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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Marzo 2012
 
   
  DIRITTI DELLE DONNE/PARI OPPORTUNITÀ, LA DEPUTATA SLOVACCA EDIT BAUER: "È TEMPO DI METTERE IN PRATICA LA LEGGE"

 
   
  Bruxelles, 8 marzo 2012 - “Come è possibile che dopo aver legiferato per 50 anni sulla parità salariale, ci sia ancora un 16-17% di differenza tra generi?” si chiede la deputata slovacca di centro destra Edit Bauer, e relatrice della giornata della parità retributiva tra uomini e donne. L’abbiamo incontrata in occasione della Giornata internazionale della donna, l’8 marzo. Quali sono le conseguenze di un divario di stipendi nel breve e lungo termine? Eb - Non si tratta semplicemente di un rischio maggiore di povertà per le donne. Le statistiche mostrano che il divario tra generi aumenta con l’età: questo significa che le donne ne subiscono le conseguenze fino alla morte. Ci sono differenze anche per quanto riguarda le pensioni. Le conseguenze a lungo termine? Nei paesi in cui il divario è minore, c’è un tasso di natalità più elevato: la mancanza parità salariale ha delle conseguenze anche sull’andamento demografico. Ed influisce anche sulla concorrenza economica. Come bisogna agire per cambiare le cose? Eb - Anche in settori in cui le donne lavorano maggiormente, gli uomini hanno salari più elevati. In certi settori l’isolamento orizzontale - e verticale - è profondamente radicato. Ma dipende molto dalla cultura e dalla società. Quello che oggi è cambiato è che ci sono sempre più donne laureate, e le statistiche mostrano che le donne che hanno iniziato la propria carriera in Regno Unito sono pagate meglio degli uomini. Di solito il divario non è visibile tra quelli che iniziano a lavorare ma si fa sentire una volta che le donne riprendono il lavoro dopo la maternità. Ho il sentimento che in futuro la crisi demografica e le sue conseguenze saranno tanto pericolose quanto la crisi economica. Bisogna cambiare atteggiamento rispetto alla maternità. La causa che si nasconde dietro la parità salariale è spesso legata al tempo di lavoro. Quali sono le proposte concrete del suo rapporto e cosa può fare l´Ue per risolvere questo problema? Si tratta di un problema molto complesso. Pensare che una direttiva possa cambiare tutto è un´illusione. Credo che ognuno di noi dovrebbe contribuire a risolvere il problema, non semplicemente attraverso la parità salariale, ma anche le sue conseguenze. Come è possibile che dopo aver legiferato per 50 anni sulla parità salariale, ci sia ancora un 16-17% di differenza tra generi? Eb - Bisogna studiare le leggi con attenzione e capire perché hanno funzionato meno rispetto ad altre. La nostra risposta: dovremmo rinforzare la legge e imporre delle sanzioni, delle misure necessarie in un primo periodo per far funzionare le cose. Gli Stati membri hanno situazioni molto diverse per quanto riguarda i sindacati e le contrattazioni collettive. Dobbiamo diffondere più informazione e il sistema dei salari dovrebbe essere più trasparente. C´è una proposta di pubblicare le griglie dei salari una volta all´anno, per esempio in occasione della giornata della parità retributiva. E ci sono pochi casi di discriminazione presentati in tribunale: bisognerebbe pensare a rinforzare le istituzioni che lottano in questa direzione.  
   
 

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