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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Aprile 2012
 
   
  REGGIO EMILIA (PALAZZO MAGNANI): DON MCCULLIN - DALL´11 MAGGIO

 
   
  Don Mccullin (Londra, 1935), uno dei miti della fotografia del Novecento, è stato il testimone di molti dei conflitti e delle tragedie umanitarie che hanno connotato la seconda metà del secolo appena trascorso. A coinvolgerlo come fotografo e fotoreporter sono state, e sono, le sofferenze collettive, siano esse frutto di conflitti dichiarati, e quindi guerre, rivolte, conflitti etnici, che di tragedie ed emergenze sociali: le gang urbane, le diverse emarginazioni, il dramma dell´Aids in Africa. A Palazzo Magnani, dall´11 maggio al 15 luglio, la mostra Don Mccullin. La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011 racconta il Novecento del nostro pianeta visto con gli occhi di questo straordinario testimone del tempo. Quello proposto da Sandro Parmiggiani e Robert Pledge, curatori dell´esposizione, è un percorso di enorme potenza espressiva, lungo 160 immagini - fotografie rigorosamente in bianco e nero, tutte stampate personalmente da Mccullin - scattate in alcuni dei teatri in cui Mccullin ha volontariamente scelto di essere presente. Nella mostra di Palazzo Magnani scorrono sotto i nostri occhi conflitti aspri e sanguinosi e apocalissi umanitarie: la costruzione del muro di Berlino (1961); il conflitto tra Greci e Turco-ciprioti a Cipro (1964); la guerra in Congo, nello stesso anno; la lunga guerra del Vietnam, culminata nella terribile offensiva del Têt (1965-68); la guerra civile e la carestia in Biafra (1968-69); la guerra nella Cambogia dei Khmer Rossi (1970-75); la guerra civile in Irlanda del Nord (1971); il colera nel Bangladesh (1971); la feroce guerra tra milizie cristiane e palestinesi in Libano, fino ai massacri di Sabra e Shatila (1982); i lebbrosi e i poveri dell´India (1995-97); le vittime dell´Aids e della tubercolosi nell´Africa meridionale (2000). In mostra sono presenti inoltre le fotografie che scavano nel volto e nelle contraddizioni della società inglese - le gang e i teddy-boys; i senza-tetto e i disoccupati; i nobili alle corse dei cavalli di Ascot - e varie immagini degli ultimi due decenni, alcune delle quali inedite, presentate per la prima volta: le nature morte, altari votivi che lui stesso mette in scena nella sua casa; i paesaggi nelle campagne che la circondano, fotografati sempre e solo di notte e d´inverno; le rovine della gloria di Roma, cui s´è appassionato grazie alla frequentazione di Bruce Chatwin; i popoli primitivi che tuttora abitano il pianeta e che, pur brandendo un fucile mitragliatore, restano ancora dentro l´abisso del tempo. Le immagini di Mccullin sfidano la nostra indifferenza e passività, sia per la loro drammaticità e forza di impatto - in ogni fotografia il nero e l´ombra sono sempre in agguato, cingendo d´assedio la luce -, sia per la perenne capacità di compassione, anche nelle vicende più estreme, per le persone e per la dignità propria di ogni essere umano. Nato a Londra nel 1935, Mccullin ha avuto un´infanzia e un´adolescenza durissime, presto sradicato dalla famiglia, a causa della guerra, dal 1939 al 1945 - "come tutta la mia generazione a Londra", scrive nella sua autobiografia, Unreasonable Behaviour, "sono un prodotto di Hitler. Sono nato negli anni Trenta e sono stato bombardato negli anni Quaranta". Nel 1950, alla morte del padre, abbandona la scuola e svolge diversi lavori, fino al servizio militare nella Raf (Royal Air Force) nel 1955 - opera nelle sezioni fotografiche e acquista la sua prima macchina fotografica, una Rolleicord 4, che un paio d´anni dopo viene da lui data in pegno, e poi riscattata dalla madre; con