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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Marzo 2012 |
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CASA, REGIONE E SINDACATI INSIEME CONTRO L’EMERGENZA ABITATIVA IN TOSCANA
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Firenze, 20 marzo 2012 – Una collaborazione ancora più stretta, articolata in 13 punti prioritari, per affermare il diritto all’abitare come diritto inalienabile. In una situazione di crisi degli alloggi che sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie in Toscana. É questo lo scopo del protocollo d’intesa che Regione, Cgil, Cisl, Uil, Sunia (Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari), Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio), Uniat (Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio) ed Unione Inquilini della Toscana hanno sottoscritto stamattina a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. “Il diritto ad avere una casa – ha spiegato l’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca – non può essere messo in discussione. Purtroppo, invece, il disagio abitativo è un problema che sta mettendo sempre più a dura prova tantissime famiglie. In tutta Italia ogni anno vengono presentate 400 mila domande per il fondo di sostegno affitti e c’è una previsione di 200 mila sfratti per morosità incolpevole per i prossimi cinque anni. In Toscana i 2652 sfratti eseguiti nel 2010 e le oltre 24 mila domande per un alloggio Erp ancora in attesa sono dati che spaventano ma che, soprattutto, esigono una risposta ormai non più differibile. Una risposta che abbraccia i diritti sociali, la salute, la qualità abitativa e le condizioni economiche dei cittadini. E che i comuni, con le risorse proprie, non sono in grado di garantire”. Di qui la necessità di sviluppare e far convergere idee, esperienze, risorse e competenze provenienti da tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano sul territorio. “Se a questo quadro allarmante – ha aggiunto Allocca – aggiungiamo l’ulteriore drastica riduzione del fondo per il sostegno affitti, il perdurante mancato finanziamento del settore dell’edilizia pubblica ed il superamento, di fatto, di ogni regime fiscale di vantaggio per gli alloggi affittati a canone concordato, diventa indispensabile un’azione comune con tutti i soggetti coinvolti”. Il protocollo individua 13 punti, o aree di intervento, prioritari ed istituisce un tavolo di lavoro che analizzerà, periodicamente, le azioni da sviluppare. Tra i punti più importanti, completare il percorso per la costituzione di un osservatorio regionale sul fabbisogno abitativo e sullo stato dell’edilizia residenziale pubblica, favorire il passaggio da casa a casa delle famiglie sottoposte a sfratto, allargare l’offerta abitativa in affitto a canone sociale per le fasce deboli e le nuove povertà, finanziare progetti e iniziative a sostegno della locazione privata a canone agevolato, favorire la costituzione di Agenzie casa a livello comunale e intercomunale per l’incontro domanda-offerta, sostenere i Comuni per la realizzazione di interventi di edilizia sociale attraverso piani di recupero di aree già edificate o aree demaniali a disposizione, specie quelle militari, di enti locali e Asl, proseguire nella promozione di progetti sperimentali di condominio solidale, favorire soluzioni abitative che rispondano a particolari bisogni legati a: fragilità, difficoltà motoria, socialità, sicurezza, servizi di prossimità, aggiornare il sistema normativo di settore, modificare la normativa sull’accesso all’Erp adeguando le norme alle mutate condizioni dei cittadini in stato di disagio abitativo e alle fasce deboli, affermare la validità del canone sociale secondo la progressività del reddito. |
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