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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Marzo 2012
 
   
  ASSINFORM: SCHEDA DI SINTESI DEL RAPPORTO

 
   
  Il mercato dell’Ict nel 2011: +4,4 nel mondo, - 3,6% in Italia. Nel 2011, il mercato mondiale dell’Ict è cresciuto del +4,4%, quasi come il Pil globale (+5%.) In Italia, invece, il mercato Ict si fermato a 58.060 milioni (-3,6%) , con l’informatica (It) che non ha superato i 17.675 milioni (-4,1%), e le telecomunicazioni (Tlc) i 40.385 milioni (-3,4%). Il mercato italiano dell’It nel 2011: -4,1% Il mercato italiano It continua ad accumulare ritardi rispetto a quelli dei principali paesi - Usa (+ 3,1), Germania (+2,3%)- e dell’ Europa (+0,5%). Solo Giappone e Spagna fanno come o peggio di noi. La contraione della spesa è stata significativa in tutte le classi dimensionali di clientela business (grandi organizzazioni, che cubano per oltre il 57% della domanda, -3,7%; medie -3,3%, e piccole -6%). Tutte le componenti hanno sofferto, in particolare l’hardware (4559 milioni, -9%). Nubi sui servizi ( 8212 milioni, -2,6%), mentre il software ha mosrtato maggior tenuta (4226 milioni, -1%). Hardware: -9% Nel 2011, il calo dell’hardware (4559 milioni, -9%) viene dopo il recupero del 2010 (+2,8%), per l’effetto combinato del calo degli acquisti in volume e dei prezzi medi unitari in tutti segmenti - Pc, server, storage, ecc. – e per il lancio di dispositivi alternativi a prodotti di maggior prezzo. I personal venduti (esclusi i tablet) sono stati 7.600.000 (-16,2%), dei quali 170.000 Pc Server (-2,3%), 1.680.000 desktop (-17,3%) e 4.520.000 portatili (-16,2%). Al calo dei portatili ha contribuito il boom dei Tablet (858.000 pezzi, +100,2%), con prezzi il più delle volte inferiori. Software: -1% Il comparto del software (4226 milioni, -1%) fatica, ma non peggiora il trend rispetto al 2010. Dei tre segmenti che lo compongono, quelli del software applicativo (2452 milioni, -1,6%) e di sistema (583 milioni, -1,7%) si sono mossi in parallelo e in leggero ribasso, mentre quello del middleware (1101 milioni, +0,9%) è cresciuto, confermandosi fattore difensivo delle dotazioni tecnologiche. Servizi: - 2,6% Nel 2011, anche il comparto dei servizi It ha stentato (8212 milioni, -2,6%), con quasi tutti i segmenti più o meno in calo, salvo i sistemi embedded. Hanno tenuto relativamente meglio i servizi di outsourcing (-1,4%), mentre tutti gli altri, dallo sviluppo/manutenzione delle applicazioni alla systems integration, alla consulenza, si sono mossi con il comparto o in difetto. Il mercato italiano delle telecomunicazioni: - 3,4% Il settore delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato in Italia, nel 2011, un business di 40.385 milioni, in calo del -3,4% su un 2010 già faticoso. Hanno pesato gli andamenti di entrambe le componenti: di rete fissa (18.160 milioni, - 2,2%) e di rete mobile (22.225 milioni, -4,4%). La ripartizione dell’intero mercato per macrocomparti mostra un calo del -4% per i servizi (31.735 milioni) e del -0,9% per gli apparati (8650 milioni). Quella per clientela (escl. Infrastrutture) mostra la componente consumer (23.890 milioni) in calo del -4,4%% e quella business (12.825) che si riduce del -1,6%. Connessioni in banda larga, solo +1,1% Le dinamiche 2011 sono tipiche di un mercato oramai maturo ove, in carenza di novità, il passo è dettato dal downpricing competitivo nei servizi. I ritardi nei programmi di diffusione della banda larga hanno frenato anche la crescita (+1,1%) degli accessi veloci, risultati 13.410.000 e interessanti solo il 49% delle famiglie in Italia, contro percentuali da 10 a 30 punti superiori in tutti i principali paesi europei, e del 100% in Svezia. Servizi su rete fissa – 3,2%. Servizi su rete