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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Febbraio 2007
 
   
  “LE DIMENSIONI DELLA CRESCITA AZIENDALE” MODELLI ED ESPERIENZE IMPRENDITORIALI IN FRIULI VENEZIA GIULIA ANALIZZATI IN UNO STUDIO DI AREA SCIENCE PARK PUBBLICATO DA FRANCO ANGELI

 
   
  Palmanova, 1 febbraio 2007 - Quali sono i fattori che favoriscono una reale crescita delle imprese, in particolare in una Regione come il Friuli Venezia Giulia, dove otto aziende manifatturiere su dieci sono di piccole dimensioni? Prende le mosse da questa domanda lo studio promosso da Area Science Park “Le dimensioni della crescita aziendale”, pubblicato in un volume edito da Franco Angeli c presentato a Palmanova (Ud). Gli autori della ricerca, i professori Roberto Grandinetti (Dipartimento di Scienze Economiche “Marco Fanno” - Università di Padova) e Guido Nassimbeni (Dipartimento di Ingegneria Elettrica Gestionale e Meccanica - Università di Udine), hanno affrontato l’argomento da diverse angolature, alla ricerca di un modello virtuoso desumibile da esperienze “esemplari” di imprenditori di successo della regione. La necessità per il sistema industriale italiano di aumentare la propria scala a misura delle dimensioni globali della competizione e dei mercati è nota. I dati lo dicono chiaramente anche in Friuli Venezia Giulia: qui il 77% delle imprese manifatturiere si colloca nella classe da 1 a 9 addetti e solo lo 0,4% supera i 250. L’amministrazione regionale ha varato alcuni interventi legislativi per favorire la crescita dimensionale. Ma resta un interrogativo: cosa vuol dire crescere per un’azienda? Sono partiti da qui gli autori dello studio, proponendo una nuova chiave di lettura che descrive una crescita a tre facce: dimensionale, qualitativa e relazionale. La prima è misurabile attraverso parametri quantitativi (fatturato, volumi produttivi, numero di addetti). La seconda pone invece l’accento sugli strumenti organizzativi e gestionali e sulle capacità di innovazione dell’impresa (capacità di elaborazione strategica, di incorporazione di contenuti immateriali nel prodotto, di coordinamento delle interdipendenze e dei flussi interni ed esterni). La terza fa riferimento alla rete del valore, cioè l’insieme di relazioni utili per generare vantaggio competitivo (con i fornitori di materiali, di servizi strategici, i partner per la cooperazione commerciale, i partner per l’innovazione tecnologica, gli attori istituzionali etc. ). Oltre alla dimensione dei confini proprietari, è necessario infatti saper ampliare il sistema delle relazioni che l’impresa intreccia con l’ambiente esterno. I tre aspetti citati risultano interdipendenti e necessari per un’azienda che vuole crescere. Lo sviluppo equilibrato di queste diverse “crescite”, è la conclusione, va sostenuta nel tempo, pena la regressione del processo. Il mondo delle imprese, in particolare di quelle che hanno saputo avviare processi di cambiamento imprenditoriale in Friuli Venezia Giulia, conferma questo modello? Lo studio ha selezionato otto aziende (Calligaris, Fazioli, Moroso, Maxdesign, Brovedani, il gruppo Lima, il gruppo Omi e C-blade) operanti nei due settori manifatturieri più rilevanti nella regione, il legno-arredo ed il meccanico, oggi sottoposti a formidabili pressioni competitive e primi destinatari delle esortazioni alla crescita. Si è cercato di individuare esperienze rappresentative della capacità di cambiare, di trasformarsi e di trasformare le basi del proprio vantaggio competitivo innanzi ai mutamenti di contesto. Queste otto aziende che hanno saputo crescere, mostrano alcuni elementi comuni. Essi riguardano ad esempio l’evoluzione della figura imprenditoriale, dell’organizzazione, la capacità di elaborazione strategica e di costruzione di reti, l’orizzonte internazionale su cui si muovono. Gli otto sentieri di sviluppo non possono e non devono essere ripercorsi, ogni realtà presenta delle peculiarità che ne segnano il percorso in maniera unica: la sua storia passata, le esperienze e le competenze che questa storia ha generato, gli orientamenti e le convinzioni delle persone che vi lavorano, le caratteristiche del tessuto industriale e del settore in cui opera. Lo studio di Area ne propone un’analisi, nella consapevolezza che non esiste un’unica best way per la crescita: ogni impresa deve trovare una propria, originale traiettoria all’interno dello spazio tridimensionale dello sviluppo. .  
   
 

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