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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Aprile 2012
 
   
  PRIMO FARMACO MOLECOLARE PER IL TUMORE DELLA VESCICA I RICERCATORI DELL’ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI HANNO DIMOSTRATO CHE UN FARMACO MOLECOLARE GIÀ IN USO CONTRO IL TUMORE DEL RENE PUÒ CONTRASTARE ANCHE QUELLO DELLA VESCICA CON METASTASI, PATOLOGIA PER CUI A OGGI NON CI SONO TRATTAMENTI EFFICACI. INDIVIDUATA ANCHE UNA PROTEINA IN GRADO DI “PREDIRE” LA SOPRAVVIVENZA DEL PAZIENTE E L’EFFICACIA DEL TRATTAMENTO.

 
   
   Milano, 2 aprile 2012 – E’ stato presentato il 31 marzo a Chicago un importante risultato dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: i ricercatori hanno dimostrato che un farmaco molecolare, pazopanib, è in grado di ostacolare la formazione dei vasi sanguigni che alimentano il tumore della vescica, bloccandone la crescita e in alcuni casi anche riducendone la massa. I risultati dello studio clinico di fase Ii sono presentati oggi da Andrea Necchi, oncologo della Struttura di Oncologia medica 2 dell’Istituto Nazionale dei Tumori e responsabile del trial, in occasione del prestigioso Meeting annuale dell’American Association for Cancer Research (Aacr), la più antica e numerosa società scientifica al mondo per la ricerca contro il cancro. I ricercatori, inoltre, analizzando i campioni di sangue dei pazienti coinvolti nello studio, hanno dimostrato che una specifica proteina prodotta dal sistema immunitario, l’interleuchina 8, è in grado di “predire” lo sviluppo del tumore e l’efficacia del farmaco: i pazienti, infatti, con un basso livello di questa molecola, hanno mostrato una maggiore sopravvivenza al tumore e su di loro il farmaco era più efficace. “Tradizionalmente – spiega Andrea Necchi, oncologo della Struttura di Oncologia medica 2 dell’Istituto Nazionale dei Tumori e responsabile del trial – la prognosi dei pazienti con tumore della vescica colpiti da ricadute o refrattari alla terapia è negativa: i pazienti, infatti, su cui cicli multipli di chemioterapia non hanno avuto successo hanno, purtroppo, una ridotta aspettativa di vita e le cure palliative rappresentano spesso il compromesso più ragionevole”. Pazopanib è un farmaco già efficace per il tumore del rene. Lo studio dei ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori mirava a verificare la possibile estensione del suo uso anche a un’altra patologia, il tumore della vescica. “I dati che abbiamo ottenuto – continua Andrea Necchi – confermano la nostra ipotesi e riteniamo che i trattamenti anti-angiogenetici come pazopanib siano uno strumento importante tale da consentirci di ottenere risultati di rilievo in pazienti selezionati”. “E’ comunque importante sottolineare – precisa Necchi – che si tratta ancora di una sperimentazione e non di una cura vera e propria per la quale saranno necessari ulteriori studi confermativi che coinvolgano un numero superiore di pazienti.” Lo studio - Il trial clinico di fase Ii ha coinvolto 41 pazienti con tumore della vescica o ricadute, trattati tra il 2010 e il 2011. Tutti i pazienti avevano effettuato in precedenza almeno un tipo di trattamento di chemioterapia per malattia metastatica. Ai controlli successivi alla terapia, sette pazienti hanno mostrato un parziale regresso del tumore e 24 nessuna progressione della malattia: si tratta di una risposta positiva complessiva del 76%. La sopravvivenza media senza ricadute è stata di 2,6 mesi mentre quella complessiva di vita di 4,7 mesi. Il risultato più rilevante è stato che il 10% dei pazienti ha mantenuto uno stato di remissione di malattia dopo un periodo medio complessivo di osservazione di 19 mesi. Il tumore della vescica - E’ il tumore più frequente tra i 60 e i 70 anni ed è il secondo tumore urologico per incidenza dopo quello della prostata. Questa patologia colpisce gli uomini in misura tre volte superiore rispetto alle donne*. I fattori di rischio per il tumore della vescica sono il fumo di sigaretta, l´esposizione cronica alle amine aromatiche e nitrosamine (frequente nei lavoratori dell´industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), l´assunzione di alcune specifiche categorie di farmaci e l´infezione da particolari parassiti. Anche la dieta riveste un ruolo importante: fritture e grassi consumati in grande quantità sono infatti associati a un aumentato rischio di ammalarsi di tumore della vescica.(*fonte: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – Airc).-  
   
 

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