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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Marzo 2012
 
   
  TUBERCOLOSI. A MILANO 400 CASI L’ANNO, TREND STABILE MA CRESCONO I PAZIENTI MULTIRESISTENTI AL FARMACO

 
   
  Milano, 26 marzo 2012 - A Milano ogni anno sono 400 i casi di tubercolosi diagnosticati con una prevalenza di uomini (2 a 1), anche se per alcune comunità straniere gli ammalati sono in maggior numero donne. Il trend da alcuni anni è stabile, ma tra i pazienti sono in crescita rispetto al 2011 i casi di multiresistenza ai farmaci e, quindi, i più difficili da curare. La conferma arriva dalla Asl Milano che effettua il monitoraggio su circa 1,6 milioni di abitanti (capoluogo lombardo e sei comuni della Provincia) e dall’Istituto Villa Marelli Ospedale Niguarda, il Centro regionale di riferimento per la tubercolosi. Dell’incidenza della malattia e dell’importanza di prevenzione e terapia si è parlato a Palazzo Marino durante la presentazione del convegno “la Tb nelle aree metropolitane” che si è tenuto sabato 24 marzo. Sono intervenuti: l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino, Giorgio Besozzi (direttore centro di formazione permanente tubercolosi e membro direttivo Stop Tb Italia Onlus), Marino Faccini (Asl Milano – Struttura profilassi malattie infettive e vaccinazioni), Luigi Codecasa (responsabile Centro regionale di riferimento per la tubercolosi, Istituto Villa Marelli, azienda ospedaliera Niguarda Ca´ Granda). Gli ultimi dati della Asl di Milano fanno riferimento a una popolazione di circa 1,6 milioni di abitanti. Il quadro delineato dice che a Milano sono diagnosticati ogni anno una media di oltre 400 casi di tubercolosi (40% della Lombardia, il 9% su scala nazionale). L’incidenza sui soggetti residenti è di 20 casi su 100 mila abitanti (trend stabile degli ultimi dieci anni). Pur potendo colpire soggetti di qualunque strato sociale, la tubercolosi si sviluppa maggiormente in situazione di fragilità e in presenza di fattori di rischio concomitanti: immigrazione da Paesi ad alta endemia, povertà ed emarginazione, disagio sociale e sovraffollamento. Tra i cittadini stranieri la proporzione di casi di tubercolosi è di circa il 70%: il maggior numero di malati rientra nella popolazione adulta. Tra gli italiani i più colpiti sono gli anziani. Nei bambini i casi di tubercolosi rappresentano il 5% del totale. Gli ultimi casi di epidemia hanno riguardato questa fascia della popolazione: 171 bambini infetti e 15 malati nella scuola primaria Leonardo da Vinci di Milano. Recentemente altri casi sono stati registrati a Roma presso il reparto di neonatologia del Policlinico Gemelli e a Torino all’Ospedale delle Molinette, dove la malattia si è diffusa tra i tirocinanti. La Lombardia è stata tra le prime Regioni in Italia ad adottare un sistema di monitoraggio degli esiti della terapia con la finalità di debellare la malattia nel singolo individuo, ma anche di prevenire la trasmissione dell’infezione ad altre persone. Nel 2009, sempre secondo Asl Milano, dei 243 casi di tubercolosi polmonare (la forma contagiosa della malattia) 178 hanno completato il trattamento (indice di guarigione 73%), il 2 % è deceduto e l’8 % è stato ´perso´ nel corso dei controlli programmati. Si tratta di soggetti che, non avendo completato il percorso, possono continuare a trasmettere l’infezione. Il tasso di guarigione raggiunto a Milano (73%) è superiore alla media nazionale (67%), ma inferiore all’indice dell’85% indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Unica eccezione a Milano, con un tasso di guarigione del 95%, è il Centro regionale di riferimento per la tubercolosi, Villa Marelli della A.o. Di Niguarda. Ogni anno a Villa Marelli confluiscono da tutta la Provincia 400 pazienti di malattia attiva e 1.000/1.200 casi di infezione latente. A Villa Marelli accedono molti utenti, sia italiani sia stranieri, che vivono tra grandi difficoltà sociali, inviati dalle associazioni di volontariato, specialmente durante l’inverno, per poter essere accolti nei dormitori e nei centri d’accoglienza. “Comune, Asl, Associazioni si volontariato e terzo settore – ha detto l’assessore Majorino – devono fare rete per aumentare attraverso campagne mirate l’informazione e la profilassi sulle categorie a rischio, come anziani, immigrati adulti e comunità straniere. Vogliamo e dobbiamo informare in maniera costante senza allarmismi, ma con un approccio positivo finalizzato, non alla ghettizzazione dei soggetti, ma alla diffusione delle norme di igiene, prevenzione e cura”. “Per il controllo della tubercolosi a Milano, dove sono amplificati i fattori di rischio e le ricadute sociali sono più evidenti – ha spiegato Besozzi di Stoptb Italia – devono essere individuati nuovi modelli di intervento che creino un partenariato tra pubblico, privato e società civile, nella prospettiva di costruire un sistema di controllo più moderno e attuale, che tenga conto delle risorse disponibili non solo economiche ma anche umane e di competenza. Stoptb Italia da anni favorisce non solo lo sviluppo delle conoscenze tecniche, ma anche la sensibilità della popolazione generale nei confronti dei problemi emergenti”. “Il trend dei casi diagnosticati a Milano è stabile da alcuni anni – ha aggiunto Codecasa – ma nei due primi mesi dell’anno abbiamo registrato un aumento dei pazienti con forme multiresistenti ai farmaci. Sono persone che necessitano di terapie più lunghe, dai 18 ai 24 mesi, e di un´assistenza che spesso le strutture ospedaliere non sono in grado di dare. Il problema più grande è trovare un luogo dove tenere questi soggetti, in modo che non siano fonte di contagio per i familiari e le altre persone e completino il programma di terapia debellando completamente l´infezione”.  
   
 

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