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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Febbraio 2012
 
   
  FVG: AI CONSULENTI DEL LAVORO, CONCILIAZIONE INCIDE

 
   
   Udine, 28 febbraio 2012 - "Quello della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro è uno degli elementi, forse il più importante, che incidono sul differenziale di genere, tra uomo e donna, e che coinvolge in particolare le ultra trentacinquenni in concomitanza con la maternità e con la presenza di figli in tenera età, e che si ripresenta negli anni di vita successivi per le ultra quarantacinquenni, impegnate nella sovrapposizione tra la cura dei figli e quella dei parenti anziani". Lo ha affermato a Udine l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Commercio e Pari Opportunità del Friuli Venezia Giulia , Angela Brandi, aprendo il convegno organizzato dall´Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro - Sindacato Unitario (Ancl-su), sul tema "Pianeta conciliazione: donne, lavoro, famiglia". Che si è svolto nel Palazzo delle Professioni. Com´era stato rilevato nei saluti introduttivi da Giuliana Della Bianca, consigliere nazionale dell´Associazione, preceduta dal presidente regionale, Paolo Dressi, secondo la Brandi l´invecchiamento della popolazione incrementa infatti la necessità di erogazione di assistenza da parte dei familiari agli anziani, ma nel contempo riduce la funzione di custodia e cura dei nipotini svolta dai nonni. Secondo l´assessore regionale, la mancanza di conciliazione costituisce in molti casi un vincolo forte all´inserimento o alla permanenza delle donne nel mercato del lavoro, ed è causa della fuoruscita prematura delle stesse dall´occupazione. Tale fenomeno, per l´assessore, spesso priva il mondo del lavoro di risorse qualificate e dotate di un livello d´istruzione medio-alto. A tale proposito, Brandi ha ricordato un dato che si riferisce alle dimissioni autorizzate dalle Direzioni provinciali del lavoro del Friuli Venezia Giulia nel primo anno di vita del bambino: tra il 2009 e il 2010 sono state 1120. Causate per gran parte dalla difficoltà di conciliazione (52 per cento), ovvero dalla mancata accoglienza dei bimbi all´asilo nido, dall´assenza di parenti a supporto, dalla mancata concessione del lavoro part time. Nel merito, l´Agenzia regionale del lavoro ha gestito il percorso ´Joblab´, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, che ha consentito di realizzare 80 seminari sulle agevolazioni legate alle forme di conciliazione, raggiungendo mille soggetti, tra lavoratori, imprese, rappresentanti delle parti sociali, e consulenti aziendali. Trasformare la conciliazione da problema a opportunità è l´obiettivo del bando ´Un´azienda famili friendly´, che è stato riproposto dal Fondo Sociale Europeo (Fse), con lo scopo di supportare la genitorialità, e di accompagnare l´impresa verso forme flessibili nella struttura organizzativa del lavoro e degli orari. Brandi ha quindi richiamato l´esperienza sperimentale di ´Professionisti/e in famiglia´. Un´iniziativa che ha trovato continuità, ed è stata potenziata, attraverso il progetto ´Si.con.te.´, che prevede l´assegnazione di incentivi a coloro che si avvalgono di assistenti familiari, o di baby sitter (è questa la novità rilevante) regolarmente contrattualizzate presso gli Sportelli assistenti familiari. Nel suo intervento, l´assessore si è altresì soffermata sugli effetti della crisi rispetto all´evoluzione del mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia: in tale situazione l´occupazione femminile ha tenuto più di quella maschile. Tale fenomeno è dovuto anche alla maggiore richiesta di occupazione femminile nei settori del servizi per le famiglie, nei profili impiegatizi e amministrativi, nei ´call center´. Inoltre la componente femminile ha dimostrato maggiore capacità di adattamento nell´evoluzione del mercato e delle offerte di lavoro. Infatti, al momento, quasi una donna su tre lavora ´part time´ (il 33 per cento nel terziario, il 23 per cento nel manifatturiero). A parità di condizione, comunque, come ha precisato la Brandi, le donne sono destinatarie di forme di sostegno più forti rispetto agli uomini, anche per quanto attiene al supporto all´autoimprenditorialità. In questo specifico ambito negli ultimi anni sono sorte quasi 700 aziende, per il 67 per cento al femminile. Mentre, un´altra forma di supporto all´autoimprenditorialità è rappresentata dal progetto Imprenderò, giunto alla terza edizione. Al quale si raccorda la concessione di contributi a sostegno di nuove imprese tramite incentivi per 400 mila euro. Dopo l´assessore Brandi, sono intervenute Diana Paola Onder, coordinatore del Centro studi nazionale dell´Ancl-su, sul contributo dei Consulenti del lavoro all´occupazione femminile; Valeria Filì, dell´Università di Udine, su welfare e genitorialità nel lavoro autonomo e subordinato; Roberta Nunin, dell´Università di Trieste, sul lavoro subordinato e le politiche di conciliazione familiare; Anna Zilli, dell´Università di Udine, sugli incentivi nazionali al lavoro delle donne.  
   
 

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