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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Marzo 2012
 
   
  ELEZIONI LOCALI: ANCORA OSTACOLI NELL’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI VOTO PER I CITTADINI DELL’UE

 
   
  Bruxelles, 9 marzo 2012 – Sempre più cittadini dell’Ue si avvalgono del diritto di stabilirsi e lavorare in un altro paese dell’Unione europea: ben 8 milioni di persone in età di voto risiedono attualmente in uno Stato dell’Ue diverso da quello di origine e, in quanto cittadini Ue, hanno diritto di votare o di candidarsi alle elezioni locali del paese in cui risiedono. Tuttavia, secondo una nuova relazione pubblicata il 9 marzo dalla Commissione europea, attualmente solo il 10% esercita questo diritto. Sebbene la maggior parte dei paesi abbia recepito in modo soddisfacente la normativa dell’Ue in materia (direttiva 94/80/Ce), continuano ad esserci degli ostacoli. Inoltre, alcuni cittadini non sembrano essere a conoscenza dei loro diritti e le procedure risultano talvolta troppo macchinose. La Commissione intende quindi cooperare con le autorità nazionali, regionali e locali per individuare e risolvere le difficoltà che ancora impediscono ai cittadini di esercitare appieno i loro diritti elettorali. La proposta di proclamare il 2013 Anno europeo dei cittadini costituisce una buona occasione per far conoscere meglio i diritti dei cittadini dell’Ue. “Che si tratti di alberi da piantare, di servizi di emergenza o di trasporti locali, le decisioni prese a livello comunale incidono sulla vita di chiunque abiti nella zona. Per questo motivo, ai sensi dei trattati Ue, i cittadini dell’Unione godono degli stessi diritti democratici di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali in tutti e 27 gli Stati membri dell’Ue, ovunque essi risiedano” ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Continueremo a lavorare con gli Stati membri per far sì che questi diritti siano efficacemente applicati e che tutti i cittadini dell’Unione possano esprimersi sui temi che stanno loro a cuore”. Secondo la relazione odierna sull’applicazione delle norme Ue in materia di diritti di voto dei cittadini dell’Ue alle elezioni comunali, anche se gli Stati membri hanno recepito in modo soddisfacente la pertinente direttiva Ue, permangono diversi problemi. Ad esempio, le condizioni imposte ai cittadini di altri Stati membri possono essere diverse da quelle cui sono soggetti i cittadini nazionali (come nel caso dell’obbligo di aver risieduto per un certo periodo nel paese al fine di poter esercitare il diritto di voto). La relazione osserva che, mentre il numero di europei che vive in un paese dell’Ue diverso dal proprio è aumentato, in media solo il 10% di essi ha esercitato il diritto di voto. I cittadini dell’Ue dovrebbero essere informati dei loro diritti elettorali e delle procedure amministrative necessarie per esercitarli. La Commissione continuerà a vigilare sulla corretta attuazione della direttiva, aiutando gli Stati membri ad introdurre tutte le misure necessarie perché i cittadini si avvalgano pienamente dei loro diritti elettorali. Promuoverà inoltre le migliori pratiche per incoraggiare cittadini di altri Stati dell’Ue a partecipare alla vita politica e istituzionale a livello locale. Contesto La libertà di movimento è il diritto più apprezzato derivante dalla cittadinanza dell’Unione (vedi comunicato stampa n. 14/2011). Sono infatti sempre più numerosi gli europei che ne beneficiano trasferendosi in un altro Stato membro: secondo le stime, nel 2009, erano 11,9 milioni i cittadini che vivevano in uno Stato membro diverso dal proprio, mentre nel 2010 erano 12,3 milioni (Stat/11/105), di cui 8 milioni in età di voto. Grazie alla cittadinanza dell’Unione, che si aggiunge a quella nazionale senza sostituirla, tutti i cittadini dei 27 Stati membri dell’Ue possono votare e candidarsi alle elezioni del Parlamento europeo e comunali nello Stato membro in cui risiedono. La relazione del 2010 sulla cittadinanza dell’Unione (vedi Ip/10/1390 e Memo/10/525) individua 25 interventi concreti per eliminare i rimanenti ostacoli che intralciano la libera circolazione dei cittadini dell’Ue su tutto il territorio dell’Unione, proponendo, tra l’altro, di promuovere una maggiore consapevolezza sullo status di cittadino dell’Unione, sui diritti ad esso connessi e sulle implicazioni nella vita di tutti i giorni. A tal fine la relazione propone di proclamare il 2013 “Anno europeo dei cittadini” e di organizzare eventi mirati sulla cittadinanza dell’Unione e sulle politiche rivolte ai cittadini. Nel corso dell’Anno europeo dei cittadini 2013, la Commissione pubblicherà un seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione, che costituirà il piano d’azione per eliminare completamente gli ostacoli che tuttora impediscono ai cittadini dell’Unione di godere pienamente dei propri diritti. Per ulteriori informazioni Cittadinanza dell’Unione: http://ec.Europa.eu/justice/citizen/index_it.htm    
   
 

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