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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Marzo 2012
 
   
  MAPPARE LA MATERIA OSCURA IN UN DISTANTE AMMASSO DI GALASSIE

 
   
  Bruxelles, 26 marzo 2012 - Due team di astrofisici da Danimarca, Israele, Francia e Stati Uniti hanno usato dati provenienti da molti importanti telescopi per mappare la distribuzione della materia oscura in un ammasso di galassie noto come Abell 383, che si trova a circa 2,3 miliardi di anni luce dalla Terra. Oltre a stabilire la posizione bidimensionale della materia oscura nel cielo, i team sono anche riusciti a determinare come è distribuita in profondità la materia oscura, lungo la linea di vista. Per molto tempo gli astrofisici hanno provato a comprendere la natura della materia oscura. Anche se è rilevabile mediante i suoi effetti gravitazionali, la materia oscura è invisibile e non emette o assorbe nessun tipo di luce; nell´Universo è presente una quantità di materia oscura circa sei volte maggiore rispetto alla materia "normale". Gli ammassi di galassie sono le più grandi strutture gravitazionalmente legate nell´Universo; essi giocano un ruolo importante nella ricerca sulla materia oscura. Ma, allo scopo di studiare gli ammassi di galassie, gli astrofisici avevano bisogno di poter determinare in modo accurato le strutture tridimensionali (3D) e le masse degli ammassi. La più alta concentrazione di materia oscura si trova nel centro degli ammassi di galassie. Nei due studi, pubblicati nelle riviste Astrophysical Journal e Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, i team forniscono le più dettagliate immagini 3D riprese finora della materia oscura in un ammasso di galassie. Le loro scoperte mostrano che la materia oscura si allunga come un gigantesco pallone da rugby, e non è quindi sferico come un pallone da basket, e che la punta di questa forma ovale è quasi allineata con la linea di vista. Essi evidenziano inoltre che il tipo di materia normale predominante nell´ammasso sono i gas caldi. Come tecnica di ricerca i team hanno combinato osservazioni ai raggi X della "materia normale" nell´ammasso con informazioni sull´effetto di lente gravitazionale ricavate da dati ottici. Per l´effetto di lente gravitazionale, il materiale nell´ammasso di galassie, sia la materia normale che quella oscura, provoca la curvatura e la distorsione della luce ottica proveniente dalle galassie alle sue spalle. La distorsione è molto forte in alcune parti dell´immagine e produce un aspetto ad arco per alcune delle galassie. In altre parti dell´immagine la distorsione è invece lieve; per studiare gli effetti di distorsione e indagare sulla materia oscura è stata usata l´analisi statistica. Il team europeo ha concluso che la maggiore concentrazione di materia oscura verso il centro dell´ammasso è in accordo con la maggior parte delle simulazioni teoriche. Tuttavia, il team americano ha trovato le prove che la quantità di materia oscura non è così radicalmente concentrata verso il centro come prevede il modello standard della materia oscura fredda. Il loro articolo afferma che questa è la "argomentazione più solida" mai presentata finora di una tale discrepanza con la teoria. Le conclusioni contrastanti a cui sono giunti i due team molto probabilmente hanno origine da differenze nei set di dati e dalle modellazioni matematiche dettagliate utilizzate. Un´importante differenza è che, poiché il team europeo ha utilizzato informazioni sulla velocità nella galassia centrale, essi sono riusciti a stimare la densità della materia oscura a distanze che si approssimano a soli 6.500 anni luce dal centro dell´ammasso. Il team americano non ha invece usato i dati sulla velocità e le loro stime sulla densità non sono riuscite ad avvicinarsi così tanto al centro dell´ammasso, raggiungendo solo gli 80.000 anni luce. I dati utilizzati nei due studi sono stati raccolti dall´osservatorio Chandra a raggi X della Nasa, dal telescopio spaziale Hubble (Hst), dal Very Large Telescope, dalla Sloan Digital Sky Survey e dal telescopio giapponese Subaru. Per maggiori informazioni, visitare: Tel Aviv University: http://www.Tau.ac.il/index-eng.html    
   
 

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