Dopo l’esposizione del progetto-quadro allo Studio Vigato di Bergamo, mercoledì 18 aprile il
camper di Aldo Spoldi verrà presentato per la prima volta da Renato Barilli davanti alla chiesa di
San Carpoforo, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.
Il Camper partirà per una tournée che terminerà con l’arrivo, nel mese di luglio, al Museo d’Arte
Contemporanea Carnevalotto di Viareggio.
Dipinto e attrezzato da Aldo Spoldi, il camper si propone come spazio espositivo ambulante, per
dare visione dei progetti elaborati all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Renato Barilli scrive:
L’arte di Aldo Spoldi è sempre stata estremamente mobile, fin dall’atto della nascita, che lo ha visto
nei panni di un mastro Geppetto di nuovo conio intento ad assemblare tra loro vari pezzi per
ricavarne marionette, pronte a rispondere ai fili che le comandano e a zampettare nello spazio,
adattandosi alle pareti, ma anche saltandone fuori per andare a imbastire uno spettacolo
tridimensionale. Uno strumento di mobilità particolarmente appropriato ai nostri tempo è il camper,
una sorta di salotto mobile che conviene decorare nel modo migliore, ma perché tenere le
immagini racchiuse al suo interno? Meglio appenderle di fuori, rendendo pubblico lo spettacolo, e
pronto a trasferirsi da un posto all’altro. Si può anche pensare ai camion che usano i venditori
ambulanti per frequentare le varie fiere locali, o forse meglio riferirsi al proverbiale Carro di Tespi
che portava in giro i membri della Commedia dell’arte, ora rinascente nelle belle favole che il
nostro Spoldi vuole andare a recitare nelle varie piazze d’Italia, recandosi appresso costumi,
scene, attrezzi, quasi un mini-circo. C’è un po’ di lavoro da fare, proprio come succede ai mercanti
in fiera e alle compagnie di giro, per esempio fino a poco fa il nostro artista aveva scaricato i suoi
dipinti dal camper e li aveva esposti alle pareti della Galleria Tasso/Vigato, posta sui colli di
Bergamo. Finito quel periodo espositivo, la merce torna ad adattarsi alla perfezione alle pareti del
camper, rispettandone il disegno, comprese porte, finestre, tratti arcuati della carrozzeria. Si parte
per una grande avventura, ma ci vuole un rito beneaugurante, sul tipo di quello che nelle epoche
d’oro dei nostri Comuni veniva rivolto al Carroccio, cui le nostre città affidavano tutte le loro
fortune. E dunque, il camper scenderà a valle, andrà a sostare per qualche ora in un luogo
deputato per queste celebrazioni, la piazzetta antistante l’ex-S. Carpoforo, Via Formentini 10,
sede dei laboratori dove si svolge la didattica del Centro Ricerche dell’Accademia di Brera. Qui il
Cooordinatore del Centro, e famoso docente di quella istituzione, Francesco Correggia, interverrà
vestendo i panni di un prete d’altri tempi con una sua locuzione liturgica benedicendo il rinato
Carroccio, che subito dopo partirà per una lunga circuitazione in cui fare tappa a Firenze, Galleria
Frittelli, Viareggio, Museo Carnevalotto, Fondazione Ambrosetti, Pallazzolo s/O, Museo Zauli,
Faenza e in tanti altri luoghi ancora. Visto che siamo nel centenario dalla morte di Pascoli, come
non ricordare la sua Canzone del Carroccio, con un verso assolutamente riassuntivo, “Quando tu
parti, nulla qui rimane”? Del resto, a sua volta il nostro Spoldi corrisponde in tutto al “fanciullino”
pascoliano, come lui mescola innocenza e malizia, candore e furberia, tanto convinto di queste sue
virtù, da decidere di farne dono circolare, di portarle ad allietare i diversi luoghi del nostro Paese.
Nel tutto c’è anche una forma di magia, le preziose icone a un colpo di bacchetta si schiacciano,
proprio per adattarsi alla pelle del camper, ma poi, giunte sul luogo prescelto, e come asperse con
la vernice del Dottor Lamibicchi, riprendono corpo, grazie ad attori agili e scattanti, e disseminano
la Commedia, l’utopia, il sogno a largo raggio. La cittadinanza milanese è invitata ad assistere a
questo rito sacro e laico allo stesso tempo, tutti in Via Formentini 10, il mercoledì 18 aprile
prossimo, alle ore 11 C’è anche da chiedersi se, di questa portentosa navicella mobile, non sia
possibile ricavare dei multipli, sottoporla alla formula della tiratura, come si fa con le sculture. Molti
collezionisti di spalle robuste potrebbero ambire ad averne una loro copia “firmata”, oppure queste
imbarcazioni utopiche, una volta moltiplicate, potrebbero prendere strade diverse per dare una più
ampia diffusione al loro messaggio ilare e giocondo