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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Marzo 2012
 
   
  “OPERAZIONE TRENI PULITI”: LA MOSTRA SULL’IMPEGNO PER IL DECORO DEI TRENI LIGURI NELLA STAZIONE DI LA SPEZIA

 
   
   Genova, 15 marzo 2012 - Fino a sabato 17 marzo, “Operazione treni puliti”, la mostra video-fotografica che illustra l’impegno di Trenitalia per rendere i treni liguri puliti e decorosi, sarà visitabile nella stazione di La Spezia oltre che nella stazione di Ventimiglia. Tappe precedenti sono state le stazioni di Genova Brignole e Savona. La mostra ripercorre un processo iniziato due anni fa ed illustra l’evoluzione delle innovative tecniche di pulizia adottate. Obiettivo del racconto video-fotografico è di coinvolgere il pubblico sull’incidenza economica e sociale degli atti vandalici (rottura vetri e plafoniere, tagli e scritte ai sedili, scarico di estintori, ecc.) e di inciviltà (scarpe sui sedili, rifiuti abbandonati in treno, ecc.) che comportano grossi sprechi di tempo e di denaro, “rubati” alle attività migliorative del servizio. 1 milione 400.000 euro è la spesa che la Direzione di Trenitalia Liguria ha sostenuto nel 2011 per riparare i danni a carrozze (esternamente ed internamente) e locomotori, a cui va aggiunto quello di immagine. 166.000 euro per rimuovere i graffiti, 280.000 per il “fermo vetture”, 100.000 per la gestione straordinaria del depuratore, 451.000 euro per il reintegro del materiale (foderine ecopelle, arredi, pellicolature, ecc.) e 390.000 per la manodopera. A questi occorre aggiungere i costi ambientali, basti pensare che per rimuovere 6.000 metri quadri di graffiti (superfici dei treni vandalizzate annualmente in Liguria) occorrono 6.000 ore di lavoro dedicato, 6.000 Kg di prodotti chimici, 250 litri di benzina/gasolio, 12.000 ore di lavoro straordinario del depuratore, 120.000 litri di acqua che, in totale, producono 6.000 Kg. Di rifiuti speciali da smaltire. Per non parlare del danno diretto ai viaggiatori che trovano il loro treno con un numero inferiore di posti per l’assenza delle carrozze ferme in officina. L’abbattimento del fenomeno farebbe “guadagnare” 7.000 ore di lavoro a favore del miglioramento della qualità e della cura dei particolari, restituendo un servizio di cui beneficerebbe tutta la clientela. Sarebbero inoltre ridotti del 100% l’utilizzo dei prodotti chimici, dell’11% le emissioni di Co2, del 10% i rifiuti speciali oltre alla quantità di acqua consumata, riferite alle normali attività di pulizia.  
   
 

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