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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Marzo 2012
 
   
  OSSERVATORIO SUL CREDITO A PIACENZA

 
   
  Piacenza, 19 marzo 2012 - La maggioranza delle imprese dell’Emilia-romagna registra aumenti del tasso di interesse (55,9%) e delle commissioni (54,0%) applicati dal sistema bancario. Stabile invece il livello di garanzie necessarie all’ottenimento di finanziamenti (per l’84,9% delle imprese). È quanto emerge dall’indagine condotta da Unioncamere Emilia-romagna su un campione di 1.500 imprese rappresentativo della realtà imprenditoriale regionale a fine 2011 nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul credito in Emilia-romagna. Anche a Piacenza le imprese hanno lamentato sia un inasprimento dei tassi di interesse che un aumento delle commissioni applicate sui finanziamenti. Le percentuali di queste risposte sono superiori rispetto a quelle medie regionali. Un altro dato significativo è che un’impresa su cinque dichiara di aver ricevuto richiesta di rientro dalle proprie esposizioni debitorie (la quota è la più elevata dell’intera Emilia Romagna, a fronte di una media regionale pari all’11,1%). La disponibilità di credito è rimasta invariata, secondo la maggioranza delle imprese. Da queste si discostano quelle per le quali il monte fidi è aumentato (il 9,1% degli intervistati) e quelle per le quali è diminuito (13,1% degli intervistati). A fronte di questi risultati emerge però che il 52% del campione non individua criticità nel rapporto con le banche (nella media regionale questo valore scende al 43,5%). Le scelte finanziarie delle imprese di Piacenza privilegiano l’autofinanziamento (60% dei casi), i finanziamenti bancari e quindi il capitale familiare o dei soci. Meno diffuso rispetto alla media regionale il ricorso al leasing (12,3% degli intervistati contro la media del 14,5%). Danno risultati superiori alla media della regione invece il ricorso a prestiti da società di intermediazione o a Poste italiane. Nel corso del 2011 gran parte delle risorse finanziarie concesse dagli istituti di credito alle imprese locali sono state destinate a soddisfare le esigenze di gestione corrente, tuttavia la provincia di Piacenza è quella che ha mostrato una maggiore propensione all’investimento: il 22,3% delle imprese si è attivata in questo senso, a fronte di una media regionale del 14,3%. L’indagine ha verificato anche l’incidenza delle imprese che hanno usufruito del sistema dei confidi. Si tratta a Piacenza del 19,2% del totale delle intervistate. La media regionale è in questo caso maggiore: 1 impresa su 4 in regione dichiara di essersi avvalsa dei consorzi fidi. La maggioranza delle aziende che ha utilizzato i confidi ha comunque espresso soddisfazione sull’operato di questi soggetti. “Il rapporto tra imprese e credito è, allo stesso tempo, estremamente delicato e fondamentale per lo sviluppo di un territorio” dice Carlo Alberto Roncarati, Presidente di Unioncamere Emilia-romagna; “se questo è vero in ogni momento della storia di un’economia, lo è ancor di più in una fase nevralgica come quella che stiamo vivendo”. Si spiega così la decisione del Sistema camerale dell’Emilia-romagna di estendere al 2012 l’Osservatorio regionale sul credito e di intensificarne le attività prevedendo due rilevazioni campionarie, con cadenza semestrale. Le specifiche tecniche dell’indagine - L’indagine sul campo ha interessato un campione di imprese operanti in Emilia-romagna. Il metodo statistico utilizzato per estrarre i soggetti/imprese da intervistare è stato quello del campione stratificato proporzionale, finalizzato ad un’indagine qualitativa multiscopo. La stratificazione è avvenuta considerando il peso dei comparti di attività economica in cui si è suddiviso il tessuto di impresa all’interno delle nove province dell’Emilia-romagna, mentre l’estrazione all’interno dei gruppi è stata effettuata attraverso l’utilizzo di apposite tavole di numeri casuali. Le 1.500 interviste alle aziende, realizzate nel periodo compreso fra il 1 ed il 21 dicembre 2011, sono state effettuate telefonicamente con sistema C.a.t.i. (Computer Assisted Telephone Interviewing), attraverso la somministrazione ai Titolari/responsabili delle imprese di un questionario strutturato. Al fine del raggiungimento del previsto numero di interviste è stato necessario contattare 11.174 aziende.  
   
 

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