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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Marzo 2012
 
   
  RELAZIONE SPECIALE DELLA CCE SULL’EFFICACIA DEGLI AIUTI ALLO SVILUPPO FORNITI DALL´UNIONE EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE NELL’AFRICA SUB SAHARIANA

 
   
   Lussemburgo, 28 marzo 2012 - La sicurezza alimentare è stata per lungo tempo, ed è ancora oggi, un problema globale, con un miliardo di persone nel mondo che, secondo le stime, soffrono la fame. È stata definita come “una condizione in cui ogni individuo, in ogni momento, ha accesso sul piano fisico, sociale ed economico a un´alimentazione sufficiente, sana e nutriente, in grado di soddisfare il proprio fabbisogno nutrizionale e le proprie preferenze alimentari a beneficio di una vita attiva e sana”. La sicurezza alimentare è uno dei principali problemi dell’Africa subsahariana dove, nel 2010, 239 milioni di persone, pari al 30 % della popolazione totale, soffrivano la fame. Nel periodo 2002-2010 l’Ue ha stanziato oltre 3,1 miliardi di euro in totale per interventi a favore della sicurezza alimentare nell’Africa subsahariana attraverso il Fondo europeo di sviluppo (Fes), che è il principale strumento per la cooperazione con singoli paesi subsahariani, nonché attraverso tre strumenti tematici finanziati dal bilancio generale dell’Ue (la linea di bilancio per la sicurezza alimentare (Lbsa), il programma tematico sulla sicurezza alimentare (Fstp) e lo Strumento alimentare istituito nel 2008 per garantire una pronta risposta alla crisi provocata dalla volatilità dei prezzi alimentari nei paesi in via di sviluppo). La Corte dei conti europea (Cce) ha valutato l´efficacia degli aiuti Ue allo sviluppo in materia di sicurezza alimentare nell’Africa subsahariana, analizzando se tali aiuti siano in linea con le necessità e le priorità dei paesi e se gli interventi dell´Ue siano efficaci. L´attività di audit si è concentrata sul sostegno diretto dell’Ue allo sviluppo con riferimento alle tre dimensioni della sicurezza alimentare: disponibilità alimentare, accesso ai generi alimentari e utilizzo degli alimenti (nutrizione). La Corte giunge alla conclusione che gli aiuti Ue allo sviluppo per la sicurezza alimentare nell’Africa subsahariana siano in gran parte efficaci e contribuiscano in modo determinante al conseguimento della sicurezza alimentare. Esistono tuttavia notevoli margini di miglioramento sotto diversi aspetti. Anche se la Commissione ha concentrato i propri aiuti allo sviluppo in paesi con il più alto tasso di popolazione sottonutrita, non ha tenuto sufficientemente conto del potenziale margine di sostegno Ue in altri paesi, anch´essi afflitti da insicurezza alimentare cronica. Lo Strumento alimentare, istituito per reagire all´impatto della crisi dei prezzi alimentari nel periodo 2007-2008, non era concepito per rispondere alla volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari sul lungo periodo. Gli aiuti dell´Ue sono opportunamente mirati alle necessità e alle priorità dei paesi per quanto attiene alla disponibilità alimentare e all´accesso ai generi alimentari. La Commissione non ha però posto adeguatamente in rilievo il tema della nutrizione. Gli obiettivi degli interventi sono spesso poco chiari e talvolta eccessivamente ambiziosi, soprattutto nel caso di progetti delle organizzazioni non governative (Ong). Solo la metà degli interventi appare ragionevolmente sostenibile. La Corte raccomanda quanto segue: per il periodo di programmazione successivo al 2013, la Commissione e il Servizio europeo per l´azione esterna (Seae) dovrebbero eseguire una valutazione strutturata della situazione della sicurezza alimentare in ciascun paese e considerare sistematicamente il potenziale margine di sostegno Ue in questo settore; la Commissione dovrebbe verificare la fattibilità di uno strumento permanente per affrontare le conseguenze di potenziali crisi alimentari future nei paesi in via di sviluppo; la Commissione e il Seae dovrebbero attribuire la dovuta priorità al tema della nutrizione nel definire la strategia di cooperazione, nell’identificare e progettare gli interventi e nel discutere le politiche con i governi partner, segnatamente nel quadro dei programmi di sostegno al bilancio; la Commissione dovrebbe definire obiettivi di intervento sufficientemente precisi e misurabili mediante indicatori di performance; dovrebbe garantire la realizzabilità degli obiettivi, valutando meglio i rischi e i presupposti che stanno alla base di un´efficace attuazione degli interventi; la Commissione dovrebbe favorire la sostenibilità economica dei programmi agricoli e di trasferimenti sociali.  
   
 

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