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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Marzo 2012
 
   
  SMALTIMENTO ALGHE SPIAGGIATE IN PUGLIA CASE HISTORY AL SENATO

 
   
  Bari, 19 marzo 2012 - “Già nel 2011, con una delibera di giunta (la 1573) la Regione Puglia, per rispettare una serie di necessità convergenti, ha intrapreso un percorso pionieristico per lo smaltimento della Posidonia spiaggiata. Rifacendosi a studi del Cnr e dell´Università di Bari avevamo in quella sede individuato i territori di Bari, Manfredonia, Mola di Bari, Fasano, Ugento e Manduria tra quelli con rilevanti quantità di alghe riscontrate, molto al di sopra della normale presenza utile a preservare il litorale dall´erosione e tale da arrecare disagio a cittadini, bagnanti e gestori di stabilimenti balneari”. Così sul tema l´assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro. “Al fine di gestire lo smaltimento di queste significative quantità di alga rinvenute sul territorio, il Governo Regionale avviò una procedura negoziale con i comuni e gli Ato interessati per la realizzazione di impianti di digestione anaerobica che utilizzino la Posidonia spiaggiata in esubero alla produzione di compost di qualità. In questa direzione sono stati selezionati gli interventi in favore dell´Ato Fg3 nel comune di Manfredonia, e nell´Ato Ba5 nel comune di Cellammare. Una decisione - prosegue Nicastro – corroborata da scelte tecniche fondate e che, oggi, trova riscontro anche nel dossier a sostegno dell´articolato che accompagna il testo licenziato dal Senato per la conversione del Dl 2/2012 recante misure in materia di ambiente”. “Siamo particolarmente orgogliosi del fatto che il nostro lavoro sia preso a modello e sottoposto all´attenzione delle altre regioni con problemi similari, sebbene per ragioni procedurali connesse ai lavori della Camera dei Deputati la parte del testo normativo sia stato stralciato per essere poi inserito in una formulazione ad hoc. Resta – conclude Nicastro – tuttavia, la soddisfazione per il riconoscimento morale di un processo virtuoso innescato nella nostra Regione e che, il Senato della Repubblica, propone come case history di riferimento”.  
   
 

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