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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Marzo 2012
 
   
  ROMA, ELETTORALE: SÌ A DOPPIA PREFERENZA DI GENERE, PUNTARE ALLA PROFESSIONALITÀ

 
   
  Roma, 8 marzo 2012 - «Sono lieta che oggi vi sia l’opportunità di riportare l’attenzione su un tema delicato quale quello della scarsa rappresentanza politica delle donne nel nostro Paese. Personalmente non sono mai stata una sostenitrice delle quote rosa, per quanto sia evidente che tutti i partiti debbano compiere uno sforzo per individuare meccanismi che favoriscano l’ingresso delle donne nelle istituzioni e nelle competizioni elettive». Lo ha dichiarato Lavinia Mennuni, delegato del Sindaco alle Pari Opportunità di Roma Capitale, in merito all’appello per una riforma elettorale che stabilisca regole certe per l’accesso indiscriminato delle donne alla vita politica. «In un periodo complicato come quello che ci troviamo ad affrontare, ritengo fondamentale una più ampia riflessione sulle professionalità - sottolinea il delegato capitolino - affinché si accrescano levatura ed etica nella politica italiana, favorendo una cultura formativa di livello anche mediante apposite scuole di formazione per le donne e per gli uomini che costituiranno i futuri quadri dirigenti. È necessario che i rappresentanti siano scelti in base alla propria esperienza e competenza». «Sono favorevole all’adozione di strumenti come la doppia preferenza di genere - spiega Mennuni - poiché costituirebbe un passo in avanti per colmare quel gap che, in termini di rappresentanza femminile, ci allontana da altri Paesi europei. Un sistema che ha già trovato una sua prima applicazione nella Regione Campania e che ha ottenuto risultati positivi, favorendo l’ingresso di 15 donne pari al 23% dei membri». «L’italia finché è da considerarsi, come da art. 1 della Suprema Carta, una Repubblica democratica dovrebbe avere rappresentanti direttamente eletti dal popolo. Da qui l’improcrastinabilità della riforma della legge elettorale - conclude Mennuni - affinché i cittadini abbiano veramente la possibilità di votare e scegliere i propri rappresentanti donne o uomini che siano».  
   
 

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