Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2012
 
   
  SANITÀ:“SCREENING MAMMOGRAFICO, GESTIRE LA COMPLESSITÀ PER GUADAGNARE IN SALUTE”, I DATI IN UMBRIA

 
   
  Perugia, 12 marzo 2012 - Lo screening mammografico, il programma di sanità pubblica che invita a mammografia con cadenza biennale le donne di 50-69 anni, è in grado sia di rendere gli interventi di chirurgia mammaria meno invasivi, sia di ridurre di circa il 45 per cento la mortalità per cancro della mammella nelle donne che si sono sottoposte ad almeno una mammografia di screening. Il dato è emerso stamani a Perugia durante l´evento formativo dal titolo "Screening mammografico, gestire la complessità per guadagnare in salute", svoltosi presso il Centro Congressi dell´Hotel Giò di Perugia, l’ 8 e il 9 marzo. L´iniziativa, promossa dalla Direzione regionale Salute, Coesione sociale e Società della conoscenza della Regione Umbria e realizzato in collaborazione con il "Gisma", Gruppo Italiano Screening Mammografico, è distinta in due diverse parti: nella prima vengono presentati i risultati di dieci anni di screening mammografico in Umbria, con attenzione a tutto il percorso diagnostico-terapeutico, mentre nella seconda parte si affronta in un seminario di approfondimento il tema dei "cancri intervallo" In Umbria - è stato detto durante l´incontro - si stimano circa 730 nuovi casi di neoplasia della mammella all´anno, corrispondenti a 156 casi per 100.000 donne, quasi un quarto di tutti i nuovi casi di tumore nelle donne e circa 188 morti (32,9 per 100.000 donne) pari al 16 per cento delle morti per tumore nelle donne". Ma quante donne umbre utilizzano la mammografia a fini di prevenzione? Quante vengono raggiunte dalle attività di promozione? Quali motivi tengono una parte di loro lontano dalla diagnosi precoce? In proposito sono stati illustrati i dati regionali in materia e i risultati della rilevazione effettuata attraverso il sistema Passi nel 2010 in Umbria, in cui, tra l´altro, si affronta proprio il tema della diagnosi precoce delle neoplasie della mammella, permettendo un monitoraggio delle attività complessive di screening sia spontanee che all´interno del programma organizzato: "Il programma di screening attivato su scala regionale - ha detto la dottoressa Maria Donata Giaimo della Direzione regionale Salute, Coesione Sociale e Società della conoscenza - è attivo dagli anni 2000 e coinvolge il 25 per cento della popolazione femminile pari, ogni due anni, a circa 120.000 donne di età compresa tra i 50 e 69 anni con un livello di estensione intorno al 100per cento. L´adesione delle donne all´invito è molto elevata e delle circa 60 mila donne chiamate all´anno, rispondono all´invito ad effettuare una mammografia gratuita circa il 74per cento". "La gratuità e l´offerta attiva favoriscono l´equità di accesso a tutte le donne interessate, residenti e domiciliate in Umbria - ha aggiunto - e costituiscono un riconoscimento del valore e del significato sociale dello screening. Indipendentemente da questi programmi, la mammografia viene effettuata anche su iniziativa personale della donna, nell´ambito del rapporto con il proprio ginecologo o in altri contesti". Relativamente al numero di richiami delle pazienti per approfondimenti che è pari al 4,1 per cento, la dottoressa Giaimo ha evidenziato che "il dato evidenzia la capacità del radiologo di diagnosticare i casi di maggior rischio individuando il falso positivo". Nel corso dell´incontro è stato quindi ricordato che la Regione Umbria da quattro anni ha aderito al sistema "Passi", in pratica un sistema di sorveglianza che assicura la raccolta continua e sistematica di dati sui principali fattori di rischio comportamentali. Nell´anno 2010 è stata effettuata una rilevazione sulla diagnosi precoce delle neoplasie della mammella che ha permesso un monitoraggio delle attività complessive di screening sia spontanee che all´interno del programma organizzato. L´obiettivo del sistema Passi è quello di restituire informazioni sui principali determinanti di salute e sull´adozione delle relative misure di prevenzione nella popolazione 18-69enne residente. In pratica, si vuole stimare la frequenza e l´evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione, fornendo tempestive informazioni sulle dinamiche dei suddetti fenomeni. Un campione di residenti di 18-69 anni, rappresentativo della popolazione, viene