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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2012
 
   
  FVG: VIA" AL DDL DI ISTITUZIONE DEL FONDO COMPLEMENTARE

 
   
  Gorizia, 12 marzo 2012 - Compie un passo decisivo il percorso che porterà alla costituzione di un Fondo territoriale di previdenza complementare in Friuli Venezia Giulia. Dopo la nomina del Comitato promotore, avvenuta a Udine il 22 novembre scorso, la Giunta regionale ha approvato oggi il disegno di legge (ddl) istitutivo del Fondo, con l´obiettivo di assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale a tutti i lavoratori residenti in regione. Il provvedimento è stato illustrato l’ 8 marzo al termine della riunione di Giunta che si è svolta a Gorizia, dal presidente della Regione Renzo Tondo, dall´assessore per la Funzione pubblica e il Coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, e dall´assessore al Lavoro Angela Brandi. Dopo aver avviato l´iter con la Finanziaria del 2010, l´obiettivo è adesso completarlo entro questa primavera. "L´istituzione del Fondo - ha detto il presidente - rappresenta un contributo importante del Friuli Venezia Giulia all´intero sistema-Paese, che sta affrontando il ´nodo´ delle pensioni". Tondo ha in particolare sottolineato come al Comitato promotore abbiano aderito ben 45 soggetti, tra sindacati, associazioni imprenditoriali e categorie professionali. L´assessore Garlatti ha definito il Fondo un´"innovazione istituzionale" ed un´"infrastruttura sociale di rilevante portata per la nostra comunità". L´iniziativa della Regione nasce da una precisa esigenza: gli iscritti a forme di previdenza complementare sono molto pochi in Friuli Venezia Giulia, circa 121 mila, di cui solo 44 mila a fondi collettivi (un dato che non mostra segni di incremento dal 2007) e altri 32 mila a forme private (banche e assicurazioni). E questo di fronte a un progressivo invecchiamento della popolazione accompagnato da bassa natalità, oltre a una crescente incidenza delle spese per il welfare. Manca quindi ancora una coscienza diffusa dell´importanza della previdenza complementare. Le varie riforme pensionistiche che si sono succedute negli anni, ultima quella Monti-fornero, avranno infatti come conseguenza una progressiva diminuzione delle prestazioni, che per i giovani lavoratori dipendenti arriveranno a non più del 50 per cento dell´ultimo stipendio, addirittura al 30 per quelli autonomi. Ecco perché, come ha rilevato l´assessore Angela Brandi, "se fino a ieri la previdenza complementare era uno strumento utile, oggi diventa quasi obbligatorio". Lo scopo del Fondo, secondo quanto indicato nel ddl, è appunto quello di "consentire agli aderenti di disporre, all´atto del pensionamento, di prestazioni pensionistiche complementari del sistema obbligatorio". Ma sono anche previste forme aggiuntive di assicurazione, per poter usufruire per esempio di un sostegno in caso di disabilità. Il Fondo sarà di tipo territoriale e non di categoria - ed è questa una novità nel panorama nazionale, come ha sottolineato Garlatti - e quindi vi potranno aderire tutti i lavoratori, pubblici, privati e anche autonomi, e potranno restare iscritti con continuità anche se nel frattempo cambiano occupazione. Questa amplia platea permetterà così di abbassare i costi di gestione e di innalzare parallelamente le prestazioni. Secondo uno studio preliminare affidato all´Università di Udine, il potenziale bacino di aderenti è di 521 mila lavoratori, ed è stato calcolato che nella fase di avvio potrebbero aderire circa 33 mila residenti in regione, pari al 6,3 per cento del totale, con una raccolta iniziale di circa 60 milioni all´anno. Accanto a versamenti volontari, al Fondo potrà essere conferito in tutto o in parte il trattamento di fine rapporto già maturato (che in regione si stima ammonti a 2,5 miliardi di euro), con agevolazioni alle imprese per diluire gli esborsi. Per l´erogazione delle prestazioni, sotto forma di rendita, il Fondo regionale stipulerà una convenzione con una o più imprese di assicurazioni, che avranno in compito di impiegare le risorse raccolte in investimenti prudenziali. Organi del Fondo, secondo quanto previsto dal ddl approvato oggi, saranno l´assemblea dei delegati, il consiglio di amministrazione, il presidente e il vicepresidente. Il ddl sarà ora trasmesso per l´esame e l´approvazione definitiva al Consiglio regionale, dove avrà una corsia preferenziale. Nel frattempo il Comitato promotore provvederà a redigere l´atto costitutivo, lo statuto e il regolamento in stretto contatto con la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), che dovrà alla fine dare il "via libera" formale alla costituzione del Fondo.  
   
 

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