questo apparecchio svolge, nel 1958, il primo servizio fotografico su una gang londinese, pubblicato da The Observer, e inizia a lavorare come fotogiornalista freelance. Quando, nel 1961, inizia la costruzione del muro a Berlino, Mccullin immediatamente vi si reca, nonostante non abbia ricevuto alcun incarico da nessun giornale. Al ritorno, quelle immagini vengono immediatamente pubblicate dall´"Observer" e Mccullin vince il British Press Photography Award. Inizia la sua carriera di fotoreporter, vende la Rolleicord e compra un Pentax Slr 35 mm, e inizia a documentare le vicende sociali e civili nel suo Paese e le crisi internazionali che si susseguiranno - dai massacri nel Congo nel 1964, fino all´invasione dell´Iraq nel 2003 e al dramma dei rifugiati nel Darfur nel 2007. Tra il ´66 e il 1984 è inviato de The Sunday Times nelle zone calde del pianeta e i suoi reportages ottengono importanti riconoscimenti (il World Press Photo nel 1964 per il lavoro sulla guerra a Cipro, la Warsaw Gold Medal e molti altri sino al Cornel Capa Award del 2006). A partire dagli anni Novanta, tuttavia, Mccullin, abbandona progressivamente il mestiere di fotoreporter, segnato dalla terribile esperienza della guerra e degli orrori cui ha assistito, e si dedica a fotografie di natura morta e di paesaggio, pur continuando a tracciare un impietoso ritratto dell´Inghilterra sino ai nostri giorni. Mccullin deve la sua vita ad una Nikon che, in zona calda fermò il proiettile che gli era stato indirizzato. La mostra, a cura di Sandro Parmiggiani e Robert Pledge, è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia in collaborazione con Contact Press Images, con la partecipazione della Provincia di Reggio Emilia e della Fondazione Pietro e con il contributo di Ccpl, Landi Renzo spa, Check-up Service, Neacar Mercedes-benz, Unicredit Banca e Italcuscinetti spa, nell´ambito di Fotografia Europea 2012. L´esposizione di Don Mccullin a Palazzo Magnani, che s´inaugura venerdì 11 maggio alle ore 19, alla presenza del fotografo, resterà aperta fino a domenica 15 luglio. Sabato 12 maggio, alle ore 19, avrà luogo, nell´Aula Magna dell´Università di Reggio Emilia (via Allegri 9, Reggio Emilia) una conversazione tra Mccullin, Sandro Parmiggiani e Robert Pledge. Nel catalogo della mostra, oltre a 180 immagini del fotografo, ai testi dei curatori e a un´intervista di Parmiggiani a Mccullin, vengono pubblicati i saggi più significativi che nel tempo alcuni grandi autori (John Le Carré, Susan Sontag, John Berger, Guido Ceronetti, Ferdinando Scianna, Mark Holborn, Jean-francis Held, Harold Evans, Jean Hatzfeld, Giorgia Fiorio, Francis Hodgson, Philip Caputo) gli hanno dedicato. Sabato 12 Maggio 2012 - ore 19.00 Don Mc Cullin, fotografo di guerra e di paesaggio Conferenza con l´artista e il curatore della mostra, Sandro Parmiggiani Reggio Emilia, Aula Magna Università di Modena e Reggio Emilia ingresso libero sabato 19 e domenica 20 Maggio 2012 - ore 9.30/13.30 e 14.30/19.30 Workshop Face All Books di Roberto Malfagia e Luisa Salvestroni L´avvento dei social network ha spinto milioni di persone a interagire con gli apparati digitali. Face all books è un laboratorio che intende indagare sulle possibili rappresentazioni di sé nell´epoca digitale. Il workshop si pone l´obiettivo di trasmettere strumenti di lettura del proprio sé, attraverso gli elementi propri del linguaggio fotografico, teatrale e di scrittura autobiografica. Ogni partecipante produrrà almeno una fotografia e un testo. Massimo 16 partecipanti, costo 130 euro Per informazioni e prenotazioni Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 29 Biglietteria Tel. 0522 454437 - Email. Info@palazzomagnani.it    
   
 

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