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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 31 Gennaio 2007 |
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VERSO UN’EUROPA SENZA FUMO LA COMMISSIONE AVVIA UN DIBATTITO PUBBLICO
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Bruxelles, 31 gennaio 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri un Libro verde intitolato “Verso un´Europa senza fumo: opzioni per un´iniziativa dell´Ue” al fine di avviare un´ampia consultazione pubblica sul modo migliore per promuovere ambienti privi di fumo nell´Ue. Il Libro verde esamina gli oneri sanitari ed economici legati al fumo passivo, al sostegno pubblico del divieto di fumare e alle misure adottate sinora a livello nazionale e dell´Ue. Il Libro verde sollecita suggerimenti sull´entità delle misure necessarie per affrontare il problema del fumo passivo. Si analizzano anche i vantaggi e gli svantaggi dei diversi tipi di misure, compreso il divieto totale del fumo negli ambienti pubblici chiusi nonché esenzioni di diverso tipo (ad es. Per i ristoranti e i bar). La Commissione ritiene che una politica di portata generale recherebbe i maggiori vantaggi d´ordine sanitario per la salute pubblica. La Commissione chiede inoltre che si formulino pareri in merito all´opzione politica che appare più appropriata per pervenire ad ambienti privi di fumo: mantenimento dello status quo, misure volontarie, coordinamento e scambio di buone pratiche tra gli Stati membri, raccomandazione della Commissione o del Consiglio ovvero legislazione vincolante dell´Ue. Le altre istituzioni dell´Ue, gli Stati membri e la società civile sono invitati a presentare i loro commenti in merito al Libro verde entro il 1° maggio 2007. La Commissione analizzerà quindi le risposte e produrrà una relazione contenente i principali risultati della consultazione prima di considerare i passi ulteriori da intraprendere. Il commissario responsabile della salute, Markos Kyprianou ha affermato: “Il fumo passivo uccide annualmente più di 79. 000 adulti nell´Ue. Le prove raccolte nei paesi europei che applicano politiche antifumo generalizzate dimostrano che esse funzionano, producono risultati e sono popolari. Un´indagine Eurobarometro ha riscontrato che più dell’80% dei cittadini dell´Ue è favorevole a un divieto di fumare sul posto di lavoro e negli ambienti pubblici chiusi. Si tratta ora di vedere in che modo si possa far leva sulla tendenza a assicurare ambienti esenti da fumo manifestatasi negli Stati membri e in che misura l´Ue dovrebbe intervenire”. Il fumo passivo rimane nell´Ue una causa diffusa di decessi e malattie evitabili. L´esposizione cronica al fumo passivo comporta per i non fumatori un aumento del rischio di contrarre un cancro del 20-30% e di contrarre una malattia cardiovascolare del 25-30%. Opzioni politiche - Le cinque opzioni presentate al dibattito nel Libro verde sono: - Mantenimento dello status quo: se è vero che l´attuale tendenza che regna negli Stati membri ad assicurare ambienti privi di fumo appare destinata a continuare, i progressi realizzati sarebbero frammentari e questa sembra essere l´opzione politica meno efficace. - Misure volontarie: anche se l´autoregolamentazione a livello europeo potrebbe essere uno strumento più celere e flessibile, dalle esperienze maturate dagli Stati membri emerge che gli accordi volontari in questo ambito non sono stati effticaci. - Metodo aperto di coordinamento: un´altra possibilità consiste nel perseguire una convergenza delle legislazioni nazionali antifumo mediante orientamenti, obiettivi e scambi di buone pratiche, ma l´efficacia di tali misure dipenderebbe dalla pressione dei pari. - Raccomandazione della Commissione o del Consiglio: una simile raccomandazione non avrebbe valore vincolante, ma servirebbe a inserire la problematica nell´agenda politica. La sua efficacia dipenderebbe da requisiti di monitoraggio e certi Stati membri potrebbero decidere di non agire affatto. - Legislazione vincolante: quest´opzione potrebbe essere realizzata in modi diversi e imporrebbe su tutto il territorio dell´Ue un livello di protezione contro il fumo ambientale che sarebbe comparabile, trasparente e applicabile. L´iter però richiesto a tal fine rischia di essere lungo e i risultati sono difficili da prevedere. In termini di portata, il Libro verde della Commissione conclude che una politica generale antifumo sarebbe in grado di apportare i massimi benefici per la salute della popolazione visto che i successi ottenuti dalle politiche antifumo attuate in vari paesi dimostrano la proficuità e la praticabilità di quest´opzione. La Commissione ritiene che il livello auspicabile di intervento dell´Ue a promozione della legislazione antifumo rimane un quesito aperto ed è correlato agli sviluppi che si registrano negli Stati membri. Situazione negli Stati membri - Tutti gli Stati membri dispongono di una qualche forma di regolamentazione volta a limitare l´esposizione al fumo passivo e ai suoi effetti nocivi per la salute. La portata e il carattere di tali normative sono diversi. Divieti di fumare sul posto di lavoro e in tutti gli ambienti pubblici chiusi, compresi i bar e i ristoranti, sono in vigore in Irlanda e in Scozia, cui si unirà quest´estate il Regno Unito. La Svezia, Italia e Malta hanno una legislazione antifumo che consente di fumare in certi ambienti ristretti dotati di sistemi di ventilazione separati, mentre la Francia applicherà misure analoghe l´anno prossimo e l´Estonia e la Finlandia nel giugno 2007. Belgio, Lituania, Spagna, Cipro, Slovenia e Paesi Bassi concedono eccezioni di diverso tipo per il settore alberghiero e della ristorazione. La maggior parte degli Stati membri vieta o limita il fumo in luoghi pubblici molto frequentati, come ad esempio ospedali, scuole e uffici governativi, teatri, cinema, trasporti pubblici. A livello europeo la questione degli ambienti liberi da fumo è stata affrontata con risoluzioni e raccomandazioni a carattere non vincolante. Diverse direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro coprono anch´esse certe tematiche legate all´esposizione al fumo di tabacco sul posto di lavoro. . |
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