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Notiziario Marketpress di
Martedì 30 Gennaio 2007 |
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INFRASTRUTTURE, FORMIGONI: PDL PER ACCELERARE ITER IL PRESIDENTE SOTTOLINEA IL BUON LAVORO FATTO CON DI PIETRO E AMMONISCE: E ORA I SIGNORI DEL NO DIVENTINO SIGNORI DEL SI´
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Milano, 30 gennaio 2007 - Un progetto di legge regionale per semplificare e accelerare l´iter delle decisioni e degli adempimenti in campo infrastrutturale. E´ lo strumento cui sta lavorando Regione Lombardia per colmare quel gap che caratterizza tutte le Regioni del nord sia per quanto riguarda le autostrade (1,23 km per 10. 000 abitanti contro 1,88 in Baviera, 2,08 in Catalogna e 2,10 in Rhone-alpes) sia in tema di ferrovie (2,65 km per abitante contro 4,65 del Rhone-alpes). Lo ha annunciato ieri mattina il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo all´apertura dei lavori della "Mobility Conference Exibition" in corso di svolgimento presso la sede milanese di Assolombarda. "Proprio perché abbiamo la consapevolezza della posta in gioco - ha detto Formigoni - ho voluto che questa Viii legislatura fosse improntata alla competitività. Una sfida che, dopo anni di progetti, sta arrivando alla fase realizzativa". Una svolta l´ha impressa anche l´accordo che Regione Lombardia ha sottoscritto, insieme anche a tutte le altre Regioni del nord, per porre all´attenzione del Governo centrale le infrastrutture prioritarie, che non sono ulteriormente procrastinabili. "I costi del non fare - ha spiegato il presidente Formigoni - sono nettamente superiori a quelli del fare: basti pensare che l´immobilismo costerebbe al Paese qualcosa come 200 miliardi di euro spalmati nei prossimi 15 anni. Il discorso vale soprattutto per una regione come la Lombardia, motore d´Europa e locomotiva dell´Italia. Si è infatti calcolato che non fare un´autostrada di rilevanza regionale (di 50 km e con un costo d´investimento di 1,7 miliardi di euro) costerebbe circa 4,9 miliardi di euro. E´ il caso, ad esempio, della Brebemi: non farla costerebbe circa 98 milioni di euro al chilometro". "I decisori politici, dunque - ha ammonito Formigoni - devono assumere una responsabilità attenta e lungimirante. I signori del no si dovranno trasformare nei signori del sì. Non è possibile che un presidente di Provincia offra una sponda alla sinistra estrema quando dice che la Brebemi può aspettare. E se un ministro - il riferimento è a Bianchi e Pecoraro Scanio - è competente e ha a cuore lo sviluppo del proprio Paese, non può dire che ha bisogno di un anno per studiare il problema della Tav, non può tenere ferma l´Italia mentre i Paesi vicini, non certo meno sensibili di noi ai temi ambientali, corrono". "Al contrario, valga come esempio - ha aggiunto Formigoni - il lavoro svolto con il ministro alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che ci ha consentito di trovare buone soluzioni e di fare importanti passi avanti nelle tre opere che avevo indicato come irrinunciabili, Pedemontana, Tangenziale Esterna di Milano (Tem) e Brebemi". Il 19 febbraio, sarà infatti sottoscritto, alla presenza del ministro stesso, l´Accordo di Programma per il Sistema Viabilistico Pedemontano, mentre per Tem e Brebemi si prevede di arrivare alla definizione e alla firma dell´Accordo di Programma entro aprile. Ma sono anche in dirittura d´arrivo il quadruplicamento della A4, il completamento dei collegamenti al Polo fieristico di Rho-pero, mentre tra un anno sarà pronta anche la tangenzialina di Varese. Intanto i dati di un sondaggio dicono che il consenso a questa grandi opere è molto vasto: ben il 79% dei milanesi ha dichiarato di essere favorevole alla Pedemontana e addirittura l´84% alla Tangenziale Est Esterna. . |
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