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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Maggio 2006
 
   
  CAMBIANO LE LINEE GUIDA SUL FUMO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

 
   
  Roma, 31 maggio 2006 - Sono in arrivo le nuove linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità per la disassuefazione dal fumo di sigaretta. Con una grossa novità: l’introduzione di un nuovo modo di utilizzare i farmaci esistenti, la cosiddetta “Riduzione per smettere”. “Si tratta di una metodologia innovativa che consiste nel ridurre il numero di sigarette fumate almeno del 50% attraverso l’utilizzo della terapia sostitutiva della nicotina somministrata “al bisogno”, mediante inalatori o gomme da masticare” spiega il professor Stefano Nardini Segretario Generale dell´ Aimar (Associazione Interdisciplinare per lo Studio delle Malattie Respiratorie) Chairman del gruppo di studio “Tobacco, Smoking cessation and Health Education” dell´ Ers. L’obiettivo è raggiungere in pochi mesi l’astinenza completa. “Il fumo – prosegue l’esperto - deve essere considerato a tutti gli effetti una malattia per la quale esistono medicine efficaci, il cui uso viene aggiornato dalle linee guida. In questo senso l’introduzione nelle linee guida della “riduzione per smettere” offre l’opportunità di aiutare un maggior numero di persone”. Il nuovo metodo consente infatti di allargare la base dell’intervento, includendo in pratica fra i candidati alla terapia l’80-90% della popolazione di fumatori che altrimenti non verrebbero trattati. Solo una piccola parte dei fumatori, in genere circa il 20%, sono infatti disposti a provare a smettere immediatamente, secondo quanto suggerito dalle precedenti linee guida. Per tutti gli altri fumatori, non ancora pronti a compiere questo passo, l’approccio si era finora basato su una “attesa armata” in cui si cercava di aiutare il paziente a maturare la decisione di smettere attraverso interventi di educazione sanitaria e di counselling. Una strategia che però spesso finiva col farsi sfuggire l’opportunità di procedere con la disassuefazione. Le nuove linee guida, consentendo di sostituire questo approccio con la “riduzione per smettere”, sembrano dunque destinate a incidere in maniera rilevante sul trattamento dei fumatori. Analogamente al precedente, anche il nuovo documento raccomanda un comportamento “attivo” nei confronti del fumo a tutti gli operatori sanitari, ribadendo in particolare la centralità del ruolo della medicina generale nell’assistenza primaria e il ruolo della terapia farmacologica. “Le nuove linee guida aiutano a inquadrare correttamente le due grandi categorie di fumatori che devono essere trattati - ricorda lo pneumologo -. Si tratta da un lato dei fumatori che non hanno particolari fattori di rischio (in genere i giovani) per i quali si può parlare di una bassa priorità di intervento, mentre dall’altra sono invece i fumatori che, o per fattori di rischio concomitanti o perché addirittura già malati, necessitano di una maggiore intensità di intervento e in cui lo smettere di fumare ha una immediata conseguenza positiva e sui quali quindi l´ intervento è prioritario”. Per entrambe le categorie di fumatori il ricorso alla terapia sostitutiva della nicotina rappresenta un presidio terapeutico fondamentale, in grado di aumentare significativamente le percentuali di successo dell’intervento di disassuefazione. In questo contesto, la cosiddetta riduzione per smettere ha il vantaggio di poter essere utilizzata con successo nella popolazione di fumatori che, pur intenzionati a smettere, non sono ancora pronti a un percorso di disassuefazione che prevede la sospensione completa e immediata del fumo, ma anche in chi, pur non avendo ancora maturato la decisione di smettere, è comunque disposto a provare a percorrere la strada verso la disassuefazione attraverso una riduzione graduale delle sigarette fumate. La nuova tecnica può inoltre essere proposta anche alla popolazione in cui la cessazione del fumo è indicata per motivi di salute e che, nonostante questo, non vogliano smettere. La diminuzione del 50% del numero di sigarette fumate si traduce infatti in una significativa riduzione dei danni provocati dal fumo; il successo nel dimezzare le sigarette contribuisce inoltre a rinforzare nel fumatore la fiducia in se stesso e nella possibilità di “farcela” a smettere definitivamente. “Grazie all’uso delle gomme o degli inalatori di nicotina si dà tempo al fumatore di sviluppare nuove abitudini e nuovi stili di vita e di prepararsi alla disassuefazione definitiva – spiega Nardini -. Recenti studi mostrano che l’utilizzo della terapia con nicotina consente di raggiungere percentuali di riduzione del fumo, con successiva disassuefazione definitiva, nettamente superiori a quelle ottenute con il placebo, con tassi di successo che vanno da almeno il doppio a 3 volte di più”. .  
   
 

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