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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Marzo 2012
 
   
  UN MIGLIORE MONITORAGGIO PER MARI MENO INQUINATI IN EUROPA

 
   
  Bruxelles, 27 marzo 2012 - Nell´ultimo documento di sintesi del Consiglio marino della Fondazione europea della scienza (Fes), gli esperti sottolineano che è necessario lavorare ancora sul monitoraggio e la normativa dell´inquinamento chimico nei mari europei. "Monitoring Chemical Pollution in Europe´s Seas: Programmes, Practices and Priorities for Research" fornisce nuove informazioni su come gli schemi normativi e i programmi di monitoraggio non riescono a occuparsi di tutta la gamma di inquinanti potenzialmente pericolosi. Ignorano inoltre molti dei "nuovi" inquinanti usati dall´industria. L´inquinamento è la preoccupazione principale degli europei. Questo risultato è frutto del progetto Clamer ("Climate change and marine ecosystem research results") che ha intervistato oltre 10.000 persone di 10 paesi europei su quale secondo loro sia il fattore più significativo che mette a rischio l´ambiente marino. Il progetto Clamer è finanziato nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con quasi 1 milione di euro. Il documento osserva inoltre che le preoccupazioni del pubblico sono giustificate, in particolare perché sono sostenute da prove scientifiche. I dati mostrano che quasi 30.000 delle sostanze chimiche disponibili sul mercato dell´Ue hanno un volume di produzione più alto di 1 tonnellata l´anno. Sono i mari, i fiumi e gli estuari a ricevere il crescente numero di sostanze che possono avere effetti negativi sui processi, gli ecosistemi e gli organismi marini. L´ue crede che gli oceani e i mari siano punti strategici che hanno ruoli strumentali sia sul fronte economico che su quello sociale. D´altra parte gli ecosistemi marini sentono sempre più la pressione delle attività umane, con l´inquinamento chimico che distrugge come mai prima. "Il livello di conoscenza e consapevolezza della presenza e del potenziale impatto di inquinanti marini nuovi ed emergenti è ancora molto limitato," dice il co-presidente del gruppo di lavoro, Patrick Roose dell´Unità belga di gestione dei modelli matematici del mare del nord (Mumm) in Belgio. Il co-presidente Colin Janssen, dell´Università di Gand in Belgio, aggiunge: "Per essere veramente efficaci, i programmi di monitoraggio devono essere dinamici e devono prendere in considerazione una lista di sostanze chimiche inquinanti in continua espansione, l´impatto che i diversi inquinanti possono avere sugli organismi, gli ecosistemi e i processi e allocare le attività e le risorse a seconda del rischio percepito." Il documento sottolinea che ci dovrebbe essere una migliore cooperazione, coordinazione e armonizzazione tra le attività di monitoraggio attualmente in uso e quelle in fase di sviluppo. Se si fanno questi passi si contribuirà ad assicurare che le attività non siano ripetute, che le competenze non vadano perdute e che le persone lavorino per raggiungere gli standard di tutta la regione. Inoltre sono necessarie procedure di valutazione del rischio più sofisticate e più integrate per valutare le conseguenze che le sostanze chimiche hanno sui vari settori dei sistemi costieri e del mare aperto. "Fino a oggi, il monitoraggio dei mari europei si è basato in gran parte sulla misurazione delle concentrazioni chimiche nell´acqua, nei sedimenti e nel biota," spiega il presidente del Consiglio marino, Kostas Nittis. "In questo modo esso non segue metodi abbastanza sofisticati per ottenere informazioni sulle conseguenze reali delle sostanze chimiche sugli individui, le popolazioni e gli ecosistemi marini. Finché non si adotta un metodo più valido dal punto di vista scientifico e più sofisticato, con i programmi di monitoraggio esistenti, si ha una visione limitata della situazione." Per maggiori informazioni, visitare: Clamer: http://www.Clamer.eu/  Ricerca sull´ambiente nell´ambito del 7° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp7/environment/home_en.html  
Per scaricare il Marine Board-fse Position Paper 16: http://www.Marineboard.eu/images/publications/monitoring%20chemical%20pollution-71.pdf  
 
   
 

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