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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Marzo 2012
 
   
  QUANTO GUADAGNANO I MANAGER SECONDO GIUSEPPE CRISTOFERI, MANAGING PARTNER DI ELAN INTERNATIONAL, SOCIETA’ DI HEAD HUNTING

 
   
  Milano, 1 marzo 2012 - Che i lavoratori italiani siano tra quelli pagati meno in Europa c’è ampio consenso: basta intenderci su cosa è l’Europa. Anche raccogliendo le ultime osservazioni Istat, che contestano con molti argomenti la validità dei dati riportati sulla stampa, l’Italia risulta comunque al limite della media delle retribuzioni lorde dell’Europa, fungendo da spartiacque fra l’Europa più matura (con retribuzioni superiori) e l’Europa meno ricca, incluse Spagna, Grecia e tutta l’Europa dell’Est, dove le retribuzioni sono inferiori ma il costo della vita è inferiore. Il costo del lavoro è grosso modo proporzionale al lordo, più alto quindi nei Paesi nordici, Benelux, Uk, Germania, Francia e Austria. Discorso diverso va fatto per i manager, per vari motivi: 1) Il primo riguarda i manager delle multinazionali. Come ci si può aspettare, la compensation dei manager (nell’ordinamento italiano di solito un dirigente, a partire dai 90/100 K di Ral) è funzione di criteri internazionali, e quindi analoga in tutta Europa (o in tutto il mondo). Sono fatte salve alcune indennità di Paese, ma è chiaro che la retribuzione principale di manager ad elevata mobilità geografica è ancorata sostanzialmente a valori incentrati al peso della posizione e al merito. Nessuna differenziazione quindi rispetto alla nazionalità, all’interno di una azienda multinazionale. 2) Il mercato dei manager è relativo ad una popolazione più ristretta rispetto a quello dei lavoratori tout court, ma più aperta alla concorrenza internazionale. Tale fenomeno tenderebbe a smussare le differenze retributive. Ciononostante insorgono spesso difficoltà ad importare manager stranieri da parte di aziende italiane proprio a causa di una differenza retributiva marcata. Anche qui, il mercato è più frammentato di quanto possa far intuire la media. Ad esempio, è difficile ora “importare” manager dalla Svizzera, a causa del valore attualmente elevato del Franco Svizzero. Analoghe, seppur minor, difficoltà si rilevano nell’assumere in Italia personale direttivo proveniente dalle aree più forti d’Europa. E’ sicuramente vero che nel frastagliato mondo delle Pmi italiane si nota una tendenza recente a contenere le retribuzioni dei manager. Questo fenomeno, insieme con una pratica più diffusa che altrove ad utilizzare contratti atipici, ad attribuire ad esempio ruoli da Ad (con minor contributi) a figure da Dg, aumenta il differenziale con la compensation totale di un manager straniero. In definitiva; nessuna differenza sostanziale fra manager italiani e stranieri all’interno delle multinazionali. La differenza invece si va accentuando per i manager impiegati nelle Pmi italiane rispetto al contesto europeo più avanzato. Le figure posizionate meglio. Oggi c’è un gran bisogno di Innovation Manager, in tutti i settori. E’ richiesta tale figura nella meccanica, nell’elettrodomestico, nel chimico, nella farmaceutica, nel largo consumo. In alcune aziende si parla addirittura di Chief Innovation Officer. Si tratta di studiare e industrializzare il prodotto, fino al time to market. Queste figure sono presenti negli Head Quarter, dovunque siano gli Head Quarter (in Italia e all’Estero) e di qualunque nazionalità siano gli attori. Questi preziosi manager sono valutati secondo uno standard europeo. Per queste limitate figure (e poche altre) di nuovo non c’è sostanziale differenza fra manager italiani e stranieri.
La Figura Meglio Posizionata
Innovation manager
E’ richiesta tale figura nella meccanica, nell’elettrodomestico, nel chimico, nella farmaceutica, nel largo consumo In alcune aziende si chiama Chief Innovation Officer. Si tratta di una figura che si occupa di studiare e industrializzare il prodotto, fino al time to market Queste figure sono presenti negli Head Quarter (in Italia e all’Estero) e di qualunque nazionalità siano gli attori
 
   
 

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