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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Gennaio 2007
 
   
  DISPONIBILE ANCHE IN ITALIA OMALIZUMAB, PER I PAZIENTI CON ASMA ALLERGICO IL PRIMO ANTICORPO MONOCLONALE ANTI-IGE BLOCCA IL MECCANISMO CHE SCATENA LE CRISI E RAPPRESENTA LA PIÙ AVANZATA INNOVAZIONE TERAPEUTICA DEGLI ULTIMI 15 ANNI

 
   
   Origgio (Va), 31 gennaio 2007 — A fare la differenza è il primo anticorpo monoclonale per una delle patologie respiratorie più diffuse al mondo: l´asma allergico, che solo nel nostro paese colpisce oltre 100. 000 persone. Rispetto alle tradizionali terapie Xolair (omalizumab) blocca a monte il meccanismo che scatena la crisi, perché agisce selettivamente sulle Ige (immunoglobuline E), responsabili delle reazioni allergiche e del conseguente attacco d´asma. In base a studi clinici internazionali´ l´impiego di omalizumab, come terapia adiuvante, migliora la qualità di vita dei pazienti affetti da asma grave non controllato, già in terapia con corticosteroidi inalatori e Laba (Long-acting Betaagonist). Lo studio Innovate (Humbert, Canonica et Al, Allergy 2005), condotto su 419 pazienti affetti da asma allergico non controllato, ha dimostrato che omalizumab permette di dimezzare la frequenza di attacchi gravi, di ridurre le ospedalizzazioni del 50% e le visite d´emergenza del 44%. Spiega Gennaro D´amato, Direttore della divisione malattie respiratorie e allergiche dell´Azienda Ospedaliera ad alta specializzazione Cardarelli di Napoli: "Nelle persone predisposte all ´allergia il sistema immunitario, se stimolato da sostanze ad attività allergenica, per compensazione, produce un eccesso di immunoglobuline E o Ige. Queste si fissano alle cellule infiammatorie - in particolare ai "mastociti" — e le fanno letteralmente esplodere; dall ´esplosione di queste cellule "bomba ", si liberano mediatori chimici, tra cui istamina, che determinano l´infiammazione delle vie aeree e il classico attacco d´asma". Dunque la maggiore comprensione del ruolo delle Ige ha portato alla definizione di un approccio nuovo nella gestione dell´asma. "Omalizumab rappresenta la più straordinaria novità terapeutica contro l´asma allergico grave non controllato, degli ultimi 15 anni — afferma Walter Canonica, Direttore della clinica pneumologica dell´Università di Genova e Presidente eletto della società mondiale di allergologia. Parliamo di approccio innovativo, perché omalizumab è il primo anticorpo monoclonale che agisce direttamente sul fattore che scatena la reazione allergica: le Ige". Omalizumab si unisce selettivamente alle Ige circolanti, impedendone il legame con i recettori cellulari e bloccando all´origine la cascata degli eventi infiammatori successivi, che derivano dall´interazione delle Ige con gli allergeni sensibilizzanti. Somministrato in ospedale per via sottocutanea, circa una volta al mese, con una dose variabile in funzione dei livelli di Ige circolanti e del peso corporeo, omalizumab riduce rapidamente le Ige libere nel circolo ematico. La terapia adiuvante con omalizumab comincia a manifestare i suoi benefici dopo circa 4 mesi, anche se in alcuni casi il miglioramento è pressoché immediato. L´asma, patologia che limita fortemente la qualità di vita, attualmente in Italia rappresenta la terza voce di spesa per il servizio sanitario nazionale, pari al 2% della spesa totale. Secondo lo Studio pubblicato da Aimar (Associazione interdisciplinare per le malattie respiratorie) il costo per la gestione di un paziente affetto da asma grave è pari a 3. 340 euro all´anno e supera gli 8. 000 euro per i pazienti con una forma di malattia non controllata. "Molte persone affette da asma grave conducono una vita dalla qualità sostanzialmente compromessa e vivono nella paura incessante che il prossimo attacco potrebbe rivelarsi fatale. Finora le opzioni terapeutiche esistenti si sono rivelate limitate per le persone affette dai sintomi più gravi. Da oggi questi pazienti possono contare su una terapia che si concentra sulla causa primaria della patologia e ne controlla finalmente gli attacchi" — ha dichiarato Walter Canonica. Dall´indagine `L´asma: i vissuti e le esperienze dei pazienti´ condotta da Eurisko per Federasma, la Federazione delle Associazioni dei pazienti asmatici, emerge che 1´88% degli asmatici che riportano sintomi gravi definisce la malattia stressante e frustrante. Il 77% vive in uno stato d´ansia e più della metà ritiene di avere una qualità di vita pesantemente compromessa, che porta all´autoemarginazione e alla rinuncia ad attività sportive e alla vita di relazione. Se a questi dati si aggiunge quello relativo all´età dei pazienti, l´asma può essere a ragione definita un problema sociale. L´età media degli asmatici con sintomi gravi in Italia è, infatti, di 46 anni e oltre la metà ha un´età compresa fra i 18 e i 54 anni. "Per sensibilizzare l´opinione pubblica e gli stessi pazienti che a volte non ammettono la gravità del problema — dichiara Filippo Tesi, Presidente di Federasma — la nostra Federazione sta promuovendo all´interno delle associazioni affiliate Asma Xl Group, campagna di sensibilizzazione "dedicata" ai pazienti con asma grave non controllato ". Realizzata grazie ad un contributo educazionale di Novartis, Asma Xl Group intende realizzare strumenti informativi, riunioni con specialisti, assistenza nella gestione della terapia, occasioni di svago e ogni altra iniziativa utile a tenere l´asma sotto controllo e a migliorare la qualità della vita. All´inizio di gennaio è partita la campagna di adesioni, sostenuta dalla diffusione di materiale informativo in 300 centri specialistici presenti sul territorio italiano. All´interno del sito www. Federasma. Org è già operativo il link wwv. Asmaxlgroup. Org- che rappresenterà il punto di incontro in rete e uno spazio dove trovare ogni tipo di informazione su questa forma di asma. .  
   
 

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