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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Gennaio 2007
 
   
  DONNE IN CARRIERA: AIUTARE LE MADRI E RICONOSCERE LA PROFESSIONALITÀ

 
   
  Strasburgo, 30 gennaio 2007 - Una relazione all´esame dell´Aula chiede maggiore impegno per promuovere le pari opportunità delle donne nella società, anche grazie all´istruzione. Sono quindi sollecitate misure per incentivare le madri a proseguire gli studi, eliminare ogni discriminazione - anche salariale - nelle carriere e per conciliare meglio vita familiare e professionale. Va garantita un´adeguata istruzione alle immigrate, rifiutando ogni relativismo culturale e religioso che possa violare i loro diritti fondamentali. «L´istruzione e la formazione di ragazze e donne è un diritto umano e un elemento essenziale per il pieno godimento di tutti gli altri diritti sociali, economici, culturali e politici». E´ quanto afferma la relazione di Věra Flasarová (Gue/ngl, Cz), sottolineando che, in Europa, nei settori dell´istruzione e della ricerca, seppure il numero di donne diplomate (59%) sia superiore a quello degli uomini, la loro presenza diminuisce costantemente man mano che avanzano nella carriera. «La cura della casa e della famiglia spettano ancora in ampia misura alle donne» - continua la relazione - «di conseguenza il tempo a loro disposizione per un´ulteriore formazione e per l´apprendimento lungo tutto l´arco della vita è limitato». Per tale ragione, i deputati invitano gli Stati membri a facilitare l´accesso all´istruzione per le donne e gli uomini che si occupano dei figli, e per i genitori che hanno interrotto il processo di ottenimento di una qualifica per avere figli. Inoltre, raccomandano agli Stati membri di adeguare i loro programmi di studio alle esigenze dei giovani che hanno un´occupazione e delle persone, in particolare ragazze e donne, che si occupano di figli piccoli o sono in congedo di maternità. Approvando la riforma del sistema universitario realizzata a seguito della Strategia di Lisbona che fornisce alle giovani donne la possibilità di proseguire la loro istruzione attraverso l´apprendimento continuo, i deputati raccomandano agli Stati membri di elaborare programmi più flessibili per l´istruzione e l´apprendimento, affinché anche le madri e le donne che lavorano possano proseguire la loro istruzione nell´ambito di programmi che si adattino ai loro orari. Inoltre, la relazione sottolinea la necessità di rivedere i piani di studio a tutti i livelli d´istruzione e il contenuto dei libri di testo, verso un orientamento più soddisfacente dei requisiti di una politica di genere equilibrata. La relazione ricorda inoltre che persiste un divario tra le retribuzioni femminili e maschili. Le donne, infatti, guadagnano mediamente il 15% in meno degli uomini e ciò, per i deputati, è dovuto «sia al mancato rispetto della legislazione sulla parità retributiva, sia ad una serie di disuguaglianze strutturali quali, ad esempio, segregazione del mercato del lavoro, differenze negli schemi lavorativi, accesso all´istruzione e alla formazione, sistemi impari di valutazione e di retribuzione nonché stereotipi». D´altra parte, chiedono agli Stati membri di favorire l´accesso delle donne a posizioni di responsabilità e a livello decisionale in imprese pubbliche e private, prestando un´attenzione particolare ai posti accademici. E´ poi evidenziato il problema delle donne appartenenti a minoranze nazionali, in particolare alla minoranza Rom, e ai gruppi di immigrati. Contro questa doppia discriminazione, i deputati chiedono a Consiglio, Commissione e Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per tutelare i diritti di queste donne e per combattere le discriminazioni cui esse devono far fronte nella loro comunità d´origine «rifiutando qualsiasi forma di relativismo culturale e religioso suscettibili di violare i diritti fondamentali delle donne». .  
   
 

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