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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Aprile 2012
 
   
  VDA, ROLLANDIN: «CHIARA LA NORMATIVA PER I CONTRIBUTI AI CONFIDI»

 
   
  Aosta, 4 aprile 2012 - La Presidenza della Regione risponde alle dichiarazioni di Confidi C.t.s. In merito al ricorso proposto al Tar Valle d’Aosta in relazione alla nuova legge regionale in materia di contributi pubblici alle imprese per il tramite dei Confidi. Preme innanzitutto rilevare che la disciplina regionale è chiara nella parte in cui consente ai soli Confidi iscritti all’Albo di cui all’articolo 106 del Testo Unico bancario e sottoposti quindi alla vigilanza della Banca d’Italia, con garanzia di maggiore trasparenza e solidità economico-finanziaria, di continuare a sostenere economicamente, dal 1° gennaio 2013, le imprese aderenti con contributi in conto interessi a carico del bilancio regionale. Ne consegue che le imprese aderenti a Confidi che non soddisferanno i requisiti necessari per l’iscrizione all’Albo di cui all’articolo 106 del Tub potranno continuare a fruire dei contributi aderendo ad altro Confidi regolarmente iscritto, secondo quanto previsto dalla nuova disciplina regionale. Al di là delle questioni di natura puramente giuridica, che saranno oggetto di esame da parte del Tribunale Amministrativo Regionale, l’Amministrazione ribadisce che la legge regionale è stata frutto di ampio confronto, ma anche di condivisione, con tutti i Confidi operanti in Valle d’Aosta, così come con le imprese e le altre parti sociali. Pertanto in nessun modo si può ritenere, come invece sostenuto da Confidi Cts, che il ricorso sia «un’occasione per migliorare la disciplina vigente». Per il Presidente della Regione, Augusto Rollandin: «il ricorso di Confidi Cts determina un inspiegabile conflitto tra posizioni che fin’ora erano state da tutti condivise nell’interesse esclusivo delle imprese valdostane che, grazie alla nuova disciplina regionale, ora contestata da Confidi Cts, possono accedere a migliori condizioni al credito bancario in un momento in cui il rapporto banche-imprese è particolarmente difficile per l’eccezionale crisi economico-finanziaria che perdura da qualche anno e che ha comportato sia un notevole incremento del costo del denaro, sia una contrazione della disponibilità al credito da parte degli istituti bancari».  
   
 

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