio della Sicilia eŽ attualmente di spettanza regionale e dallŽaltro, la Regione si troverebbe a dover compensare anche le perdite degli enti locali con ulteriori trasferimenti e cioŽ per coprire la quota del gettito riservata allo Stato. Sarebbero in contrasto col dettato statutario anche le disposizioni dellŽart. 28 che portano dallo 0,9% allŽ1,23% lŽaddizionale regionale Irpef e indirettamente riducono la quota di compartecipazione dello Stato alla spesa sanitaria. Ancora illegittima secondo Palazzo dŽOrleans la riduzione dei trasferimenti ai Comuni siciliani alla quale la Sicilia si troverebbe a dover far fronte senza introiti compensativi. Ancora una volta lo Stato intende attuare il federalismo fiscale a carico della Regione violando le prerogative statutarie della stessa Regione in materia finanziaria. Unitamente alle predette norme in materia tributaria e finanziaria, il Presidente della Regione, in sede di Giunta, ha sottolineato la necessitaŽ di impugnare anche la norma in materia di "esercizi commerciali", che prevede una totale deregulation in materia di apertura ed esercizio di attivitaŽ commerciali. La norma eŽ lesiva della competenza esclusiva della Regione siciliana attribuita dallo Statuto speciale in materia di commercio e di valorizzazione, distribuzione, difesa dei prodotti agricoli e delle attivitaŽ commerciali. In forza di questa competenza la Regione potrebbe "adattare" la normativa di settore, pur nel rispetto della Costituzione e delle direttive comunitarie, a quelle che sono le specificitaŽ del suo tessuto economico-sociale, fatto di piccoli esercizi commerciali e favorire la vendita dei propri prodotti agricoli. Lo Stato, invece, senza rispettare le norme statutarie, che sono di livello costituzionale, finisce con lo schiacciare le peculiaritaŽ regionali. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|