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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Gennaio 2007
 
   
  OBESITÀ: PIÙ FRUTTA, PIÙ VERDURA E PIÙ SPORT, NO ALLA "FAT TAX"

 
   
  Strasburgo, 30 gennaio 2007 - Campagne di informazione, etichette chiare sugli alimenti, rilancio del consumo di frutta e verdura, finanziamento di progetti di ricerca, educativi e sportivi e modifica o adozione di norme che incidono sulla salute nutrizionale dei cittadini, come quelle in materia di pubblicità. E’ questa la ricetta avanzata da una relazione all’esame dell’Aula per affrontare il problema dell´obesità nell’Ue, che colpisce il 27% degli uomini e il 38% delle donne e che grava fino al 7% sulla spesa sanitaria. La relazione di Frédérique Ries (Alde/adle, Be) chiede che la lotta all´obesità «venga ormai considerata una priorità politica dell´Unione europea e dei suoi Stati membri», e ne sottolinea il carattere multifattoriale «che richiede un approccio globale ai diversi settori d´intervento». Compiacendosi poi dell´impegno della Commissione a favore di un´alimentazione sana, dell´attività fisica e della lotta all´obesità e alle principali patologie collegate all´alimentazione, i deputati si rammaricano «profondamente» del fatto che l´obesità colpisca un numero sempre crescente di persone e che, se questa tendenza dovesse persistere, le conseguenze in termini di salute pubblica, evitabili con misure adeguate, «saranno incalcolabili». Raccomandano inoltre agli Stati membri di riconoscere ufficialmente l´obesità come malattia cronica, «in modo da evitare qualsiasi forma di stigmatizzazione e discriminazione delle persone obese, e di garantire che esse possano ricevere cure adeguate nell´ambito dei rispettivi servizi sanitari nazionali». La relazione nota infatti che, nell´Unione europea, il numero di persone affette da obesità è drasticamente aumentato nel corso degli ultimi 30 anni e circa il 27% degli uomini e il 38% delle donne sono oggi considerati persone obese o in sovrappeso. L’obesità colpisce anche più di cinque milioni di bambini, mentre il suo tasso di crescita, con circa 300. 000 nuovi casi ogni anno, «è allarmante». D’altra parte, un Rapporto dell´Oms dimostra che un elevato numero di decessi e malattie in Europa sono da attribuirsi a sette grandi fattori di rischio, di cui sei - ipertensione, colesterolo, indice della massa muscolare, insufficiente consumo di frutta e verdura, mancanza di attività fisica ed eccessivo consumo di alcol - sono collegati all´alimentazione e all´esercizio fisico. Il costo delle malattie legate ai problemi di sovrappeso, è stimato fra il 4 e il 7% della spesa complessiva degli Stati membri in materia di sanità. La relazione appoggia senza riserve l´avvio, nel marzo 2005, della Piattaforma d´azione europea sulla dieta, l´attività fisica e la salute e accoglie con soddisfazione il dialogo permanente avviato con i diversi settori industriali, le autorità degli Stati membri e le Ong da parte dei servizi della Commissione. E compiacendosi degli impegni volontari già proposti dai soggetti che partecipano alla Piattaforma, chiede alla Commissione di presentare quanto prima in un Libro bianco misure concrete volte a ridurre il numero di persone in sovrappeso e obese al più tardi dal 2015. Educazione alimentare precoce. Cibi biologici nelle mense scolastiche. I deputati sono del parere che si debba prestare un´attenzione particolare all´infanzia, ossia alla «fase della vita in cui vengono acquisite gran parte delle abitudini alimentari». Incoraggiano quindi gli Stati membri a riconoscere che l´educazione in materia di alimentazione e salute fin dalla più giovane età «è fondamentale ai fini della prevenzione del sovrappeso e dell´obesità». In tale ambito, sottolineano l’importante ruolo che possono svolgere i professionisti del settore sanitario e la scuola. Ritengono infatti essenziale che l´ambiente scolastico, e soprattutto le mense scolastiche, sensibilizzino i ragazzi all´educazione alimentare, promuovano l´esercizio regolare di un´attività fisica e uno stile di vita sano. Chiedono poi agli Stati membri di stanziare fondi sufficienti per la ristorazione nelle scuole, in modo da consentire alle mense scolastiche di servire pasti appena cucinati, preferibilmente con prodotti biologici o provenienti da colture regionali, e promuovere abitudini alimentari sane fin dai primi anni di vita. Ma non solo, gli Stati membri sono anche incoraggiati a garantire che i bambini dispongano di strutture adeguate per esercitare attività sportive e fisiche a scuola. D’altra parte, la relazione sottolinea che le campagne d´informazione «non sono lo strumento migliore per raggiungere i gruppi socioeconomici svantaggiati». I deputati ritengono infatti che gli interventi debbano essere adattati alle esigenze locali e che sia necessario stabilire contatti diretti e una stretta cooperazione, a livello locale, tra scuole, asili nido e tutti i medici di base, pediatri e servizi sanitari. Norme più restrittive in materia di pubblicità La relazione condanna la frequenza e l´intensità delle campagne televisive pubblicitarie e promozionali per alimenti destinati esclusivamente ai bambini e sottolinea che tali pratiche commerciali «non favoriscono abitudini alimentari sane e andrebbero quindi regolamentate a livello comunitario modificando la direttiva Televisione senza frontiere». Più in particolare, i deputati chiedono l´introduzione di controlli in tutta la Comunità intesi a limitare la pubblicità televisiva di alimenti