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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Marzo 2012
 
   
  COME IL PARLAMENTO EUROPEO INTENDE STABILIZZARE IL MERCATO DEL CREDITO

 
   
  Bruxelles, 1 marzo 2012 - Le cattive abitudini che regnano sul mercato del credito fanno parte delle cause formulate per spiegare la crisi finanziaria. La relazione di Antolín Sánchez Presedo, membro del Parlamento europeo, studia quali siano i modi migliori per proteggere i beneficiari di un prestito e ricostruire su basi più solide l´industria finanziaria europea. L´attribuzione di prestiti bancari a condizioni troppo permissive è uno dei fattori che ha portato alla crisi finanziaria nel 2008. Il rischio esiste ancora? Il sovraindebitamento è tuttora al centro della crisi e la regolamentazione del mercato del credito sarebbe il primo importante passo da fare verso il suo abbattimento. Il passo successivo sarebbe quello di assicurarsi che le pratiche irresponsabili di prestito non colpiscano i risparmiatori e i contribuenti, e che non provochino un´altra crisi. La sua relazione si basa su una proposta della Commissione europea, ma estendendo di molto però lo scopo iniziale. Che cosa mancava secondo Lei? Abbiamo inserito tre nuovi capitoli: il primo si concentra sull´ "educazione finanziaria", quello che le persone devono sapere prima di chiedere un prestito. In seguito, abbiamo preso in considerazione ciò che succede alle persone dopo che il prestito è stato accordato. E´ ciò che chiamiamo "la buona riuscita dei contratti di credito". L´ultimo capitolo si occupa della trasparenza del mercato. L´idea è di facilitare la tracciabilità di ogni credito e di creare, per esempio, un registro dei crediti. Un´operazione di questo tipo permetterebbe di creare degli strumenti finanziari per sapere in ogni momento che tipi di crediti sono sulla bilancia, rendendo i mercati molto più stabili. Lei propone molte nuove procedure, ce ne sono alcune che vieterebbe? Bisogna mettere in atto delle norme per evitare pratiche di prestito sbagliate. Abbiamo assoluto bisogno di mercati più trasparenti e più stabili. Voglio identificare i prodotti a rischio e dare alle autorità che supervisionano il potere di imporre dei provvedimenti come degli avvisi ai consumatori o dei richiami più severi alla prudenza. Così chi vorrà prendersi dei rischi, dovrà tenere anche conto delle potenziali conseguenze. I mercati dei crediti sono molto diversi da paese a paese. Questo è un problema o un vantaggio? Bisogna vedere la diversità come una risorsa e preservare la sussidiarietà e l´ampiezza, ma bisogna anche eliminare le barriere esistenti tra i mercati nazionali. I sistemi che funzionano e che sono il risultato di tradizioni legali e culturali, devono essere conservati. La diversità gioca un ruolo importante nell´innovazione e nell´inclusione finanziaria perché permette la creazione di prodotti su misura. Ecco perché abbiamo bisogno di maggiore concorrenza. L´industria finanziaria è sempre più concentrata: la quota di mercato relativa ai cinque più grandi creditori di denaro supera il 75% in ogni stato membro. Più concorrenza promuoverebbe una maggiore efficienza sui mercati. La regolamentazione del credito è solo uno degli aspetti del dibattito. Come si possono aiutare i beneficiari di un prestito? L´educazione finanziaria, l´informazione e i consigli di professionisti giocano un ruolo decisivo. Abbiamo bisogno di pratiche sane quando si sottoscrivono dei crediti al fine di avere delle relazioni giuste ed equilibrate tra le parti. Per fare un esempio, noi ricerchiamo dei contratti e dei pagamenti più flessibili che si adattino alla situazione dei richiedenti un prestito e che permettano loro di ripagare il prima possibile il loro prestito. Parliamo anche della possibilità di cambiare creditore e di convertire un prestito ottenuto in valuta straniera nella propria valuta. Contando che i mercati di credito variano nei diversi paesi, come risponde alle preoccupazioni di chi sostiene che un regolamento più rigido a livello europeo potrebbe spaventare i creditori di alcuni Stati membri? Credo che la diversità sia un bene per tutta l´Unione europea. La situazione ideale sarebbe quella per cui i prestiti sono modellati sui bisogni dei consumatori. Ma la cosa ancora più importante è quella di assicurare un mercato solido e sicuro, per evitare un mercato del credito squilibrato che potrebbe incidere sugli istituti finanziari, e quindi sui cittadini. Una maggiore concorrenza dovrebbe essere un vero plus valore per i consumatori. Nella sua relazione raccomanda la possibilità di accedere ad un prestito per coloro che sono esclusi arbitrariamente. Come potrebbe funzionare? Penso che i prodotti finanziari debbano essere personalizzabili in funzione dei consumatori. Per esempio, noi pensiamo che gli aiuti sociali debbano essere presi in considerazione durante la valutazione della solvibilità di un cliente. Dobbiamo evitare l´esclusione causata da informazioni erronee e da decisioni basate su delle valutazioni automatiche. Come menziona il compromesso adottato dal G20, il sistema finanziario deve servire i bisogni delle famiglie e delle aziende, cioè i bisogni dell´economia reale. Per questo abbiamo bisogno di una maggiore flessibilità, inclusione, stabilità e concorrenza. Ci sono stati circa 100 emendamenti presentati in questa commissione. Si aspettava delle resistenze politiche rispetto a questa relazione? A mio avviso siamo sulla buona strada per trovare un compromesso. Spero che potremo finalmente proporre una risposta ambiziosa ai nostri cittadini perché il Parlamento deve assicurare un mercato di credito più efficiente e più dinamico a livello europeo. Dovremmo riuscire a concludere il nostro lavoro il mese prossimo. Una volta che la commissione adotterà la nostra posizione, potremo iniziare il processo di negoziazione con il Consiglio.  
   
 

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