estratto con metodo casuale stratificato dagli elenchi delle anagrafi sanitarie e poi il personale delle Asl, specificamente formato, effettua mensilmente interviste telefoniche con un questionario standardizzato. I dati vengono successivamente trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. Nel 2010 sono state realizzate in Umbria 1382 interviste". Secondo quanto emerso dalla rilevazione, in Umbria la copertura stimata nel 2010 nelle donne di 50-69 anni relativa all´effettuazione della Mammografia (78per cento) raggiunge i valori consigliati. In questo contesto il sistema Passi informa sulla copertura complessiva in questa popolazione, comprensiva sia delle donne che hanno effettuato l´esame all´interno dei programmi di screening organizzati (66per cento) sia della quota di adesione spontanea (12per cento), in questo screening molto meno rilevante rispetto a quello della cervice uterina. La sostanziale corrispondenza tra la percentuale di donne che hanno effettuato l´esame nell´ambito del programma organizzato rilevata dal sistema Passi e quella ottenuta sulla base dei dati provenienti dai flussi regionali, rappresenta una significativa conferma della buona qualità dei dati del sistema di sorveglianza. I programmi organizzati si confermano correlati ad una maggior adesione: lettera di invito(89 per cento), consiglio dell´operatore sanitario (67 per cento) e campagne informative (78 per cento), ancor più se associati come avviene all´interno dei programmi di screening, sono gli strumenti più efficaci. Infatti la metà delle donne intervistate li giudica molto importanti per l´esecuzione della mammografia e tra le donne raggiunte da questi interventi la percentuale di effettuazione dell´esame cresce significativamente". La non effettuazione dell´esame (circa il 22 per cento delle donne di 50-69 anni) pare associata ad una molteplicità di fattori, tra cui una non corretta percezione del rischio che sembra giocare il ruolo principale, infatti il 42 per cento delle donne che non hanno effettuato l´esame ha dichiarato di ritenere di non averne bisogno. Quasi una donna su due ha riferito di aver eseguito la mammografia nel corso dell´ultimo anno, secondo quanto atteso (vista la periodicità biennale dell´esame). L´età media della prima mammografia rilevata è di 44 anni ed indica un rilevante ricorso all´esame preventivo prima dei 50 anni. Il sistema di sorveglianza - è stato detto - permette di avere informazioni utili su come migliorare la partecipazione allo screening in Umbria superiore alla media delle Asl italiane partecipanti alla sorveglianza. La prosecuzione della sorveglianza e la sua integrazione nel sistema di valutazione dello screening permetterà di verificare il risultato delle azioni programmate. "L´umbria è tra le prime regioni italiane per lo screening citologico e ciò testimonia la grande attenzione della sanità umbra per la tutela della salute della donna"- ha affermato l´assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, intervenendo all´evento formativo. In apertura dei lavori, l´assessore Tomassoni ha portato il saluto della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, assente per un improvviso impegno, ed ha sottolineato anche a nome della presidente "l´importanza che un argomento così delicato, come appunto la prevenzione e la tutela della salute della donna, sia trattato in un giorno ricco di significato come l´8 marzo, e attraverso l´organizzazione di un incontro nazionale che analizzerà le performance e le criticità del sistema sanitario umbro e nazionale in tema di prevenzione e quindi di diagnosi precoce del tumore al seno". "Ora l´obiettivo - ha proseguito Tomassoni - è continuare a lavorare per accompagnare le donne in tutto quel percorso che parte dallo screening preventivo e che, in alcuni casi, porta alla diagnosi della malattia e poi alla cura. In pratica - ha detto - si tratta di continuare a lavorare sulla omogeneizzazione dei servizi sul territorio per tutto il percorso, che è già consolidato nel caso dello screenig mammografico". Tra gli aspetti di criticità, l´assessore ha ricordato quello della carenza di risorse finanziarie, "ma è intenzione della Regione - ha precisato - di continuare a garantire un servizio che ha dato sinora risultati positivi con un ritorno importante in termini di tutela della salute e anche di risparmio sui costi".  
   
 

<<BACK