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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Marzo 2012
 
   
  AD AOSTA LE FOTOGRAFIE DI ELLIOT ERWITT

 
   
   Aosta, 29 marzo 2012 - Molti personaggi significativi del Novecento sono stati ritratti negli scatti di Elliott Erwitt, una delle leggende del mondo americano della fotografia. Davanti alla sua fotocamera sono infatti passati quasi tutti i protagonisti del secolo scorso: da Che Guevara a Marilyn Monroe, da Marlene Dietrich a John Fitzgerald Kennedy fino a Richard Nixon e Nikita Kruscev. Ma Elliot Erwitt ha immortalato anche le persone comuni, i paesaggi, le metropoli e eventi di denuncia, che rivelano il suo sguardo di grande narratore e la capacità di cogliere i lati surreali e buffi anche nelle situazioni drammatiche. 42 degli scatti più significativi di Elliott Erwitt trovano spazio presso la sala dell’Hôtel des États in piazza Chanoux ad Aosta fino al 24 giugno prossimo. Un allestimento che fa il paio con un’altra mostra fotografica dedicata al maestro Mario De Biasi. Laurent Viérin, Assessore alla cultura - Abbiamo voluto dedicare ampio spazio nella nostra stagione espositiva all’arte fotografica. Sicuramente questi due grandi nomi rendono onore alla nostra regione e sottolineano il fatto che investiamo e stiamo investendo molto per proporre delle stagioni espositive che abbinino elementi locali, con artisti della tradizione e della creatività della nostra Valle, a grandi nomi nazionali e internazionali del panorama culturale, in una filosofia culturale “glocale”, che vuole agire localmente pensando globalmente, cercando di essere al centro di una programmazione anche finalizzata a sviluppare in Valle d’Aosta il turismo culturale. La mostra presenta per la prima volta una serie di autoritratti, finora solo pubblicati in alcuni libri, che costituiscono un “evento nell’evento”. Tra gli autoritratti, vi sono anche quelli a colori in cui l’artista veste i panni di André S. Solidor, alter ego creato per ironizzare sul mondo dell’arte contemporanea e sui suoi stereotipi. Biba Giacchetti, curatrice della mostra - E’ un omaggio che abbiamo voluto fare alla città di Aosta, perché queste fotografie famosissime della mostra sono già state pubblicate, ovviamente fanno parte di altre mostre, anche di altre retrospettive. Ma volevamo che Aosta avesse una cosa per sé, nuova, diversa, e Elliot si è voluto mettere in gioco e ha accettato per la prima volta di dedicare ad Aosta nove dei suoi autoritratti, che non sono mai stati pubblicati prima, mai messi in mostra prima e dove si capisce e si vede quella che è un po’ la sua filosofia di vita. Questa cifra ironica che lui utilizza nello sguardo che ha sul mondo la rivolge anche a se stesso. Sono degli autoritratti molto spiritosi, molto divertenti. I 42 scatti della mostra sono raccolti in un catalogo, che è un’altra novità di questo evento. Biba Giacchetti, curatrice della mostra - Normalmente, che cosa succede: lui edita dei libri e poi vengono tratte delle mostre. Invece in questo caso, che è una mostra che lui ha voluto fortemente, ha scelto le fotografie direttamente, una per una, ha accettato di fare un catalogo e la cosa più straordinaria è che ha accettato di commentare personalmente immagine per immagine. Quindi lui ci prende per mano e ci porta con degli aneddoti, con delle battute oppure delle considerazioni anche filosofiche, attraverso tutta la sua vita di fotografo. In questa mostra, infatti, in questo catalogo, noi abbiamo la prima fotografia che sia mai stata pubblicata, che lui ha voluto mettere perché gli è particolarmente cara, fino alle fotografie che hanno fatto la storia, le icone più famose. Abbiamo qui alle spalle delle sue fotografie molto conosciute, ma attraversando la mostra uno si rende conto che ce ne sono molte altre.  
   
 

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