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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Marzo 2012
 
   
  “TESSERE LA LEGALITÀ”: INSIEME CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE PROVINCIA DI PARMA E REGIONE FIRMANO L’ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DÀ IL VIA AL PROGETTO. LIBERA: “UN PROGETTO PILOTA”

 
   
  Parma, 15 marzo 2012 – “Con questo progetto, che è un progetto pilota, si fa antimafia sociale. Quello che si fa con questa iniziativa può essere davvero un esempio per altre realtà”. Parola di Tonio Dell’olio, responsabile dell’area internazionale dell’Ufficio di presidenza di Libera. Miglior biglietto da visita il progetto “Tessere la legalità”, macro-azione di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose promossa dalla Provincia di Parma e cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna, non poteva sperarlo. Un’iniziativa di rete per contrastare un fenomeno che riguarda anche il nostro territorio: un “patto” che coinvolge più soggetti e che fa seguito al protocollo firmato lo scorso 19 dicembre da Prefettura e Provincia di Parma proprio per sperimentare progetti e azioni di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nei circuiti legali del sistema socio-economico parmense, in particolare nell’ambito immobiliare. Il 13 marzo in Provincia il via ufficiale con la firma dell’accordo di programma da parte di Provincia e Regione. 62.000 euro il costo complessivo del progetto, di cui 31.000 finanziati dalla Regione. “È un impegno importante nel nome della legalità, sancito ufficialmente dalle istituzioni e partecipato da tanti soggetti: l’idea è proprio quella di lavorare tutti insieme contro le infiltrazioni mafiose”, ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. Quattro le azioni previste. Tra queste la costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso, da realizzarsi in collaborazione con l’Itis Leonardo da Vinci di Parma; il sistema di rilevazione con banca dati costituisce una declinazione operativa di quanto previsto dal protocollo siglato in Prefettura. Tra le altre azioni un ciclo di incontri formativi per funzionari pubblici, una serie di laboratori nelle scuole superiori del territorio e una rassegna di appuntamenti tematici con la proiezione di film italiani sulla lotta alla mafia e l’incontro con testimoni eccellenti. “In questa rete avete compreso quale sia la difficoltà maggiore per noi istituzioni: capire come l’infiltrazione avviene sul territorio. Questo è un aspetto molto importante. L’infiltrazione mafiosa nella nostra regione, sui nostri territori, c’è. Bisogna esserne consapevoli, valutare bene come avviene, e reagire. Lo si può fare appunto attraverso una rete, insieme, e formando le persone a riconoscere questi fenomeni, che sono un cancro per la società. Per fare affari la mafia ha bisogno di silenzio e di relazioni: noi non dobbiamo stare in silenzio e dobbiamo fare in modo che non esistano relazioni, romperle in continuazione. E toglierle il patrimonio, il denaro, l’investimento; perché qui l’infiltrazione è questo: silenzio e molto denaro che gira”, ha commentato la vice presidente della Regione Simonetta Saliera, sottolineando in particolare il valore dei percorsi formativi di educazione alla legalità per studenti e operatori. “Si riesce a ottenere un risultato significativo solo se l’impegno è non di un soggetto ma di una comunità. Bisogna far capire che “di qui non si passa”, e per questo non bastano le iniziative spot ma serve un percorso quotidiano: noi nel nostro piccolo come Provincia abbiamo cercato di farlo in questi anni”, ha osservato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha aggiunto: “Parma ha degli anticorpi, li ha storicamente, ma non è esente dal rischio, soprattutto in momenti di crisi come questo. Dobbiamo rafforzare gli anticorpi. Ora andiamo avanti su questa strada: da un lato con stumenti specifici per mettere sotto la lente d’ingrandimento settori a rischio e dall’altro con la formazione. Lavorare con i giovani affinché acquisiscano consapevolezza ma anche senso civico è fondamentale”. Anche dal prefetto Luigi Viana una sottolineatura per il lavoro di squadra: “È importante che ci siano l’impegno di tutti e una forte attenzione, soprattutto nella misura in cui nel nostro territorio i meccanismi di infiltrazione seguono canalizzazioni in percorsi che sono apparentemente legali”, ha detto, rimacando a sua volta il valore del coinvolgimento dei giovani: “La formazione a una legalità quotidiana delle nuove generazioni è un imperativo categorico. Così si riusciranno a scalzare anche nel nostro territorio questi tentativi di depauperamento dei valori fondamentali”. Agli studenti sarà assegnato anche un ruolo operativo: la costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso sarà infatti realizzata in collaborazione con l’Itis Leonardo da Vinci di Parma. “Se la legalità è un tessuto, necessita di un ordito e di una trama. Mi piace pensare che le istituzioni si sono ritenute ordito e hanno fatto la proposta come garanti della legalità, e che la trama possa essere costruita dai nostri studenti, come emblema dei giovani. In questo protagonismo concreto sta il desiderio