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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Febbraio 2012
 
   
  SANZIONI CONTRO I DATORI DI LAVORO DI IMMIGRATI IRREGOLARI: LA COMMISSIONE EUROPEA ESORTA GLI STATI MEMBRI AD AGIRE

 
   
   Bruxelles, 28 febbraio 2012 - Alcuni Stati membri non hanno ancora ad applicare le norme comunitarie in materia di sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che sfruttano i migranti irregolari. Ieri, la Commissione ha deciso di avanzare una procedura dŽinfrazione e il rilascio dei pareri motivati ​​richiedenti Belgio, Lussemburgo e Svezia allineare la loro legislazione in linea con la direttiva del datore di lavoro le sanzioni ( direttiva 2009/52/Ce ), che avrebbe dovuto essere recepita entro il 20 luglio 2011. I datori di lavoro gli obiettivi della direttiva che approfittano della situazione precaria degli immigrati irregolari e le usano per quello che sono in genere scarsamente retribuiti posti di lavoro con scarse condizioni di lavoro. Si rafforza anche i diritti del migrante, imponendo ai datori di lavoro pagare salari arretrati. La direttiva è un elemento chiave per gli sforzi dellŽUe contro la migrazione irregolare. Essa vieta lŽimpiego di immigrati irregolari al di fuori dellŽUe, punendo i datori di lavoro attraverso multe o sanzioni, anche penali nei casi più gravi. Tutti gli Stati membri, eccetto la Danimarca, lŽIrlanda e il Regno Unito, sono vincolati dalla direttiva. Lettere di costituzione in mora (prima fase della procedura dŽinfrazione) sono stati inviati per il Belgio e la Svezia il 30 settembre 2011 e al Lussemburgo, il 4 novembre 2011. Considerando che il Lussemburgo non ha ancora risposto, Belgio e Svezia spiegato che le misure che recepiscono integralmente la legislazione comunitaria non dovevano entrare in vigore prima metà del 2012. La Commissione ha pertanto deciso di emettere parere motivato (art. 258 Tfue), chiedeva formalmente questi tre Stati membri a conformarsi al diritto comunitario. Al tempo stesso, la Commissione ha deciso oggi di chiudere il procedimento nei confronti di Austria, Germania, Francia e Malta. Questi paesi erano in ritardo nellŽattuazione della direttiva del datore di lavoro le sanzioni, che porta la Commissione ad avviare procedimenti giudiziari nei loro confronti, ma ora hanno messo in vigore la normativa nazionale necessaria per applicare la direttiva.  
   
 

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