mobile -4,7% Nel 2011 il valore dei servizi è calato, e per la prima volta il mobile è andato peggio del fisso. I servizi su rete fissa (14.360 milioni) sono scesi del -3,2% per l’effetto di cali del -6,6% nella fonia (6680 milioni) e del -4,6%% nella trasmissione dati (1030 milioni). Sono invece risultati statici i servizi legati al traffico Internet (3460 milioni, -0,6%) e in crescita i servizi a valore aggiunto (3190 milioni, + 1,9%). I servizi su rete mobile (17.735 milioni), l’aggregato chiave del mercato, sono calati del -4,7%. La componente Vas (5.925 milioni, comprensivi di Sms, Mms, servizi di connessione Web, ecc.) è cresciuta del 5,5%, ma a fronte di una componente voce in forte calo (11.450 milioni, -9,2%). La spesa annua per utente in telecomunicazioni mobili è stata di 370,5 euro, in calo del 5,3,% (ma non per la componente Vas, attorno al terzo della spesa pro-capite e in aumento del 4,8%). Le linee mobili hanno raggiunto 97,2 milioni (+2,3%) e il numero degli utenti effettivi 46,9 milioni (+0,6%), pari a poco più della metà delle linee.. Previsioni 2012 Il 2012 si presenta ancora difficile per l’economia italiana: il Pil è stimato in calo dell’1,5%. Per il mercato nazionale dell’Ict si prevede così un calo del 2,2%, a quota 56.791 milioni, con le telecomunicazioni a 39.530 milioni (-2,1%) e l’ It a 17.261 milioni (-2,3%). E’ però anche vero che le metodologie sino ad oggi in uso non consentono di rilevare spinte importanti, che già nell’immediato attenuano le dinamiche negative e promettono per il futuro. Un modo nuovo di vedere il mercato E’ un fatto che molti ambiti tecnologici e applicativi (es. Contenuti digitali, apparecchiature home connettibili in rete, Internet delle cose, ecc.): • sono stati sino ad oggi esclusi dal perimetro di riferimento perché nascenti e ibridi, mentre oggi essi appaiono sempre più importanti e, soprattutto, integrati nel contesto dell’Ict; · devono essere inclusi nell’osservazione, guardando a un nuovo perimetro di mercato, definibile come Global Digital Market. Questa nuova classificazione, che Assinform si appresta ad adottare, risponde al solo obiettivo di dar meglio conto della domanda digitale. Il nuovo perimetro conferma infatti l’attuale difficoltà del mercato, ma al contempo indica la sua reale e più ampia consistenza e rileva componenti innovative e di spinta che prima non erano considerate. La nuova classificazione : · porta il mercato italiano del 2011 a 69.313. Milioni (11.200 in più rispetto al perimetro di prima, anche se in calo -2,2% su basi omogenee). Un mercato riarticolato secondo criteri che non fanno più distinzione a livello aggregato tra componenti It e Tlc, e che vede la seguente ripartizione: dispositivi e sistemi (17.233 milioni,-2,6%) , software e soluzioni Ict (5205, +1,2%), servizi Ict (40.176, -3,8%), e-contenti e adv on- line (6698 +7,1%); · più nel dettaglio, mostra, la reale portata delle dinamiche in atto; con l’avvento di nuovi prodotti (dalle smart Tv ai tablet egli e-reader), che per ora impattano su Pc, laptop e cellulari, ma con tassi di crescita a tre cifre, che promettono di aprire nuovi mercati aggiuntivi ai servizi; e con una progressione delle soluzioni legate al Web (software, Internet delle Cose, Cloud) che conferma l’esistenza ambiti in forte crescita e con potenzialità ancora largamente inespresse. Oggi i settori emergenti hanno basi di mercato contenute, e la loro crescita, per quanto vivace, non compensa il calo dei segmenti tradizionali. Ma ci sono tutte le premesse affinché essi esprimano il loro potenziale, e ciò potrà avvenire tanto prima quanto prima si rafforzeranno le infrastrutture di rete e le spinte di sistema alla digitalizzazione  
   
 

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