di presente e di futuro dei nostri ragazzi”, ha osservato la preside Maria Pia Bariggi, che con il presidente Bernazzoli ha firmato un protocollo ad hoc. E il protagonismo dei ragazzi è stato richiamato anche da Tonio Dell’olio di Libera: “Oggi le mafie sono un vero e proprio sistema complesso di interconnessioni, non dobbiamo più cercare la vecchia fotografia ingiallita con la coppola e la lupara. I numeri dicono tanto: il presidente della Commissione antimafia ha dichiarato che il “fatturato” annuo delle tre famiglie malavitose italiane è di 130-150 miliardi di euro. E in un momento come questo, in cui c’è sete di denaro fresco, l’unico soggetto che si impone è quello criminale. Per contrastare tutto ciò non servono solo gli strumenti di repressione: quella che si fa con questo progetto è antimafia sociale, interconnessione tra istituzioni e società civile. Questo è un progetto pilota perché gli studenti non sono solo i destinatari di un’azione educativa ma sono protagonisti, e saranno loro a insegnarci come monitorare il territorio”. Proprio per questo, per sottolineare il protagonismo dei ragazzi, Dell’olio ha invitato gli studenti in sala a firmare a loro volta il protocollo. Le quattro azioni di “Tessere la legalità” - 1) La costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nei circuiti legali del sistema socio-economico parmense, e in grado di far emergere eventuali relazioni anomale nell’ambito delle compravendite immobiliari. La progettazione della banca dati (già inserita nel protocollo firmato da Prefettura e Provincia lo scorso dicembre, del quale questa azione rappresenta una “declinazione operativa”) verrà effettuata in collaborazione con l’Istituto tecnico “Leonardo da Vinci” di Parma; l’elaborazione e gestione dei dati sarà effettuata in collaborazione con Acer Parma. 2) La realizzazione di un ciclo di incontri formativi, con la collaborazione tecnico-organizzativa di “Avviso Pubblico”, riservati ad amministratori, dirigenti e funzionari pubblici locali su temi quali l’infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici e nei settori economici collegati, la normativa sugli appalti e le buone prassi amministrative per contrastare la mafia e la corruzione in tema di appalti pubblici. Particolare attenzione sarà riservata alle ipotesi più gravi di patologia dei comportamenti (corruzione, concussione), alle altre forme di illecito e alle condotte che pur non costituendo reato possono dar luogo a responsabilità di natura diversa da quella penale. Il corso (gratuito) inizierà a metà aprile; gli amministratori, i dirigenti e i funzionari pubblici che intendono partecipare possono scaricare la scheda di adesione dal sito http://www.sociale.parma.it/ . 3) L’attivazione di undici laboratori in istituti scolastici di secondo grado (scuole superiori) del territorio: dieci, curati dall’Associazione Libera, saranno dedicati alle pratiche illegali adottate nel commercio e nella finanza (l’evasione e l’elusione fiscale, le tecniche del commercio e della finanza per il riciclaggio e l’acquisizione di aziende “decotte” e i fallimenti) e agli “eroi della nuova resistenza” (testimonianze, personaggi e modelli di vita ispirati alla lotta antimafia, alla legalità, ai valori della democrazia); l’altro laboratorio (per gli studenti dell’Itis) sarà invece incentrato sulla progettazione della banca dati. All’iniziativa hanno aderito 7 scuole del territorio: i licei scientifici Marconi e Ulivi, l’Itc Melloni, l’Isiss Giordani, il Liceo sociopedagogico Sanvitale, l’Itas Bocchialini, l’Itis Leonardo da Vinci. 4) La realizzazione di cinque eventi tematici per gli studenti delle classi quarte e quinte dei licei e degli istituti tecnici del territorio, in collaborazione con “Solares Fondazione delle Arti”: negli anni scolastici 2011-2012 e 2012-2013 saranno proposti agli alunni film italiani sulla lotta alla mafia vissuta dal punto di vista delle vittime e della società, ispirati a reali fatti storici. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere l´importanza della memoria di episodi e persone che hanno fatto la storia del nostro Paese. Ogni appuntamento, che coinvolgerà più classi di diverse scuole, ospiterà almeno un esponente significativo della lotta alla mafia: persone che, con le loro testimonianze e il loro coraggio, rappresentano esempi di onestà, di coraggio e di rigore antimafia. “Tessere la legalità” rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno della Provincia di Parma sul tema della legalità, sul quale lavora da anni. In particolare è importante segnalare che la Provincia aderisce ad “Avviso Pubblico” dal 30 novembre 2010 e collabora con il coordinamento provinciale di “Libera” sul territorio di Parma fin dalla sua nascita, cioè da oltre due anni, promuovendo momenti formativi per amministratori e dipendenti pubblici, iniziative per le scuole, azioni di sensibilizzazione per l’intera cittadinanza, e impegnandosi nella costruzione e implementazione di procedure semplici ma efficaci che consentano agli enti di agire in perfetta trasparenza e direttamente in contrasto con possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.  
   
 

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