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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Marzo 2012
 
   
  PRONTI ALL´ATTERRAGGIO: I RISULTATI DI UN PROGETTO UE INSERISCONO L´ELEMENTO UMANO NELLA FORMAZIONE PER LA SICUREZZA NEGLI AEROPORTI

 
   
  Bruxelles, 22 marzo 2012 - Gli aeroporti sono dei centri di attività nel cuore della vita moderna: infrastrutture che accolgono il movimento di gente e merci 24 ore al giorno. Nel mondo di oggi dopo l´11 settembre, in seguito alla crescente preoccupazione dei governi circa la possibilità che si verifichino attacchi terroristici sul proprio territorio, gli investimenti in sistemi di sicurezza per gli aeroporti sono aumentati in modo esponenziale. Ma chi gestisce questi sistemi e in che modo le loro decisioni influiscono sulle operazioni nell´aeroporto? Queste sono state le principali domande del progetto Bemosa ("Behavioural Modelling for Security in Airports"), finanziato dall´Ue, i cui risultati provvisori sono stati presentati durante uno speciale workshop tenuto alla Commissione europea il 19 marzo a Bruxelles. Sin dall´avvio del progetto nel 2009, Bemosa, finanziato con 3.399.934 di euro nell´ambito del tema "Trasporti" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, ha posto in evidenza che anche se gli investimenti in tecnologie supplementari per la sicurezza negli aeroporti rimangono elevati, vi è una carenza di ulteriori investimenti nella formazione del personale che gestisce questa tecnologia. I partner del progetto, provenienti da Repubblica ceca, Grecia, Italia, Israele, Paesi Bassi, Slovacchia, Spagna e Regno Unito, hanno svolto un ampio studio etnografico che ha richiesto l´osservazione del comportamento dei dipendenti addetti alla sicurezza e di quelli non addetti alla sicurezza in quattro aeroporti europei con la stesura di trascrizioni simili a sceneggiature delle attività osservate. Lo scopo era quello di giungere a scoprire in che modo il personale prende le proprie decisioni e come le loro valutazioni influiscono sulla sicurezza dell´intero aeroporto. Il progetto non ha tralasciato nessun particolare, esaminando tutte le parti dell´ambiente dell´aeroporto e non semplicemente i controlli di sicurezza, come spiega il capo del progetto, il professor Alan Kirschenbaum del Technion - Israel Institute of Technology ad Haifa: "Sia che si tratti dell´addetto alle pulizie che trova una borsa abbandonata su un nastro trasportatore o l´agente di polizia che pattuglia l´aeroporto, a tutto il personale è richiesto di prendere decisioni su cosa fare." I risultati mostrano che i dipendenti di un aeroporto tendono a non prendere decisioni individuali e che raramente si trovano da soli. Tuttavia, nonostante questi schemi di gruppo, la formazione per i professionisti della sicurezza e dei non addetti alla sicurezza viene ancora svolta su base individuale. Il team ha inoltre scoperto che quando prendono una decisione individuale, i dipendenti tendono a non seguire norme e regolamenti, ma quando sono in gruppo, tendono invece a essere più rispettosi delle regole. Perciò, l´effettivo comportamento di sicurezza potrebbe discostarsi dalle norme e dai regolamenti per adattarsi a situazioni specifiche. Comunque, il professor Kirschenbaum evidenzia anche che questa non è sempre una cosa negativa. Egli afferma che spesso al personale è richiesto di "mostrare iniziativa e creatività per gestire quelle situazioni" in cui le "attuali procedure non sono sufficienti o rilevanti." Il professor Kirschenbaum mette in evidenza che i risultati indicano come una buona idea quella di collocare squadre di due persone nelle situazioni più difficili e ad alto impatto e di far ruotare frequentemente queste squadre. I risultati mostrano che quando le persone lavorano a coppie, a turno ricoprono il ruolo del "soggetto lavoratore" e del "soggetto ozioso". Il membro "ozioso" della squadra funge da coppia aggiuntiva di occhi per scansionare l´ambiente circostante mentre il dipendente "lavoratore" svolge la funzione principale. Approfondite interviste al personale hanno inoltre rivelato una forte interazione negativa con la gerarchia e che i colleghi di pari rango tendenzialmente interagivano più efficacemente tra di loro. Il ricercatore Simon van Dam, anche lui del Technion, ha sottolineato che Bemosa ha posto molta enfasi sull´attività applicata durante la fase di concezione del progetto. Questo era importante per mostrare agli aeroporti i benefici derivanti dalla partecipazione al progetto. L´importanza della ricerca applicata nei progetti riguardanti la sicurezza e i trasporti è stata evidenziata anche da David Ryder della Airports Council International (Aci), che rappresenta a livello globale gli aeroporti del mondo. Egli ha detto che molti aeroporti sono spesso riluttanti nel farsi coinvolgere in progetti che sono troppo accademici, poiché sono scettici riguardo al valore dei risultati. Egli ha salutato con entusiasmo Bemosa per essersi concentrato sui risultati pratici applicati: "Quanto più i progetti entrano in contatto con gli utenti finali, in questo caso gli aeroporti, tanto migliori saranno i risultati. Il fatto stesso che Bemosa abbia posto l´attenzione sui risultati applicati ha visto aumentare in modo eccezionale la domanda e l´interesse nel progetto." Simon van Dam ha aggiunto: "David all´Aci è stato di grande aiuto nel pubblicizzare il progetto tra gli aeroporti membri della sua associazione, e questo ha portato alla partecipazione di 8 aeroporti alla fase preliminare iniziale." Ora i partner del progetto Bemosa utilizzeranno le scoperte derivanti dalle loro approfondite osservazioni sugli aeroporti per mettere insieme un programma di formazione innovativo ed efficiente in termini di costi che richiederà un modello predittivo del comportamento in reali situazioni di crisi. Lo scopo è quello di sviluppare un programma di formazione che fonde le attuali procedure con l´effettivo comportamento di sicurezza. Per maggiori informazioni, visitare: Bemosa: http://www.Bemosa.eu/    
   
 

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