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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Aprile 2012
 
   
  MIGLIORI ISPEZIONI GARANTISCONO MAGGIORE SICUREZZA

 
   
  Bruxelles, 4 aprile 2012 - Alcuni scienziati hanno sviluppato un nuovo metodo per rilevare sostanze chimiche dentro contenitori anche a distanze superiori ai 100 metri. Questo aiuterà a determinare la presenza di sostanze esplosive anche a distanza, rendendo più sicuro questo compito. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Optix ("Optical technologies for the identification of explosives") che ha ricevuto 2,49 milioni di euro nell´ambito del tema "Sicurezza" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Nell´ambito del consorzio Optix, i ricercatori del Politecnico di Vienna (Tu Vienna) in Austria dicono che la luce laser che costituisce questa nuova tecnica viene dispersa in modo molto specifico da varie sostanze. La luce è usata per aiutare i ricercatori a determinare il contenuto di contenitori chiusi e non trasparenti. "Il metodo che usiamo è la spettroscopia Raman," spiega il professor Bernhard Lendl del Tu Vienna. Il team ha irradiato il campione con un raggio laser. Quando le molecole del campione disperdono la luce, l´energia cambia. I fotoni, per esempio, possono trasferire l´energia alle molecole eccitando vibrazioni molecolari. La lunghezza d´onda della luce cambia e cambia anche il suo colore. Gli scienziati esaminano lo spettro del colore della luce dispersa per scoprire quali molecole sono state disperse. "Finora il campione doveva essere messo molto vicino al laser e al rilevatore di luce per questo tipo di spettroscopia Raman," spiega il dott. Bernard Zachhuber del Tu Vienna. Le misurazioni adesso si possono fare a grandi distanze grazie a questa sofisticata tecnologia. "Tra centinaia di migliaia di fotoni, solo un paio provocano un processo di dispersione Raman nel campione," dice il dott. Zachhuber. Secondo il team, queste particelle disperse di luce vengono disperse uniformemente in tutte le direzioni. Solo una piccola frazione ritorna al rilevatore di luce. Da questo segnale molto debole, si devono estrarre quante più informazioni possibile. Questo si può fare usando un telescopio molto efficiente e rilevatori di luce estremamente sensibili, dicono gli scienziati. I ricercatori hanno testato gli esplosivi in uso, come trinitrotoluene (Tnt), nitrato di ammonio/benzina (Anfo) o ciclotrimetilentrinitroammina (Rdx), in molti casi, generando risultati molto positivi. "Anche a una distanza superiore ai 100 metri, le sostanze venivano rilevate in modo affidabile," dice Engelene Chrysostom del Tu Vienna. Il team dice che la spettroscopia Raman funziona a grandi distanze, anche se il campione si trova dentro un contenitore non trasparente. Il raggio laser viene disperso dalla parete del contenitore, ma una piccolissima porzione del raggio penetra la scatola. Secondo i ricercatori, può comunque eccitare processi di dispersione Raman. "La difficoltà è distinguere il segnale della luce del contenitore dal segnale del campione," dice il professor Lendl. Un semplice trucco geometrico lo rende possibile. Il raggio laser colpisce il contenitore in un punto specifico e il segnale di luce emesso dal contenitore parte da una zona molto piccola. Secondo il team questo metodo innovativo potrebbe aiutare i controlli di sicurezza negli aeroporti. Ma sarebbe utile anche in altri settori, specialmente nei casi in cui si devono fare esami da vicino e in sicurezza. Il consorzio Optix è coordinato dalla spagnola Indra Sistemas ed è formato da esperti provenienti da Germania, Spagna, Lituania, Paesi Bassi, Austria e Svezia. Per maggiori informazioni, visitare: Tu Vienna: http://www.Tuwien.ac.at/en/tuwien_home/  Optix: http://www.Fp7-optix.eu/    
   
 

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