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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Marzo 2012
 
   
  PESCE IN SCATOLA? IL VALORE NUTRITIVO È ANALOGO AL FRESCO UN’INDAGINE SVELA I FALSI MITI IL PROGETTO “DAL MARE ALLA TAVOLA: IL PESCE NELL’ALIMENTAZIONE MODERNA” PROMOSSO DA NOSTROMO IN COLLABORAZIONE CON SPRIM ITALIA, SVELA UN NUOVO POSIZIONAMENTO DELLE CONSERVE DI PESCE NELLA DIETA MEDITERRANEA

 
   
  Secondo quanto emerge dall’“Indagine nazionale sui consumi alimentari in Italia: Inran-scai 2005-06”, gli italiani hanno dimenticato la dieta mediterranea, e con essa il consumo di pesce: infatti, ne consumiamo in media 90 grammi a settimana, contro i 300-450 grammi raccomandati. Quali le motivazioni? Secondo l’indagine intitolata “Dal mare alla tavola: il pesce nell’alimentazione moderna” promossa da Nostromo, condotta da Sprim Italia e presentata a Milano il 14 e 15 marzo durante Nutrimi-vi Forum Internazionale di Nutrizione Pratica, le ragioni sono principalmente dovute a fattori socio-economici, primi fra tutti il costo della materia prima e la difficoltà nel cucinarlo. E gli esperti lanciano l’allarme: la Prof.ssa Alessandra Bordoni del Dipartimento di Scienze degli Alimenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, che ha partecipato al progetto, ricorda che “il pesce ha un elevato contenuto di omega -3, vitamine in particolare del gruppo B, e diversi sali minerali. Nutrienti difficilmente reperibili all’interno dei nuovi modelli alimentari che contraddistinguono la dieta occidentale moderna, caratterizzata invece dalle cosiddette “calorie vuote”, ovvero quei prodotti che sono carenti di nutrienti fondamentali e spesso ad elevata densità calorica”. Ma se la vita moderna di oggi, complice lo stile sempre più frenetico, fa sì che abbiamo sempre meno tempo da passare ai fornelli, una soluzione per assumere pressappoco gli stessi nutrienti del pesce fresco esiste, ed è il pesce in conserva. L’analisi, condotta su tonno, sgombro e sardine a marchio Nostromo, evidenzia come questi prodotti siano caratterizzati da un’importante quantità di proteine nobili e da una significativa quantità di acidi grassi insaturi, presenti anche in seguito al processo di trasformazione. Per quanto riguarda i micronutrienti, un importante contributo è dato da alcuni sali minerali come il selenio, lo iodio e il fosforo e da vitamine del gruppo B e vitamina D. È tempo dunque di sfatare i falsi miti del pesce in scatola: buono ma povero di nutrienti? In realtà la scatoletta di tonno (80 g) che ben conosciamo è ricca di proteine nobili, omega 3, vitamine B3, B12, D3 e selenio, nonché fonte di fosforo. Al di là di quanto si pensi poi, non contiene conservanti: è un semplice trattamento termico, unito alla presenza di olio e sale, a garantire la conservazione ottimale del prodotto a lungo. E a proposito di grassi e sale, come si posizionano le conserve? La quantità di sale presente in una scatoletta di tonno sott’olio (52 g, sgocciolato) è pari a quella di una mozzarella, mentre i grassi contenuti sono inferiori a quelli di una porzione di merluzzo al forno. “Abbiamo scelto di sostenere una campagna informativa con l’obiettivo di introdurre nelle famiglie italiane una dieta varia e consapevole, in linea con le indicazioni fornite dalla comunità scientifica internazionale” commenta Matteo Candotto, direttore marketing Nostromo. E aggiunge “Nostromo da sempre sostiene l’incremento della cultura sul consumo del pesce e della sua fondamentale rilevanza nell’alimentazione moderna.” Nostromo, non a caso, è l´unico marchio ad aver ottimizzato la propria offerta di prodotti all’olio extravergine d’oliva, completandola con la totale assenza di sale aggiunto, ovvero con il tonno basso in sale. L’indagine evidenzia anche il ruolo alimentare delle conserve ittiche nelle diverse fasce d’età: se nell’infanzia e adolescenza rappresentano un ‘alleato’ per la crescita e lo sviluppo grazie a proteine, omega-3 e indispensabili microelementi, per gli anziani, grazie anche alla loro palatabilità e alla facilità di masticazione, diventano dei veri e propri ‘integratori’ di sali minerali, il cui fabbisogno aumenta con l’avanzare dell’età. Perciò l’elevato valore nutrizionale delle conserve di pesce le rende adeguate a tutte le fasce di consumatori e facilmente integrabili all’interno di un’alimentazione varia ed equilibrata  
   
 

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