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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Marzo 2012
 
   
  OGM, VENETO: E ORA IL GOVERNO ITALIANA SEGUA L’ESEMPIO DELLA FRANCIA

 
   
  Venezia - “Il 15 marzo scorso il ministro Clini ha pubblicato sul Corriere della Sera una lunga intervista a favore degli ogm. Dal 16 marzo, ma lo scopro oggi, il Governo francese ha sospeso la messa a coltura del mais ogm Monsanto Mon 810, per intenderci quello improvvidamente piantato due anni fa in campi del vicino Friuli Venezia Giulia. Quando si tratta di interessi materiali, credo poco nel caso”. L’assessore all’agricoltura Franco Manzato è tornato sulla questione delle colture di organismi geneticamente modificati, risollevata la scorsa settimana dalle dichiarazioni del ministro dell’ambiente Corrado Clini, alla luce della scelta francese, chiara e precisa, “che considero un esempio anche per il nostro Governo, il quale non può ignorare che le Regioni tutte, ovvero la politica agricola italiana, si sono pronunciate con chiarezza e unanimemente contro l’utilizzo di sementi ogm in Italia, scelta confortata anche dalle dichiarazioni più recenti del ministro dell’agricoltura Mario Catania”. “Finora questa posizione politica certa e chiara è stata contrastata con cavilli giuridici, anziché fortificata da decisioni amministrative precise e inequivoche, in linea peraltro con il dibattito sviluppatosi in Europa – ha aggiunto Manzato – anche se il pronunciamento di Clini ha dato modo di spiegare alcune questioni che sono non ideologiche ma scientifiche, sulle quali vale la pena di tornare perché ci sono equivoci di fondo incredibili. E dove c’è confusione c’è torbido e nel torbido c’è sempre chi rimesta”. “La scorsa settimana, peraltro, nessuno ha sollevato il caso delle notizie diffuse su questo argomento da Wikileaks circa un anno fa. Certo – ha ricordato Manzato – la fonte è decisamente anomala, ma non mi risulta che ciò che ha diffuso sia stato davvero smentito. Non intendo qui ripeterne i contenuti, anche perché chi voglia saperne di più può cercare in Internet. Ribadisco però alcune cose: la discussione sugli ogm va fatta lasciando fuori dalla porta le multinazionali che oggi li producono, perché il loro interesse è tutt’altro che scientifico ed umanistico. Seconda cosa: ricordo e ribadisco che prodotti e selezioni tipiche sono del tutto diverse da ogm: i primi sono ottenuti operando sul dna della pianta interessata, i secondi fondono pezzi di Dna di specie diverse, e magari di regni diversi, cosa che non accade in natura in alcun modo. Terza cosa: per questo motivo le produzioni ogm possono contaminare quelle naturali e sapremo solo a cose fatte con quali conseguenze. Quarta cosa: bene alla ricerca, per fare tutte le cose che dice Clini, che non ha però bisogno di transgenesi. Per il sale, ad esempio, gli ricordo che c’è un vivaista da noi, in Polesine, che riproduce piante che in natura lo assorbono, utilizzate anche per le rinaturalizzazioni del Mose. Quinta cosa: la salubrità dell’ ogm, proprio per sua natura, è sempre dubbia: non è un farmaco che può avere effetti collaterali. Sesta e ultima cosa, ma forse la più importante: finiamola con la diceria che gli ogm salveranno l’umanità dalla fame. Si può raggiungere questo obiettivo senza mescolare le specie e brevettare le sementi, mentre l’esempio attuale è che laddove, nel cosiddetto terzo mondo, le colture ogm hanno cominciato a prendere piede, la fame è aumentata e la gente è stata privata della terra che lavorava da millenni, per produrre e vendere sui mercati ricchi”.  
   
 

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