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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Febbraio 2012
 
   
  REGIONE TOSCANA E UNIONE PROVINCE ITALIANE AL LAVORO INSIEME PER IL DOPO PROVINCE. PROSSIMO INCONTRO CON I SINDACATI

 
   
  Firenze, 28 febbraio 2012 – Sulle funzioni delle Province, dimagrite e trasformate dal governo Monti in enti di secondo grado non più eletti dai cittadini, rimangono ancora incertezze e norme che il legislatore nazionale dovrà completare. Ma nel frattempo si può iniziare a lavorare, “almeno per dissodare il terreno, magari per discutere anche di aree vaste e città metropolitane”, e Regione, Upi, ovvero l’unione toscana della Province, ma anche l’Anci, l’associazione dei Comuni, hanno deciso di iniziarlo a fare insieme. Lo hanno deciso il 24 febbraio, dopo una riunione che il presidente dell’Upi e della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, il collega fiorentino Andrea Barducci, il presidente della provincia di Arezzo Roberto Vasai e di Pistoia Federica Fratoni hanno avuto a Palazzo Cerretani a Firenze con l’assessore Riccardo Nencini, il collega Gianfranco Simoncini e tecnici e dirigente della Regione. Gli incontri inizieranno già questa settimana ed è una partita che si giocherà da qui alla fine dell’anno su tre tavoli, distinti ma incrociati: i destini del personale – 4.800 dipendenti suddivisi nelle attuali dieci province toscane, a cui si aggiungono gli addetti di agenzie o cooperative che per quelli enti lavorano- , la riallocazione delle funzioni delle Province, che in buona parte dovranno presumilmente essere cedute a Comuni e Regione, ma anche un ragionamento più complessivo sull’assetto isituzionale che la Toscana vorrà darsi. “E in questo assetto, che dovrà essere razionale e coerente – si sofferma l’assessore Nencini – dobbiamo considerare le unioni dei Comuni previste dalla norma nazionale, quelle incentivate dalla legge regionale di riordino approvato alla fine di dicembre, ma anche le aree vaste e la città metropolitana”. “Le città metropolitane e le aree vaste – aggiunge – sono infatti l’unica dimensione attraverso cui passa lo sviluppo e in cui molti servizi si programmano e si gestiscono assieme. E’ una scelta obbligata, se vogliamo essere più competitivi, e per questo una discussione sulla città metropolitana e le aree vaste non può essere rinviata al prossimo anno ma va affrontata subito”. Quanto ai dipendenti delle Province, Upi e Regione incontreranno assieme i sindacati e le rappresentanze sindacali.  
   
 

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