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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Marzo 2012
 
   
  LE MARCHE A VINITALY CON 105 ESPOSITORI, 200 VINI E LA NUOVA DOCG OFFIDA PECORINO

 
   
  Una terrazza per degustazioni “live” non stop di oltre 200 vini. Una nuova Docg – il Pecorino di Offida, caratteristico del Piceno - per rilanciare una varietà che aveva rischiato di scomparire dal territorio. Percorsi sensoriali sul pianeta vino, con assaggi di Verdicchio, Vernaccia di Serrapetrona, vini biologici e autoctoni. La Regione Marche si presenta al Vinitaly (Veronafiere, 25-28 marzo, pad 7) con 105 aziende (fra consorzi, cantine e produttori), uno spazio espositivo che prevede il raddoppio di superficie della terrazza e importanti novità, forte di un crescente riconoscimento internazionale: l’export dei vini marchigiani ha infatti segnato nel 2011 un +8% circa sull’anno precedente, superando i 44 milioni di euro di fatturato (pari a circa il doppio di quanti ne fattura il Verdicchio, uno dei vini simbolo della regione). A trainare la crescita, non solo il terzo vino bianco più esportato al mondo – 14 milioni di bottiglie prodotte (pari al 78% della produzione regionale a denominazione) e 22 milioni di euro di fatturato nel 2011 (+2% sul 2010) - ma anche la riscoperta di vitigni autoctoni. Dall’anteprima di un’indagine condotta da Symphonyiri Group per Vinitaly infatti, a fronte di una diminuzione dei consumi sul mercato interno, il Pecorino delle Marche si guadagna la palma di “emergente”, cioè col maggior tasso di crescita (+26,5%, secondo solamente al Pignoletto dell’Emilia, che mette a segno un +29,6%). E proprio il Pecorino di Offida Docg è una delle novità Vinitaly 2012 targata Marche: nella fase di lancio saranno 17.300 le bottiglie commercializzate ma la produzione arriverà presto a 400.000 bottiglie l’anno, per un valore di 2 milioni di euro. Il vino prodotto dall’uva “appetibile alle pecore al pascolo”, come pubblicato in uno studio del 1873, ha modificato molto il palinsesto produttivo dell’area del Piceno, oggi trainata dai bianchi Pecorino e Passerina. E va ad arricchire un panorama enologico che oggi conta 15 Doc, 5 Docg (tra cui i Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, il primo nome di vino comparso nella più antica etichetta italiana) e l’Igt Marche. Una ricchezza tutta da scoprire anche attraverso i profili sensoriali delle Denominazioni, il nuovo vademecum realizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: una carta d’identità per scoprire caratteristiche organolettiche e i profondi legami di ogni vino con il proprio territorio di origine. Le Doc Marche: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, Falerio, I Terreni di Sanseverino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, Rosso Piceno, San Ginesio, Serrapetrona, Terre di Offida, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica) Le Docg Marche: Conero, Offida, Vernaccia di Serrapetrona, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva,verdicchio di Matelica Riserva  
   
 

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