con un elevato tenore di grassi, zuccheri e sale destinati ai bambini, nelle fasce orarie in cui molti di loro guardano la televisione. Nell’ambito della Piattaforma, inoltre, invitano la Commissione a definire, impegni volontari o autoregolatori che pongano fine alla pubblicità di questi alimenti ma, «qualora tale autoregolazione non apporti cambiamenti», dovrebbe presentare proposte legislative. Ciò vale anche per le nuove forme di pubblicità destinata ai bambini, come l´invio di messaggi a telefoni cellulari, giochi on-line e sponsorizzazione su terreni da gioco. A termine, i deputati auspicano che si giunga a un "gentleman agreement" fra la Commissione e le industrie dei media europei che preveda, per i prodotti destinati ai bambini, un´informazione obbligatoria nei diversi mezzi mediatici (televisione, cinema, Internet e videogiochi) consistente in messaggi sanitari e ludici volti a sensibilizzare i giovani europei all´importanza della pratica sportiva e al consumo di frutta e verdura per mantenersi in salute. Migliorare i prodotti e le etichette I deputati ritengono che l´applicazione del regolamento relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari - che permetterà al consumatore di disporre di informazioni affidabili, veritiere e coerenti sulle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari - dovrebbe avvenire in modo tale da stimolare l´industria alimentare a rinnovare e a migliorare i propri prodotti. La direttiva sull´etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari deve invece essere urgentemente rivista per includervi, come minimo, la richiesta di indicare la presenza e la quantità di sostanze nutritive e la natura dei grassi. La relazione, inoltre, invita la Commissione a elaborare e introdurre un sistema comunitario di etichettatura di indicazioni nutrizionali sulla parte anteriore della confezione, rilevando che un messaggio coerente ai consumatori richiede un certo grado di armonizzazione in questo ambito e che tali messaggi devono avere una base scientifica. Convinti che la riformulazione dei prodotti sia un valido strumento per ridurre il consumo di grassi, di zuccheri e di sale nella nostra dieta e compiacendosi delle iniziative intraprese in tal senso da un certo numero di industrie e rivenditori, i deputati invitano inoltre la Commissione, gli Stati membri, i produttori, i rivenditori e i ristoratori ad intensificare gli sforzi volti a ridurre tali sostanze negli alimenti. Rilanciare il consumo di frutta e verdura Dicendosi fortemente preoccupati per la diminuzione del consumo di frutta e verdura in Europa, i deputati invitano la Commissione a proporre un quadro politico e regolamentare che metta a disposizione le migliori fonti di sostanze nutritive e altri componenti alimentari benefici e consenta ai consumatori europei di raggiungere e mantenere un´alimentazione ottimale. Di fronte al calo del tenore nutritivo di frutta e verdura prodotte in Europa, inoltre, chiedono alla Commissione e al Consiglio di adottare le misure necessarie, nell´ambito della revisione della politica agricola comunitaria nel 2008, in modo da considerare il valore nutritivo degli alimenti un criterio importante. In quella sede, occorrerà poi migliorare la qualità della produzione alimentare e fornire incentivi ad una sana alimentazione nel quadro delle politiche di sviluppo rurale. Auspicando poi una maggiore coerenza tra la politica agricola comune e le politiche sanitarie avviate dall´Ue, i deputati chiedono alla Commissione di controllare rigorosamente che le sovvenzioni europee concesse ad alcuni settori industriali «non servano in alcun caso a finanziare campagne promozionali che presentino in una luce favorevole prodotti altamente calorici». Considerano inoltre «indispensabile» una riforma dell´Organizzazione comune dei mercati dei prodotti ortofrutticoli che preveda, tra l´altro, «obiettivi di rilancio del consumo di questo tipo di alimenti ad elevato valore dietetico». D’altra parte, si dicono convinti che una politica di incentivi - riduzione dei prezzi, alleggerimento fiscale e altri tipi di sovvenzioni - sia preferibile ad un sistema di tassazione maggiorata dei prodotti calorici ("fat tax") che, in ultima analisi, «penalizzerebbe le famiglie europee a più basso reddito». Integrare l´alimentazione e l´attività fisica nelle altre politiche comunitarie Considerando essenziale che la promozione di un´alimentazione sana e dell´attività fisica costituisca una priorità politica anche nell’ambito della politica agricola, dei trasporti, dell’occupazione, della ricerca, dell’istruzione e dello sport, la relazione invita la Commissione ad effettuare valutazioni d´impatto delle relative politiche proposte onde determinarne l´incidenza sulla salute pubblica e gli obiettivi nutrizionali. I deputati, inoltre, ritengono essenziale rendere permanenti le dotazioni di bilancio del Programma di azione comunitaria nel settore della sanità pubblica e suggeriscono di utilizzare i fondi strutturali anche per investimenti in infrastrutture che favoriscano l´attività fisica, i trasporti sicuri e i giochi all´aria aperta. Chiedono poi che, nell´ambito del settimo Programma quadro di Ricerca e sviluppo, la lotta contro l’obesità continui non solo a beneficiare della cooperazione transnazionale tra ricercatori nel settore tematico dell´alimentazione, dell´agricoltura e della biotecnologia, ma possa anche essere oggetto di una ricerca comune a più discipline. .  
   
 

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