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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Febbraio 2012
 
   
  VENETO: NON AUTOSUFFICIENZA. CASE DI RIPOSO DIVENTERANNO CENTRI DI SERVIZIO: SFIDA PER 2012 E’ CHE GESTISCANO SIA DOMICILIARITA’ CHE RESIDENZIALITA

 
   
  Venezia, 28 febbraio 2012 - “La vera sfida del 2012 nel campo della non autosufficienza, a mio parere, sarà quella di una domiciliarità dei servizi (assolutamente da potenziare) e di una residenzialità che siano gestite interamente dalle case di riposo. Così diventeranno davvero centri di servizio, come prevede la bozza di piano sociosanitario regionale 2012-2014 attualmente all’esame del consiglio regionale veneto: cioè soggetti attivi e liberi, strumenti agili in grado di fornire servizi flessibili, nel principio della sussidiarietà orizzontale, osservando scrupolosamente le direttive della Regione e mantenendo il controllo rigoroso dei costi”. Lo ha detto ieri a Quinto di Treviso l’Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto intervenuto al convegno “Da casa di riposo a Centro di servizio”, patrocinato dalla Regione Veneto/osservatorio delle politiche sociali e promosso dalla Casa Marani di Villorba in collaborazione con numerose strutture residenziali della provincia di Treviso e di Vicenza. Sernagiotto si è soffermato su diversi aspetti che riguardano le politiche per la non autosufficienza: ad esempio il tema, sempre più ampio, della parziale autosufficienza che deve interessare la persona con una riabilitazione prima del suo arrivo permanente nel centro di servizio; la modifica della scheda Svama (strumento tecnico che consente di determinare il grado di non autosufficienza e quindi il grado di assistenza dovuto e che sarà portata a quattro livelli per offrire nuovi servizi) e la modifica della legge regionale 22 sull’accreditamento deller strutture sociosanitarie. “Tutto il sistema va rinnovato – ha aggiunto l’Assessore regionale – e chiederò che all’interno del Piano sociosanitario sia introdotto lo spoil system per i direttori delle strutture perché solo così avremo reali possibilità di governare il sistema; una buona soluzione ritengo sarebbe la cancellazione dei consigli d’amministrazione perché farraginosi e costosi e la presenza di un amministratore (a costi bassi) che risponda al sindaco o, ancora meglio, alla conferenza dei sindaci. Oggi i nostri anziani – ha commentato Sernagiotto - li portiamo in casa di riposo e lì muoiono. Non dovrà più essere così. Gli anziani in struttura residenziale dovranno vivere veramente, che so, andare a passare una settimana in montagna e facendo con ciò in modo che di quel posto liberato per 15 giorni possa usufruire qualcun altro, un’altra famiglia che necessita di un ricovero temporaneo per il suo congiunto. Insomma il sistema della residenzialità si deve muovere in questa direzione e in parte lo sta già facendo. Bisogna continuare su questa strada”.  
   
 

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