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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Marzo 2012
 
   
  OGM, LE MARCHE RIBADISCONO LA LORO CONTRARIETA´ PAOLO PETRINI, PRESIDENTE DELLA RETE EUROPEA DELLE REGIONI LIBERE DA OGM, INTERVIENE SUL DIBATTITO IN CORSO

 
   
  L´agricoltura biotech nel mondo e` cresciuta dell´8 per cento rispetto all´anno scorso, ´dati che guardiamo con molta preoccupazione´ commenta il vicepresidente della Regione e assessore all´Agricoltura Paolo Petrini, intervenendo cosi` nel dibattito in corso sulle colture ogm. ´Gli ogm sono contro gli interessi degli agricoltori europei ´ sottolinea Petrini - In un mondo sempre piu` globalizzato dove regna la conformita` per rimanere competitivi dobbiamo produrre diversita` perche` a vincere e` l``eccezione. Gli ogm sono la negazione del nostro modello di agricoltura, la cancellazione della nostra identita` alimentare´. Dal 2010 Petrini ha assunto la Presidenza della Rete delle 55 Regioni e Autonomie locali libere da Ogm, organizzazione nata nel 2003 per volonta` di dieci Regioni Europee di far sentire la propria voce in materia di coltivazioni geneticamente modificate e dall´esigenza di accogliere la crescente preoccupazione e contrarieta` dei consumatori europei. La Rete, che conta attualmente 55 regioni europee per 122 milioni di abitanti su 9 Stati, vuole ribadire la liberta` di scelta dei governi europei di vietare le coltivazioni geneticamente modificate nei propri territori al fine di tutelare la biodiversita`, le produzioni di qualita` biologiche, tradizionali e tipiche, l´immagine di un territorio - anche in chiave turistica - per un´ agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. ´Il territorio italiano ´ rileva il vicepresidente Petrini - non si presta alla coltivazione di Ogm poiche` le peculiari condizioni geografiche e morfologiche rendono impossibile l´attuazione di misure che permettano la coesistenza tra agricoltura biologica, convenzionale e agricoltura che si avvale degli Ogm. Riteniamo opportuno poi, che nell´ambito del dibattito europeo sull´impiego delle biotecnologie in agricoltura, l´Efsa (Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea) si impegni per implementare protocolli di sperimentazioni propri prima dell´autorizzazione all´immissione nell´ambiente di nuove varieta` Gm. Gli Ogm ad oggi disponibili sul mercato sono stati prodotti in laboratorio negli anni ´80 - riguardano principalmente mais in Europa e soia, cotone e colza nel resto del mondo - e quindi l´introduzione nel contesto europeo, ed italiano, non produrrebbe significativi effetti economici, trattandosi di materiale modificato oltre trent´anni fa per resistere agli erbicidi e creerebbe, per di piu`, un conflitto con il mondo produttivo biologico. Occorre poi dare corretta informazione ai consumatori sull´esistenza e l´impiego di metodologie di selezione e miglioramento genetico, meno veloci ma egualmente promettenti e non riconducibili alle tecniche di modificazione genetica, queste ultime privilegiate, poiche` brevettabili, dalle multinazionali sementiere. Anche la recente sentenza della Corte di Giustizia Europa (settembre 2011) ha evidenziato l´incompatibilita` delle coltivazioni Gm con il settore apistico ´ universalmente riconosciuto quale `indicatore di biodiversita`´ di un territorio - con particolare riferimento alla produzione di miele e integratori derivati da polline´.  
   
 

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